Il mio nome è Teresa. Da alcuni anni ho un compagno di nome Mario. E' noto che le relazioni, solitamente, cambiano nel tempo. Dopo l'enfasi inziale, può subentrare, gradualmente, la noia in un legame di coppia. Gli stimoli sono fondamentali per conferire nuova linfa al rapporto. Bisognerebbe supportarsi a vicenda. L'appagamento sessuale non è certamente un aspetto trascurabile. Se la situazione non evolve nel verso giusto, può subentrare la frustrazione, l'insoddisfazione ed è facile che ciò poi porti a mollarsi a vicenda. Nel nostro caso specifico, Mario non traeva più grande piacere dalla semplice scopata quotidiana. Me ne resi presto conto e così, da donna fantasiosa e disinibita quale sono, cercai di porre rimedio. Pur con un tantino di gelosia, provai ad inserire un'altra donna nella nostra intimità, sperando di smuovere le acque. Ma a lui intrigava poco o nulla l'idea di penetrare un'altra fica o di giocarci. Finì che io e l'altra dovemmo "faticare" duramente insieme di lingua per condurlo ad un orgasmo poco appagante. Mario non parlava ed il rapporto tra noi peggiorava sempre più. E' evidente che non cercava la complicità di un'altra donna. Uscendo per strada notai che, talvolta, lui guardava i ragazzi con un certo interesse. Finalmente compresi qual'era il suo desiderio. Mancava solo la persona adatta per realizzarlo. Un giorno, seduti al tavolino di un bar, ordinammo due caffè. Ci servì un giovanotto che attirò l'attenzione di Mario. Il ragazzo si chiamava Davide. Dato l'orario morto, non c'erano altri clienti nel locale, e così fu facile inziare a scambiare quattro chiacchiere. Ne nacque un'amicizia. Davide capì al volo che cercavamo una situazione trasgressiva. Ci disse di andarlo a trovare, il mattino seguente, nello strip club di proprietà della sorella Mary. Il locale funzionava di notte, ovviamente. La mattina non c'era nessuno. Mario non stava più nella pelle e, onestamente, anche a me il giovane non dispiaceva affatto. Mi presentai lì vestita da troia, con tanto di minigonna, calze a rete autoreggenti e tacchi. Mi inginocchiai e cominciai subito a spompinare Davide. Intanto esternai la fantasia del mio compagno al ragazzo. Davide sottolineò di essere bisex per cui capì al volo che si sarebbe fatto il mio compagno. Eh già, perchè alcuni uomini sono solo cuckold, ossia li eccita guardare, la moglie o la compagna, in atteggiamenti intimi con un altro uomo. Tuttavia, a Mario non bastava ciò, desiderava di più, cioè arrivare al sesso con l'altro maschio, in tal caso Davide. Il ragazzo leccò il cazzo di Mario, poi lo feci anch'io. Poi Davide, ingolosito dal mio corpo, cominciò a scoparmi la figa a pecorina, di fianco e a missionaria. Mi piacque parecchio, lo ammetto, e venni intensamente. Intanto sentivo Mario fremere dal desiderio di prendere l'uccello del giovanotto dentro il culo. Davide lo accontentò, appoggiò la cappella sull'ano di Mario, poi spinse dentro il pene con decisione fino a penetrare completamente il culo vergine del mio compagno. Non avevo mai visto Mario godere così tanto. Mentre lo prendeva nel culo, io gli succhiai il cazzo. In tal modo, Mario, stimolato a doppio, andò proprio in estasi profonda. Davide proseguì deciso ingroppando a lungo e a fondo Mario, senza mostrare alcuna pietà. Il mio compagno, in preda al piacere profondo, stava quasi per venire. Bastò che gli accarezzassi un pò il cazzo, affinchè schizzasse copiosamente. Nel frattempo, anche Davide eiaculò, sborrando a fiume tra le chiappe, ormai sfondate, del mio compagno. Ormai sappiamo come riaccendere il desiderio nell'intimità: basta andare in cerca di ragazzi dai bei cazzi!
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