Mi chiamo Simona. Vi racconto questa vicenda controversa. Intrattenni una relazione con una ragazza lesbica di nome Nadia. Poi conobbi un uomo, di nome Marco. La storia sembrava seria, addirittura destinata al matrimonio. Ma purtroppo non era così. Nadia continuava a corteggiarmi. Un giorno si presentò nella casa dove convivevo con quell'uomo. Mentre lui non c'era, riuscì a sedurmi con un caldo bacio e un rovente ditalino. Finimmo a strusciarci le passere sul letto. Ma Marco rientrò a casa all'improvviso e ci beccò nude con lei che mi leccava la figa. Provai ad inventare scuse di ogni genere ma Marco, ovviamente, non ci credette e decretò la fine della relazione. Presa dalla disperazione, pensai che, l'unico modo per rimediare, fosse il sesso. Io e Nadia glielo leccammo insieme. Poi gli offrì la mia amica come fosse stato una sorta di addio al celibato. Marco se la chiavò di brutto a candela. Povera Nadia! Una lesbica trapanata a quel modo. Ma sono convinta che, in fin dei conti, non le dispiacque nemmeno troppo prendere quel grosso cazzone. Mettemmo il cazzo tra le nostre tette in una specie di sega spagnola doppia. Durante quella pratica, io e lei non resistemmo dal baciarci in modo passionale e a lei scappò un "Ti amo". Marco, eccitato e inviperito al tempo stesso, sborrò in bocca ad entrambe e ci mandò a quel paese. Ma, in quel frangente, ebbi la conferma di chi fosse il mio vero amore, Nadia, ovviamente. Si era sacrificata per me, lasciandosi chiavare pur essendo lesbica. L'amore si dimostra con i fatti ed ecco perchè, alla fine, scelsi lei.
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