Sono Giulia, la madre di Alessandro. Ero stata per anni in conflitto con mia nuora Carmela, una bellissima ragazza mora ma incapace come casalinga. Dopo un loro brusco litigio (durante il quale lei, dandogli il benservito, sentenziò che poteva pure scoparsi la madre), mio figlio cercò conforto in me. Provai a darglielo ma lui era particolarmente voglioso di praticare sesso. Guidato dalla libidine acuta, riuscì a sedurmi e, nel contempo, a far crollare quel tabù che risponde al nome di incesto, in tal caso tra madre e figlio. Ne venne fuori una trombata bollentissima e prolungata. Dopo pranzo, lui pretese anche il bis orale. Alessandro, finalmente appagato, andò in bagno a lavarsi. Intanto io, ancora con la sborra in bocca, videochiamai Carmela per vantarmi della scopata incestuosa appena vissuta e vendicarmi delle sue parole offensive. La vita, alle volte, è imprevedibile e l'odio, e il suo sentimento opposto, sono spesso separati da una linea sottile. Credevo di togliermi una soddisfazione ma, in realtà, ciò che affermai comportò in lei una reazione del tutto inattesa. Carmela, a sorpresa, iniziò a considerarmi come una donna con gli attributi capace perfino di accettare l'incesto per il bene del figlio. Ma la ragazza sapeva il fatto suo. Spiegò che avrei potuto tenere "occupato" sessualmente Alessandro per un pò, ma poi lui, ancora innamorato, avrebbe cercato le attenzioni della moglie. E allora la brunetta tirò fuori la sua proposta torbida. Avrebbe di nuovo consentito ad Alessandro di stare con lei ma solo determinati giorni. Altre volte si sarebbe negata sessualmente in modo tale che lui, voglioso di scopare, sarebbe venuto dalla sottoscritta. In altre parole, prospettò una condivisione: a turno avremmo scopato entrambe con Alex. Accettai la proposta dato che probabilmente aveva ragione. Alla lunga, senza di lei avrebbe sofferto. In più, seppur part time, io potevo farci sesso lo stesso, esattamente come lei. Ma perchè un'idea del genere? Forse le bruciava che me lo tenessi solo io. Ad ogni modo a me andava bene così. In sostanza complottammo alle spalle dell'ignaro Alex. Ma Carmela, piuttosto troia, non si fermò a quello, eh no! La mora iniziò a flirtare con la sottoscritta, sostenendo che quei discorsi le avevano messo una gran voglia sessuale. Manifestò il desiderio di condividere un ditalino in videochiamata. Ma io, forse più zoccola di lei, rincarai la dose e le proposi un incontro vero e proprio che sarebbe stato decisamente più appagante. Carmela non si tirò certo indietro (inoltre conosceva benissimo il mio indirizzo). Intanto Alex, all'oscuro di quella telefonata, uscì dal bagno. Arrivò l'ora di cena: mangiammo qualcosa insieme e poi lui andò via. Poco dopo rientrò mio marito dal lavoro, ignaro che avessi trascorso gran parte della giornata a praticare sublimemente sesso incestuoso con nostro figlio. Passarono alcuni giorni. Come complottato, Carmela cambiò atteggiamento nei confronti di Alex approcciandolo in modo più dolce e disponibile. Mio figlio, naturalmente, colse l'occasione per chiavarsela. Ma, dopo di ciò, lei cominciò ad avallare scuse per sottrarsi alla regolarità dei rapporti di coppia. Si innescò un meccanismo perverso.
Carmela, d'accordo con Giulia, torna disponibile con Alex, ma solo parzialmente...
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