Mi chiamo Maddalena. Negli ultimi tempi cominciai a perdere interesse per i ragazzi e lo rivolsi alle ragazze, in particolare alla mia amica bionda Justine. Tenevo questa pulsione segreta finchè non decisi di raccontarlo a Veronica la moretta. Quest'ultima mi rispose di provare il medesimo desiderio per la bionda. Approfittando del compleanno di Justine, Veronica pensò di regalarle dei sex toys. Il giorno della festa, ci presentammo in anticipo in modo da restare tutte e tre da sole. Justine restò sorpresa dei regali particolari. In realtà, non le demmo troppo tempo per pensare perchè ci fiondammo su di lei dando vita, pian piano, ad un focoso triangolo lesbo. Godemmo tutte parecchio tra leccate di culo e di fica (singole e doppie) e grazie all'uso dei sex toys. La bionda ci riempì i buchi coi giocattoli ma anche noi la spanammo perbene. Bhè, d'ora in poi i nostri rapporti cambieranno perchè non ci limiteremo ad andare a mangiare la pizza insieme ma ci dedicheremo al dessert, dopo. Di questo passo, le faremo scordare presto il suo eventuale interesse per il cazzo. A proposito, la festa faceva cagare!
mercoledì 14 maggio 2025
L'anteprima lesbo della festa
Sedotta sul terrazzo dall'amica
Mi chiamo Lia. Mi piaceva la mia amica Rosa ma non sapevo come trovare l'occasione giusta per tentare un approccio fisico. E così mi venne in mente di invitarla a prendere il Sole nude sul terrazzo del mio palazzo. Lei ebbe qualche perplessità che io fugai spiegando che così avremmo raggiunto la tintarella integrale. Quel giorno il Sole non era particolarmente forte. Rosa stava sdraiata su una poltroncina. Quando mi misi sopra di lei si lamentò sostenendo che le stavo togliendo quel poco di raggi presenti. A quel punto la baciai e lei non i tirò indietro, per fortuna. Da quel momento di reciproca eccitazione, creai i presupposti per scendere giù con la bocca e leccarle la figa. Rosa andò in estasi, non si aspettava tanta intraprendenza. Completai il servizio girandola a pecorina con un dildo che infilai prima nella topa. Poi, le strofinai il clitoride con l'oggetto fino a condurla all'orgasmo.
Cornuto consensiente
Mi chiamo Robert. Monia, la mia ragazza è molto sexy. Ciò nonostante, soprattutto negli ultimi mesi, non riuscivo ad eccitarmi con lei. Non sò se dipendesse dallo stress o dalla paura di non essere all'altezza o da chissà che altro. Fatto sta che, a un certo punto, lei esaurì la pazienza e decise di rendermi cornuto. Il bello è che non lo fece di nascosto ma proprio davanti a me. Contattò un tipo e si fece trovare in tacchi ed elegante lingerie. Avevo sentito di storie del genere ma mai avrei immaginato di fare la fine del cuckold guardone o giù di lì. Bhè, certo quel ragazzo aveva proprio un bel cazzo, e le leccava molto bene la fica. D'altronde, pure lei gli ciucciava l'uccello a meraviglia. Se la chiavò per oltre un'ora e le schizzò tra le fessure. Lei mi "ordinò" di leccare la sborra ed io l'assecondai come un cagnolino ubbidiente.
martedì 13 maggio 2025
Amicizia morbosa tra madri perverse
Idraulica disponibile per signora in calore
Sono Erica, una ragazza che svolge un lavoro spesso riservato agli uomini, ossia l'idraulico. Nonostante sia lesbica, riesco ad avere successo con svariate casalinghe porcelle o trascurate dai mariti. Una mattina, la manutenzione non la effettuai solo al lavandino ma pure a quella troiona di Amanda, la casalinga. Intuì subito che il marito non sarebbe tornato prima di sera e che la donna stava piuttosto in calore. La assecondai per un pò, poi le mostrai le tettte. A quel punto, la tipa capì che ci stavo e così iniziò la nostra gloriosa lesbicata in cucina. Gliela leccai da dietro, lei ricambiò. Poi ce la leccamo a turno davanti. In quel frangente, assaporammo entrambe l'orgasmo. Dopo di ciò, ci posizionammo stese tra il lavandino (appena riparato) e il piano cottura. Io stavo sotto, lei sopra. Ci baciammo e ci leccammo le tette a vicenda. Poi lei si mise inginocchiata sopra di me per farsela sgrillettare. Infine, ci piazzammo a 69, leccavo così forte che lei non aveva la forza di contraccambiare. Mi venne in bocca urlando come una matta in preda all'orgasmo profondo. Siccome quella mattina non avevo altri clienti, restai a pranzo da lei e, nel pomeriggio, dopo aver sorbito il caffè, demmo vita al "secondo tempo".
Delizioso amore proibito
Mi chiamo Luisa, faccio l'impiegata. Sono una donna separata con una figlia a carico di nome Ilaria. La fine del matrimonio fu traumatica sia per me che per lei. Per la delusione, persi parecchio interesse verso gli uomini. Ma il sesso è un'esigenza irrinunciabile. Essendo un bella donna, piaccio anche alle femmine. Non nascondo di essermi fatta sditalinare più di una volta da qualche collega dell'Ufficio per allentare la tensione. Intanto, Ilaria viveva i suoi rapporti instabili con i ragazzi che terminavano sempre in malo modo. Ilaria è sempre stata pigra ma, negli ultimi tempi, notai un sostanziale cambiamento: cucinava, lavava, stirava, facilitandomi di gran lunga le giornate. La svolta accadde una mattina, quando stavo per recarmi al lavoro. La trovai sul letto, mentre stava chiudendo una storia con l'ennesimo ragazzo. Restai sorpresa quando mi presentò un anello come regalo. Poi, cominciò a toccarmi, mi faceva sentire desiderata. Insomma, quel giorno Ilaria ci provò e capì che non sarei riuscita a dirle di no. Prima di poter pensare troppo, mi aveva già sfilato le mutandine. Sentì la sua lingua accarezzare il clitoride e lì persi i sensi. Mi offrì il suo corpo nudo a pecora da baciare, leccare, toccare. Lo feci delicatamente. Finimmo a 69 sopra il lettone matrimoniale, lei sopra e io sotto e ci demmo dentro di lingua. Ma il massimo arrivò quando le nostre fiche si "baciarono" in un intensa strofinata che ci portò all'amplesso profondo. Come avrete sicuramente capito, quel giorno non mi recai al lavoro, dato che mia figlia mi tenne piuttosto impegnata in camera da letto.
C'è più gusto con tua madre
Mi chiamo Tiffany, sono bionda. Questa storia è un pò ingarbugliata. Partiamo con due premesse, la prima: cominciai ad interessarmi alle donne dopo aver scopato con vari ragazzi. La seconda: Mia madre Aura e Zoey, la madre della mia amica Princess, sono colleghe d'ufficio. Ulteriore elemento, che non conoscevo: Aura e Zoey avevano avuto una relazione saffica sul luogo di lavoro. Ma torniamo a noi. Frequentando Princess, mi accorsi che tra noi si era instaurata una certa simpatia, una certa chimica per cui la incontravo volentieri anche dopo la Scuola. In particolare, la domenica, pressavo mia madre affinchè mi accompagnasse a casa sua. Fu proprio una domenica che ebbi un rapporto con Princess. Mentre le mamme parlavano in cucina, io e Princess facevamo i fuochi d'artificio in camera da letto. Detta così potrebbe sembrare che io e Princess fossimo la coppia perfetta. In realtà, ci divertimmo solo ma ognuna di noi aveva un debole per la madre dell'altra. Probabilmente, se Aura e Zoey non ci avessero beccate, avremmo continuato a consolarci tra ragazze. Invece, quando le mamme ci scoprirono, si lasciarono sfuggire della tresca in Ufficio e, sul momento, persero credibilità ai nostri occhi per aver taciuto la verità. Giorni dopo, ognuna delle adulte, cercò di chiarire la situazione parlando con la figlia dell'altra. Fu proprio l'occasione adatta affinchè io approcciassi con Zoey (la provocai sotto la doccia) e Princess conoscesse più a fondo mia madre. Bhè, le coppie, al momento, sono queste ma non si escludono cambiamenti. Chissà, potrebbe anche finire in una bella ammucchiata a 4 che, tra l'altro, permetterebbe alle nostre madri monelle di rievocare i vecchi tempi. A proposito, mio padre e quello di Princess vorrebbero che noi girls frequentassimo uomini e ci sposassimo ma, allo stato attuale, la vedo una possibilità piuttosto remota.
sabato 10 maggio 2025
La datrice di lavoro gli alza il morale
Mi chiamo Marco. Andai in depressione quando la ragazza mi lasciò ma non immaginavo che mi sarei rifatto alla grande. In quel periodo, per distrarmi, usavo il computer dell'ufficio per visionare porno di ogni genere. Ada, la mia datrice di lavoro, un giorno se ne accorse. Trovò tutto il materiale per adulti nella cronologia più me coi pantaloni sbottonati. Credevo che mi licenziasse in tronco. In effetti, al principio si adirò. Poi le spiegai del problema sentimentale e da lì nacque un'inaspettata complicità. Sapevo del suo legame con un compagno ma affermai di non essere geloso e così lei si rilassò e cominciò a succhiarmelo alla grande. Per fortuna, posso sempre contare sul mio notevole randello che invoglia le donne a scopare. Le leccai la figa, dopodichè cominciai a sfondarla perbene in tutte le posizioni in quella patata calda e accogliente. La signora godeva, trapanata dal mio cazzone duro e pure io stavo in estasi. Ne approfittai per baciarla e per proporle di diventare amanti. Mi resi conto di averlo più grosso del compagno, in effetti, per sua stessa ammissione. Ada se ne venne e io le spruzzai sulla passera. Da quel momento, passai dalla depressione all'euforia. In ufficio potevo chiavarmi una donna superfiga. Inoltre, guardavamo insieme quei bei video porno che mi piacciono tanto prima di trombare. Non potevo desiderare nulla di meglio. Il compagno, dopo un pò di tempo, venne a conoscenza della tresca e non riuscì più ad eccitarsi con lei, il cazzo gli rimaneva moscio. A quel punto, diventai io il compagno della signora Ada e potetti scoparla a piacimento, anche fuori dall'ufficio.
Il vero amico non delude mai
La mia vita da porcone
giovedì 8 maggio 2025
Scopata nella toilette del pub
Mi chiamo Mara. Non sono una santa, mi piace il sesso e scopo volentieri con ragazzi conosciuti su internet. Ma non mi concedo sempre e, spesso, non la dò al primo appuntamento. Mi eccitano i ragazzi decisi, quelli che sanno ciò che vogliono e che sono capaci di coinvolgermi. Odio quando mi chiedono i pompini in auto a freddo, in quei casi ho suggerito ai ragazzi il fai da te concedendo al massimo la visione delle mie belle tette mentre si smanettavano. Ma veniamo a Roger. Chattavamo da un pò sù un sito di incontri finchè decidemmo di vederci di persona. All'inizio, andò tutto a meraviglia, mi portò in un pub carino per mangiare il panino. Dopo, mi aspettavo che mi portasse a casa sua, o in un hotel. Gliel'avrei data sicuramente, in condizioni di comfort. Lui spiegò che non era possibile nessuna delle due soluzioni. A quel punto, credevo che volesse solo l'amicizia. Mi venne voglia di fare pipì e qui si verificò la svolta. Inaspettatamente, lui mi disse: "Ti accompagno". Con gesto fulmineo, chiuse la porta del cesso e cominciò a palparmi con passione da dietro. Mi sciolsi in un attimo e fui pronta ad assaggiare il suo cazzo già duro con la bocca. Poi, cominciò a fottermi da dietro, mentre tenevo le mani appoggiate sul lavandino. Continuò a candela. Non mi era mai capitato che un ragazzo mi portasse a scopare nel bagno di un locale pubblico. Mi sentì molto troia e capì che lui aveva i soldi solo per il panino. Proseguì a scoparmi a pecora e poi io glielo succhiai perbene, seduta su uno sgabello. Mi chiavò ancora da dietro, mentre mi massaggiava il seno. Intanto, gli raccontai che non la davo a tutti i ragazzi e lui si sentì privilegiato. Mi schizzò in bocca e la sborra colò abbondantemente sulle mie tettone. Non sò se lo rivedrò ma di sicuro ho qualcosa di interessante da raccontare alle amiche.
Le donne facili del locale
Mi chiamo Enzo. Andavo spesso a mangiare in quel ristorante perchè tra la cassiera e la cameriera c'era l'imbarazzo della scelta. La prima sfoggiava la minigonna e i tacchi rossi, mentre la mini della cameriera, in autoreggenti, era così corta che lasciava vedere addirittura il culetto della ragazza. Dai discorsi che sentivo, capì che, tra le due, sussisteva una certa competizione, nonchè acredine. Ad ogni modo, alla fine del pasto, seguì la cameriera in cucina mostrandole la mia eccitazione. La giovane restò un pò perplessa ma non più di tanto, dal momento che riuscì a convincerla ad inginocchiarsi e sbocchinarmi di gran gusto. E mi sarebbe andata già di lusso, in realtà. Solo che, sul più bello, arrivò la cassiera scatenando il panico. Disse che non avrebbe riportato l'episodio ai gestori ma ordinò alla cameriera di allontanarsi. Credevo che mi attaccasse una filippica sui rapporti tra clientela e personale, invece la maialina prese subito a sbocchinarmi, quasi a voler dimostrare di essere più brava dell'altra. Il cazzo era già duro per cui divenne ancora più duro, se possibile. Naturalmente, approfittai per chiavarmela sul tavolo a missionaria e pure a candela. A un tratto, arrivai all'orgasmo e le schizzai abbondantemente in bocca. Bhè, la cameriera non sarà affatto contenta di essere stata "scalzata" in malo modo dal pisello. Magari, la prossima volta, esplorerò pure la passera della cameriera.
Complicità tra boss e segretaria
mercoledì 7 maggio 2025
Le amiche opportuniste
Mi chiamo Lara. Sono la ragazza bionda al centro, nella prima foto. I soldi non mi mancano per cui sono generosa con le mie amiche, Giorgia e Simona. A loro voglio bene ma, col tempo, mi sono accorta che accettano i miei inviti a cena e allo shopping, e ad ogni altra parte, solo perchè pago sempre io. Ho anche notato che a loro i ragazzi non interessano granchè, sono lesbiche! Fu proprio ad una cena che ne ebbi la conferma. Dopo aver mangiato, ed essere uscite fuori dal locale, volevo accompagnarle a casa con la mia auto ma loro inventarono una scusa per rientrare nel ristorante, o meglio, Giorgia disse di dover andare in bagno e Simona, guarda caso, si offrì di accompagnarla. Volevo aspettarle ma Giorgia specificò che potevo andare in quanto loro avrebbero preso un taxi. Lo sò bene che sono andate a fare le troie nel lussuoso cesso del ristorante, garantito al 100%. Cavolo, eppure non hanno mai ammesso la spiccata propensione per la fica! L'istinto mi suggerisce che quelle due stanno tramando qualcosa per coinvolgermi nei loro giochetti saffici (sai che bel tris?). Da un lato vorrei essere dura, ribadire la mia eterosessualità all'infinito ma, d'altra parte, sarebbe bello sentirmi accettata pienamente e non venir frequentata soltanto perchè benestante economicamente. In altre parole, alle mie amiche, gliela devo dare oppure no?
Flirt lesbo nel ristorante esclusivo
Mi chiamo Elvira. Il mio compagno è benestante. Carlo è un imprenditore fissato con gli investimenti e le azioni. Insomma, se i titoli salgono gli si rizza il cazzo. L'ho visto più volte toccarsi mentre i collaboratori gli danno buone notizie per telefono. Quella sera, Carlo aveva prenotato una cena in un ristorante esclusivo ma fece solo in tempo a bere il vino che ci portò la cameriera, Giulia, per poi dileguarsi alla volta dei soliti impegni lavorativi. Rimasi da sola con la ragazza che, da quando ero entrata nel locale, non aveva fatto altro che osservarmi con interesse evidente. Non ero mai stata con una donna ma mi sentivo sola, trascurata. Decisi di accettare le avances della cameriera che mi condusse in una zona riservata dove potevamo stare tranquille. Una volta lì, scoprì il mio vestito per leccarmi le tettone. Giulia, una bella ragazza bionda coi capelli rasati, era una lesbicona incallita ma quella sera mi sarebbe andata benissimo. Ci baciammo, cominciammo a spogliarci, a fare conoscenza. Ero un pò titubante. Le raccontai la mia situazione sentimentale, comprese le telefonate "esaltanti" del mio partner. Lei osservò che, probabilmente, Carlo non si limitava a quello ma che forse dai "collaboratori migliori" se lo faceva mettere nel culo. In realtà, lo avevo sempre ipotizzato anch'io. Questo mi fece sentire più libera, ossia meno in colpa. Se lui viveva situazioni hot per conto suo, allora potevo farlo anche io. Giulia mi fece i ditalini a pecorina, godetti parecchio. La libidine crescente mi indusse a leccargliela. Era così eccitata che venne subito. Poi fu lei a slinguazzarmela perbene mentre stavo all'impiedi. Quello rappresentò solo l'antipasto, dal momento che andammo avanti così per buona parte della notte. Quando fummo esauste dalle godute, lei, gentilmente, mi riaccompagnò a casa.