martedì 11 gennaio 2022

Seghe e pompe sulle foto di Elvira

Mi chiamo Rosario, sono il marito di Elvira. Lei è una gran bella donna e, anche col passare del tempo, ha mantenuto intatto il suo fascino. Ho sempre fatto l'amore sempre e solo con lei ma, ad un tratto, cominciai a provare sensazioni nuove, perverse e dannatamente intriganti. Fu il collega di lavoro, Samuel, ad ispirare in me certe voglie. Il capo ci aveva assegnato un lungo e complesso incarico di gestione dell'archivio per cui restavamo chiusi in ufficio per ore. Quando gli altri impiegati andavano via, io e l'amico Sam restavamo da soli fino a tarda sera, con le luci soffuse. Un'atmosfera che appariva quasi romantica o, quantomeno, che induceva a pensare intensamente al sesso. E così, in quella tranquillità, io tirai fuori le foto sexy di mia moglie, recuperate dalla pennetta, e le visualizzai sul pc. Al mio collega venne l'acquolina in bocca. Conosceva mia moglie e si era già candidato per una scopata a tre. Non accettai subito tale proposta e presi tempo per decidere. Al principio volevo solo renderlo contento, mi entusiasmava che guardassimo quegli scatti hot insieme. Ben presto, però, mi resi conto che la situazione, a dir poco libidinosa, mi sarebbe sfuggita di mano. Le immagini scorrevano sullo schermo e noi ci toccavamo, ognuno per conto proprio, inizialmente. Ma la seconda volta non riuscì a resistere al desiderio di trasgredire. Notai il suo uccello duro crescere nei pantaloni e, guidato dalla libidine acuta, tirai giù la zip e lo segai lentamente, dolcemente. Poi a ritmo più veloce. Quando lo sentì durissimo nella mano, non riuscì a frenare l'impeto di chinarmi e di usare la lingua e la bocca sul suo uccello voglioso e bagnato. Si, avete capito bene, gli succhiai il cazzo: un bel bocchino, propinato con gran gusto! Quando lui arrivò all'orgasmo, bevvi la crema calda senza esitazioni. Lui non si aspettava certo di essere spompinato da un uomo che credeva etero e per di più sposato. Ma, stimolato efficacemente dalle foto di mia moglie, aveva ceduto al piacere torbido e aveva indubbiamente goduto appieno. L'appetito vien mangiando, si sà. E così questo giochino zozzo si ripetette più volte. Arrivai a succhiargli il cazzo molto di frequente, quasi tutti i giorni. Credevo che nessuno conoscesse questo segreto. D'altra parte, a mia moglie non avevo detto nulla. Un bel giorno, però, mi convinsi ad accettare la proposta di Sam di triangolare con Elvira a casa nostra. In quella circostanza, mia moglie, particolarmente curiosa, ci fece domande durante l'intimità ed io e Sam fummo costretti ad ammettere la vicenda delle porcate tra maschi in ufficio. In realtà pensavo che mia moglie si fosse basata sul sesto senso, sull'intuito femminile per capire ciò. Solo successivamente avrei scoperto che lei già conosceva la situazione dal momento che aveva ingaggiato una sorta di hacker che monitorava, tramite spy cam piazzata in ufficio, i movimenti e i dialoghi tra me e Sam. Al momento dell'installazione non mi ero accorto di nulla dato che il tizio si era abilmente spacciato per un tecnico della telefonia.        






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