Mi chiamo Claudia. Sono una ragazza carina, fresca e porcellina. Questo, però, non fu sufficiente per tenermi stretto il fidanzato. Vi spiego perché. Frequentavo un coetaneo attraente e dotato di nome Marco. Il problema delle giovani coppiette spesso è trovare un luogo tranquillo dove poter fare sesso. Se le case sono occupate dai familiari, ciò può rappresentare un problema, specie in mancanza dei soldi per recarsi in hotel. La sorella di mia madre si chiama Assunta ed è un personaggio chiave di questa storia. Mi trovavo proprio a casa sua quando ebbi la brillante idea (è proprio il caso di dirlo!) di chiederle il permesso per far venire lì Marco. Lei chiarì subito che non sarebbe uscita per lasciarmi casa libera. E fin qui ci stava, dopotutto l'abitazione è di sua proprietà. Il bello accadde quando arrivò Marco. La donna spiegò che non si sarebbe chiusa in un'altra camera lasciandoci campo libero per amoreggiare da soli sul divano. Insomma, in poche parole, la troiona voleva partecipare al "banchetto", non so se mi spiego! Addobbata in calze autoreggenti nere e tacchi del medesimo colore, la zia rappresentava un "piatto succulento" per il mio ragazzo. La mia perversa parente aprì le danze. Rompendo gli indugi, si fiondò sul letto insieme a noi per dare vita ad un bollente triangolo bisex. Le leccai i capezzoli, poi la fica, mentre lei smanettava l'uccello di Marco con maestria. Sbocchinò il pene, poi lo passò a me. Io lo ripassai a lei e notai che, quando succhiava la zia, Marco si eccitava molto di più. Dopo di ciò, io e lei, slinguazzammo insieme l'asta e la cappella donando a Marco inebrianti sensazioni di piacere. Poi Marco si piazzò dietro Assunta per penetrarle la figa a pecorina. Intanto lei leccava la mia patata. Ricambiai le attenzioni orali leccando la sorca matura della zia che, intrisa di sapore di cazzo, mi parve deliziosa. Marco, arrapato più che mai, afferrò e spalancò le gambe della zia per sfondarla abbondantemente a missionaria. Assunta se ne venne. Intanto, la donna matura faceva scorrere la sua abile ed esperta lingua tra la mia spacca figale e il buco del culo, regalandomi brividi indescrivibili di intenso piacere. Fu così che raggiunsi un appagante e profondo orgasmo. Marco sfilò il cazzo dalla passera della zia e puntò l'uccello contro la mia. La penetrò solo pochi istanti prima che l'amplesso sopraggiungesse in modo perentorio. Lo sperma schizzò copioso dentro la vagina e poi cominciò a colare a fiume dal buco. In quel frangente, assaporai con gusto la trasgressione pensando ingenuamente che, nella sostanza, nulla fosse cambiato. Dopo di ciò Marco, soddisfatto, si rivestì e andò via. Io e la zia restammo da sole sul divano. In quel momento Assunta mise le cose in chiaro precisando che si sarebbe divertita lei con Marco e che io, in parole povere, dovevo togliermi di mezzo. La zia riteneva che tra loro ci fosse una maggiore chimica e che io non ero all'altezza di soddisfare pienamente il mio coetaneo. Ci rimasi male e sperai che lei si sbagliasse. Tuttavia, i comportamenti futuri di Marco, mi fecero capire che, effettivamente, quelle considerazioni, seppur dolorose, erano giuste e che, la donna matura, lo intrigava decisamente più della sottoscritta. Vi confesso che è da molto che non faccio visita alla zia. Sapete com'è, mi darebbe fastidio trovarla nel bel mezzo di una scopata mentre si sta facendo sbattere dal mio ex!
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