venerdì 31 ottobre 2025

Lesbicata con le insegnanti

Mi chiamo Alessia, sono una studentessa. In realtà, le donne mi sono sempre piaciute fin da piccola anche se non avevo mai avuto esperienze dirette. A Scuola due dei miei insegnanti sono bellissime donne, miss Carla, la rossa e miss Mary, la mora. I colleghi ci provavano con entrambe ma prendevano i pali, come si suol dire. Ecco che allora, nell'ambiente, cominciò a circolare la voce che non fossero particolarmente attratte dagli uomini ma non che stessero insieme tra loro. Io però lo avevo intuito, dal momento che, quando Carla concludeva la lezione, e tutti gli studenti uscivano fuori, compariva subito Mary. Ecco perchè, un giorno, all'ultima ora di lezione, dopo lo squillo della campanella, io decisi di restare seduta fingendo di tardare a riorganizzare la cartella. Poi, lanciai la frecciatina sul loro conto che colse nel segno. Inoltre, affermai che supportavo una relazione del genere. PEnsai che mi avrebbero strozzato, come minimo, invece finì dolcemente preda dei loro giochi sessuali. La leccai a Carla e fu stupendo, intanto le due si baciavano. Di Carla adorai pure il prosperoso seno. Poi, interagirono tra loro e io guardai estasiata Mary che leccava da dietro la topa della rossa. Poi Carla la leccò a me che intanto ciucciavo i capezzoli della mora. Carla si mise a leccare dietro di me e io facevo lo stesso con Mary. Me ne venni grazie al lavoro orale di completamento della mora che, intanto, si faceva leccare il buco del culo dalla rossa. Le due si baciarono soddisfatte mentre io le guardavo emozionata. Bhè, magari mi alzeranno un pò il voto, che ne dite?        



Regista talentuosa con amiche

Mi chiamo Carmen. In palestra avevo adocchiato tre ragazze che si allenavano insieme. Nonostante fossi un pò più grande di loro, decisi di conoscerle in modo tale che diventassimo amiche. Sono lesbica e adoro la fica giovane. Avevo capito che pure loro non si filavano granchè i ragazzi ma, al principio, la nostra fu un'amicizia pressocchè normale. Uscivamo, andavamo a cena insieme, etc... Diana, una delle tre, negli ultimi tempi, si mise in testa di voler fare la regista. Sembrava ossessionata dalla videocamera. Un pomeriggio, si mise a riprendere Marica (una ragazza tatuata) in camera da letto. Giorgia, poi, sembrava una fan di Diana, non solo la elogiava ma, di punto in bianco, si mise a baciarla! A quel punto pensai che fossi giunto il momento adatto per godere. Già pregustavo la prelibatezza di una cosetta a 4 tra ladies. Al principio, interagirono Giorgia e la "regista". Dopo il bacio, Diana le leccò il seno. Giorgia replicò con ditalino e leccata di capezzoli, poi passò a slinguazzare la fichetta della regista. Diana, ovviamente, ricambiò. In tutto questo, io e Marica osservavamo la scena ma ci sentivamo di bollire dentro, tanto è vero che, ad un tratto, ci baciammo. Dopo di ciò, da due coppiette separate, cominciammo a giocare in 4: Ciak si gira! Andai a leccare il collo di Giorgia, Diana le leccava la fica e Marica infilava il dito nella topa della regista. Un quadretto niente male che sapeva di orgia lesbo. Da lì fu tutto un giro di reciproche leccate di vagina e di culo. A un certo punto, mentre leccavo la patata di Marica (che nel mentre slinguazzava Giorgia), sentì la lingua della regista che mi esplorava il buco del culo. Confesso che andai in estasi, anche perchè, la ragazza, di lì a poco, aggiunse pure il ditalino. In sostanza: Marica fece godere Giorgia, io presi in bocca la venuta di Marica e godetti del lavoretto che mi propinava Diana. Rimaneva soltanto Diana alla quale prestare le dovute attenzioni. Le meritava tutte in quanto, infondo, era stata lei, munita di videocamera, la vera ispiratrice di quel pomeriggio da porche. Mi misi a leccarle la fregna da sotto, mentre Giorgia le slinguazzava il buco del culo. Poi, Marica dette il cambio a Giorgia, mentre io proseguivo con la slinguazzata di passera. L'orgasmo di Diana, stimolata a doppio, arrivò sontuoso ed io lo gustai tutto. Il sapore del suo orgasmo si mescolò a quello della venuta di Marica. Quel pomeriggio fu davvero esaltante e non vedo l'ora che ricapiti una situazione del genere.     

porcelle

giovedì 30 ottobre 2025

Incesto orale tra madre e figlio

Mi chiamo Loredana. Mio marito Mauro era molto preso dal lavoro e scopavamo sempre meno, anzi, negli ultimi tempi non scopavamo proprio. L'astinenza cominciava a farsi sentire in modo evidente. In più, mio figlio Giacomo, in quel periodo, sembrava aver perso interesse per le partite di calcetto con gli amici e le giocate ai videogiochi. Mi ronzava intorno riempendomi di complimenti e affermando che ero più gnocca delle madri dei suoi amici, ragion per cui questi ultimi lo invidiavano parecchio. Mi sentivo lusingata. Inoltre, passavamo parecchio tempo in casa da soli. Un giorno mi accarezzò le tette da sopra al reggiseno e pure il sedere. Dissi che gli avrei mollato un ceffone ma poi non lo feci perchè infondo, sotto sotto, provavo piacere. Si sa che una donna ha bisogno di attenzioni e, quando non le riceve, se le va a cercare da qualche altra parte, seppur in modo sbagliato. Giacomo, un giorno, mi disse che potevamo aiutarci a vicenda, alludendo al sesso. Gli risposi menzionando il grado di parentela ma lui asserì che si trattava solo di un relax, nulla di più. Lui si spogliò, rimase in mutande. Io stavo in lingerie. Cominciò a leccarmi le tette, poi tra le gambe, sopra l'intimo. Mi scaldai, ovviamente. Le leccate divennero più audaci, direttamente nella carne. Giacomo stava disteso ed io sopra a godere come una matta. Arrivammo ad una posizione simile al 69 però leccava solo lui. Mise le mani sulle mie natiche, le allargò bene e slinguazzava la topa alla grande. Confesso che andai proprio in estasi. Voleva farmi venire e ci riuscì. Esplosi di piacere. Afferrai il suo cazzo e bastarono un paio di smanettate affinchè cominciasse ad eiaculare copiosamente. La prolungata leccata di fica lo aveva portato vicinissimo all'amplesso. Mentre tenevo l'uccello tra le mani, piombò in casa Mauro, di ritorno anticipato dal lavoro. Dovevo mantenere la calma per evitare un disastro. Girai tutto su un esperimento per vedere se Giacomo funzionava sessualmente, dato che non frequentava ragazze. Dissi a mio marito che il ragazzo soffriva solo di eiaculazione precoce. Vedendomi senza vestiti, però, chiese come mai fossi nuda. Io replicai affermando che stavo così per creare un minimo di atmosfera per il giovanotto. Incredibilmente si bevve queste menzogne colossali. Forse qualche sospetto lo teneva ma credette alle mie parole, pronunciate in modo fermo e deciso. Alcuni giorni dopo, Giacomo mi fece i complimenti per come avevo gestito la situazione. Per come mi aveva fatto godere con la lingua, meritava un premio, e così decisi di regalargli un bel bocchino con appoggio del pene tra le tettone. Inutile dire che il risultato fu una sborrata clamorosa e copiosa sul mio petto. Giacomo ha proprio ragione, ci aiutiamo bene a vicenda, così siamo molto più rilassati.        


Insospettabili maturi sposati

Mi chiamo Serena. Mio marito Giulio lavora in un'importante Azienda. In realtà, storicamente, è stato sempre un donnaiolo, ha effettuato diverse scappatelle, anche se di scarsa importanza. Le giovani segretarie e collaboratrici vedevano in lui un punto di riferimento e il monello ne approfittava per scoparsele, ma roba di poco conto, giusto una botta e via senza coinvolgimenti sentimentali. Walter è il miglior amico di mio marito, si sono conosciuti proprio lì, in ambito lavorativo. Forse non avrei mai scoperto nulla se, un giorno, Giulio e Walter, non fossero venuti a casa credendo di essere da soli. Sono un'insegnante e, proprio quella mattina, rientrai prima nell'abitazione a causa di un imprevisto a Scuola. Quando aprì la porta che conduce alla camera da letto ebbi la sorpresa: Giulio si stava facendo sbocchinare pesantemente da Walter. Non credetti ai miei occhi! Tutto avrei potuto immaginare, magari che si fosse "caricato" qualche donna, o una escort (infondo i soldi non gli mancano) ma mai il suo miglior amico. Entrambi provarono disagio, nel momento in cui vennero beccati, ma mio marito disse all'amico di continuare e che io avrei capito. Walte appariva più preoccupato, più insicuro della reazione della moglie. Ormai i due erano lanciati nel gioco amoroso ed io non li interruppi e restai curiosa ad osservare gli sviluppi. Dopo pregevoli bocchini a vicenda, Walter si prese un bel cazzo nel culo a missionaria da mio marito. Giulio mi spiegò che solitamente si sfogavano in ufficio ma, ovviamente, miravano alla maggior comodità delle lenzuola. Mio marito mi disse anche che, per l'approccio a Walter, era stato fortemente ispirato dai racconti che gli facevo sui miei studenti omosex che si baciavano. A dirla tutta, ero più eccitata che delusa, dal momento che scopavano alla grande ma sentivo il bisogno di mettere al corrente Magda, la moglie di Walter. Pensavo che fosse giusto che la donna, come me, conoscesse la situazione. La contattai rapidamente al telefono, spiegando che doveva venire da me urgentemente. Quando Magda arrivò e le cominciai ad accennare di un'intesa tra il mio coniuge ed il suo, lei scoppiò a ridere credendo che volessi prenderla in giro. La sua espressione cambiò radicalmente, quando le mostrai cosa stavano combinando quei due nella stanza accanto. Proprio in quel frangente, infatti, Walter stava ciucciando le palle di Giulio, ricevendo una copiosa eiaculazione sulla fronte, il tutto dopo che avevano appena finito di trombare. Magda si sbiancò in volto e chiese da quanto durasse quella storia. Risposi che andava avanti da parecchio. Fu lì che mi venne la genialata di dirle: "Consoliamoci tra di noi". A furia di insistenze, la convinsi a spogliarsi e le consigliai un ditalino calmante sul divano. La signora mi stette a sentire. A quel punto, le proposi una compagnia più ravvicinata. Magda pretese prima un doppio whisky per cercare di dimenticare le gesta omoerotiche del marito. A quel punto, andai a giacere con lei sul divano ma questa, ovviamente, è un'altra storia.          


mercoledì 29 ottobre 2025

Love Talking

Mi chiamo Mia. Il mio ex ragazzo, Tommy, era particolare. Non riuscivo, inizialmente, a capire cosa realmente gli piacesse di più nell'intimità. Mi chiedeva di mostrare il culetto mentre si segava, mi chiedeva di essere più troia ma soprattutto voleva che parlassi, che dicessi qualcosa di spinto per farlo godere. Arrivò Natalie, all'improvviso, una donna più grande di me, la sua vicina di casa, gran tettona, pronta a soffiarmelo. Aveva un atteggiamento di sfida nei miei confronti e si reputava, data anche l'età, più capace di me a letto. La porca si mise a spompinare Tommy proprio davanti ai miei occhi, per dimostrargli di essere la migliore tra noi femmine. A quel punto, non potevo lasciarle campo libero, dovevo intervenire! Lo feci inserendomi nello spompinamento dell'uccello che così divenne doppio. Io e Natalie ci alternavamo tra cappella e palle, nel dispensare piacere a lui. Sul più bello, giunsero le sue richieste di ascoltare porcate. In quel frangente, io e l'altra donna diventammo complici. Lo insultammo dandoglia della troia, della puttana, della bagascia etc... cosa che a lui piaceva parecchio. Nel clima di trasgressione, rincarai la dose affermando che Tommy era così amante dei pompini che, infondo, gli sarebbe andata bene pure la bocca di un uomo. Natalie mi dette corda confermando le mie parole. Lui rispose che eravamo delle troie, si eccitò di brutto e il suo cazzo cominciò a spruzzare e a colare all'impazzata lungo l'asta. La sborra finì, in gran parte sulla mano di Natalie che reggeva l'asta. Durante l'eiaculazione profonda, Tommy, incontentabile, richiese che parlassimo ancora. Io e Natalie ci guardammo in faccia e, dopo uno sguardo complice, rivolgendoci a lui, esclamammo ad alta voce, contemporaneamente: "Puttana!". Lo sperma finì di uscire e Tommy si rilassò soddisfatto.


Aspirante massaggiatrice sedotta

Mi chiamo Ilaria. Di quest'episodio non ne ho mai fatto parola con nessuno. Mi trovavo in un Centro Benessere come massaggiatrice in prova. Fui affiancata ad Assunta, una signora bionda, per imparare il mestiere. All'inizio sembrava una persona seria ma, pian piano, mi accorsi che non lo era affatto. Dopo meno di un mese accadde un episodio bollente di cui mi vergogno tutt'ora e che costituì la mia iniziazione saffica. Non sapevo che Assunta avesse un'amica complice, tale Marica, una mora matura che si finse cliente. La signora Marica si spogliò e si stese sul lettino. Cominciai a massaggiarle le spalle sotto la guida attenta di Assunta che storse subito il naso. Diceva che non ci mettevo abbastanza forza. Vero o falso, fu la scusa per farmi spogliare e mettere al posto della cliente per una dimostrazione pratica. In realtà, mi saltarono addosso. Marica mi leccava il seno, Assunta muoveva la lingua lungo la pancia. Provai brividi. Non ero mai stata con persone del mio sesso, peraltro più grandi di me. Assunta scese giù a leccarmi il clitoride con la complicità di Marica che allargava le mie labbra figali. Assunta mi fece eccitare, godetti in silenzio, ad occhi chiusi. Le due donne pretendevano un vero rapporto a tre, non che facessi solo la bella statuina. Assunta mi piazzò le tettone in faccia e fui costretta a slinguazzarle. Poi, ci spostammo sul divano. Stavo stesa, Assunta mi ordinava di leccargliela, in caso contrario sarei stata cacciata via perdendo l'oppotunità di lavorare. Sinceramente non mi dispiaceva quella situazione un pò perversa, solo che non me l'aspettavo. Leccai la patata della mia mentore bionda. Nel frattempo, Marica si divertiva a slinguazzare la mia micia, tenendomi le cosce ben aperte. Nonostante non avessi mai pensato lontanamente di finire a letto con una ragazza, figuriamoci con due donne, il contesto particolare generava una notevole eccitazione di gruppo. Le due donne esperte, a un certo punto, mi misero a pecorina e mi slinguazzarono perbene le fessure da dietro. Marica si prese cura del buco del culo, mentre Assunta mi leccava sapientemente il clitoride. Ovviamente me ne venni, ma non fu l'unico orgasmo. La bionda mi spinse la testa verso il sesso dell'amica, in modo che gliela leccassi a dovere. Inoltre mi frugava le tettone sulle natiche e, nel contempo, mi sditalinava. Con la mano di Assunta che premeva sul mio capo, slinguazzai la vagina della donna mora fino al suo amplesso. Allo stesso tempo, godetti pure io, tra le dita di Assunta. Ammetto che provai parecchio piacere ma sentivo di essere stata coinvolta in una vera e propria porcata. Ai miei genitori riferì che il lavoro procedeva bene, non parlai minimamente dell'accaduto. Non ero un'abile massaggiatrice ma ad Assunta importava poco, dal momento che andavo bene per soddisfare le sue calde voglie lesbo e quelle della sua amica porca. Eh si, partecipai svariate volte a quei triangoli e, onestamente, non posso affermare che fossero così spiacevoli, in definitiva.          


martedì 28 ottobre 2025

Quella gran topa della zia

Mi chiamo Mirko. Ho avuto sempre una cotta per zia Giovanna, la sorella di mia madre. E' davvero una gnocca da paura con due tettone esagerate. In realtà, cercavo sempre di ronzarle intorno e divenni più insistente appena seppi che si stava separando dal marito. Scoparmela sarebbe stato il mio sogno, non lo realizzai ma ci andai molto vicino. Quando le facevo apprezzamenti era contenta ma diceva che dovevo rivolgerli alle mie amiche coetanee. Probabilmente, aveva già capito che stravedevo per lei ma, per renderglielo più chiaro, cominciai a dire di desiderare una donna più grande di me. Con questa scusa, mi recai a casa sua in cerca di consigli. Parlammo un pò, poi, a un certo punto, Giovanna affermò di dover fare il bagno e mi pregò di andare via. Invece di comportarmi come al solito, ossia uscire dalla casa tirandomi dietro la porta, rimasi piuttosto nell'abitazione. In fretta e furia, mi recai nel cesso. La trovai già nuda che si immergeva nell'acqua piena di sapone. Osservai per un pò in disparte, mi divenne durissimo. Poi, decisi di avvicinarmi e di sedermi sulla sedia ma non riuscivo a motivare seriamente la mia permenenza nell'abitazione. Zia Giovanna capì che non potevo fare a meno di lei e mi "premiò" con un meraviglioso bocchino. Inoltre, leccava la cappella in modo stupendo. Io adorai le sue tettone e le slinguazzai le fessure da dietro. Giovanna riprese a spompinarmi e mi regalò una pregevole sega spagnola da urlo; eh già, le mie urla di piacere nel cesso! Me la sarei chiavata a dovere ma conduceva lei il gioco smanettando l'uccello vigorosamente. Le spruzzai in abbondanza tra collo e seno coronando, almeno in parte, il mio sogno. Naturalmente, Giovanna mi ordinò di andar via subito. So che difficilmente concederà un bis ma me lo auguro e, ovviamente, spero sempre di poterla sfondare a dovere.      


Provocazioni oltre misura

Mi chiamo Dorothy. Stavo con un uomo affascinante, Valerio. Ad un certo punto, subentrò la terza incomoda, Justine, una donna molto audace e disinibita, che stava per soffiarmelo. La sua disinvoltura mi fece perdere sicurezza. Justine era davvero maialina. Non mi aspettavo che chiamasse, o meglio, videochiamasse la sottoscrita per una sorta di provocazione erotica a base di tette scoperte e ditalini. Cercai di tenerle testa, di dimostrare di essere anch'io una donna passionale con il risultato che, sostanzialmente ci sditalinammo entrambe online come a voler dimostrare ognuna di essere la più brava. Non c'èra però solo antagonismo tra noi, torbidamente si stava insinuando una strana chimica. Valerio, come molti uomini, continuava a restare nell'indecisione, incapace di preferire l'una all'altra effettuando una scelta. In una specie di confronto privato, io e lei ci chiudemmo in camera ma lei non girò la chiave per cui la porta rimase accessibile. Mi disse che, infondo, sbagliavamo a farci la guerra e, in qualche modo, mi porse le sue scuse. Una parola tra l'altra e mi ritrovai a cosce aperte con lei che mi leccava la patata. Incredibile: farmi slinguazzare dalla mia acerrima rivale! Sentì il bisogno indomito di ricambiare: volevo farle vedere di non essere egoista e, soprattutto, capace di donare piacere. Intanto, Valerio si sedette sul divano di fronte a noi. Ovviamente, a guardare quelle interazioni femminili, gli stava scoppiando il pisello che coninuava a menarsi. Nel generale clima di arrapamento, ci fiondammo a leccare il suo cazzo insieme. Valerio, però, ci riservò una sorpresina: per non "affrontare" da solo due donne di tal calibro, aveva contattato un amico cazzuto per cui ci ritrovammo a scopare in quattro, o meglio: io ciucciavo il pene di Valerio mentre Justine si lasciava sfondare a pecora e mi leccava la figa. Proprio un bel teatrino, non c'è che dire! Gli uomini, durante la focosa e abbondante eiaculazione, ci riempirono di sborra in bocca.       


lunedì 27 ottobre 2025

Le inclinazioni particolari del mio nuovo vicino

Mi chiamo Manuela. Mi trasferì in una nuova casa di campagna fuori città. Non immaginavo di sorprendere il mio nuovo vicino alle prese con un'orgia gay a quattro con i suoi amici. Non avevo mai visto una roba del genere e vi confesso che, all'inizio, la cosa mi apparve schifosa. Oltrettutto, non si trattava nemmeno di bei ragazzi: quelli coinvolti erano un pò cicciottelli, oltre che maturi. Ma devo ammettere che quei porcellini interagivano in modo divino tra di loro (pur non arrivando mai alla scopata diretta ma tenendosi piuttosto sul sesso orale). Il mio vicino era la più "femmina" dei quattro. Il più porco era uno pelato col barbone. Osservai, senza far rilevare la mia presenza, tutte le loro zozzerie. Poi, verso la fine, scrutai i quattro monelli dalla finestra di casa. Quando arrivarono gli schizzi di sborra, mi venne un certo languorino e decisi di toccarmi. Ma, sul più bello, arrivò a sorpresa il mio fidabzato. Si presentò in anticipo all'appuntamento che avevamo. Mi chiese come mi trovassi nella nuova dimora ed io finì per raccontargli del vicino e dei suoi amici. Marco, il mio ragazzo, sembrava non volerne sapere del vicino finocchio e dei suoi amichetti ma io gliene parlai lo stesso e raccontai ciò che avevo visto, proprio mentre facevamo sesso. Mi sorpresi che a Marco non si ammosciasse il cazzo e coì scesi nei dettagli e gli spiegai, per filo e per segno, tutto ciò che avevo scrutato. Quando finimmo di scopare, e lui mi schizzò sulla patata, lo avvertì di fare attenzione mentre andava via perchè, probabilmente, avrebbe attirato l'attenzione del vicino e dei suoi friends. Inoltre, stuzzicandolo, affermai che avrei detto al vicino di volergli presentare il mio ragazzo. Marco rispose che non sarei stata capace di arrivare a tanto. Invece, alla prima occasione di conoscenza con il vicino, tale Josuè, gli dissi che Marco lo avrebbe incontrato con piacere. Josuè e i suoi amici ricordavano bene il mio fidanzato e non vedevano l'ora di poterlo approcciare. Bhè, dopo quella volta, Marco non si fece più vedere, forse teme il confronto con la gay gang ma sono convinta che, se tornerà, potrebbe scoprire un modo nuovo di provare piacere. Naturalmente, dalla finestra c'è un'ottima visuale.     



Amiche decennali vogliono di più

Mi chiamo Alma. Nella vita mi sono goduta svariati cazzi e non ho disdegnato affatto le avventure sessuali con le donne, quando capitavano. Ciò nonostante, non avrei mai creduto di poter finire a letto con la mia migliore amica, Cordelia. Ci conoscevamo da oltre 10 anni. Andavamo insieme a ballare, a mangiare la pizza, a fare shopping, in vacanza, tutto tranquillo come due normalissime migliori amiche. Bhe', io le nascosi bene l'interesse per le donne anche se, per esempio, al mare le guardavo con malizia le tette, quando prendeva il Sole in topless. Probabilmente non sarebbe mai accaduto nulla tra noi se un evento non avesse favorito l'approccio. Un giorno, Cordelia mi chiamò a telefono. Dalla voce sembrava piuttosto turbata. Mi chiese di vederci di lì a poco e io risposi subito di si. In pratica, un tizio che frequentava da qualche mesetto, del quale si era invaghita, l'aveva brutalmente mollata per un'altra. Stavamo sul letto ed io cercavo di consolarla. Fu proprio lì che si creò un'atmosfera magica. Partirono delle carezze reciproche affettuose e sensuali da sopra ai vestiti. Sostanzialmente, lei, in quel frangente, scoprì di essere attratta da me (io già lo ero da tempo ed avevo tenuto questo desiderio represso per paura di perderla). A quel punto, le rivelai di aver avuto, in passato, esperienze intime con le donne. D'impulso, cominciammo a limonare di brutto! Avevamo sconfinato il limite dell'amicizia per entrare, decisamente, nel territorio oscuro e inebriante della passione sfrenata e incontrollata tra femmine calde. Non mi sembrò vero di poterle finalmente slinguazzare beatamente le splendide tette in tranquillità, adorare i suoi invitanti capezzoli. Intanto facevo apprezzamenti sul fisico, complimenti che lei gradiva e ricambiava. Sopra quel lettone trascorremmo tutto il pomeriggio con l'unico scopo di regalarci piacere sessuale a vicenda senza limiti e senza un domani. Ci leccammo le bernarde a vicenda. Ma l'orgasmo lo raggiungemmo in svariati modi e più di una volta. Ad esempio, ad un certo punto, mentre stavamo abbracciate, lei mi sditalinò con foga fino all'amplesso. Pure io, d'altro canto, le feci sentire bene la lingua e pure il pollice. Non poteva mancare la strofinata di passere, o per meglio dire, la doppia strusciata, dal momento che, la prima volta, mi misi io sopra e la seconda lei. Il risultato, ovviamente, non cambiò di molto, se non altro portò al raggiungimento del reciproco piacere. Le venute non si contavano più. Cordelia mi portò nella toilette e lì condividemmo, per finire, pure la vasca da bagno. Mi accarezzò il seno da dietro sensualmente, dopodichè ci mettemmo a limonare di brutto. Già avevo da tempo un debole per lei ma, quella volta, scoprì di essere stata ricambiata. Da quel momento, la nostra amicizia cambiò radicalmente perchè non eravamo più due semplici amiche ma due amanti vogliose di sesso. Non sò se i nostri rispettivi genitori accetteranno mai una relazione di questo tipo ma abbiamo proprio voglia di vivercela.

lesbiche

venerdì 24 ottobre 2025

Segretaria di fiducia del ginecologo porcello

Mi chiamo Miranda. Walter, il mio ragazzo è geloso e non voleva che venissi assunta in qualche lavoro. Ma capitò un'opportunità in uno studio medico di ginecologia. Il mio fidanzato sosteneva che i dottori tengono le assistenti per scoparsele. Addolcì la sua gelosia nell'intimità. Mi leccò le tette, la figa, io gli ciucciai la cappella e accolsi il suo pene per la sega spagnola. Poi, mi leccò il culo, io gli slinguazzai un altro pò la cappella, gliela ciucciai e lui mi schizzò in bocca. In pratica, venne solo con il sesso orale. Dopo di ciò, nei giorni seguenti, mi presentai al colloquio di assunzione. Il dottor Alfredo apprezzò il mio fisico e mi chiese uno spogliarello. Mostrai il seno ma lui disse di togliere anche la gonna. Si deliziò alla vista del mio culo. Mi sedetti sul suo pene, già duro, e lasciai che mi scopasse. Un pò mi sentivo in colpa per il ragazzo ma, allo stesso tempo, desideravo il posto di lavoro. Godemmo insieme, dopodichè lui affermò che potevo rivestirmi. Avrei preso servizio il giorno seguente come segretaria ed assistente di fiducia. In realtà, pensavo che mi avrebbe puntualmente scopata quotidianamente ma ci tenne a sottolineare con precisione il ruolo per il quale ero stata assunta: mettere le pazienti a proprio agio. Insomma, in poche parole, dovevo essere sua complice mentre scopava con le pazienti, le più giovani e carine, ovviamente. Quando tornai a casa, Walter mi tempestò di domande, alle quali risposi affermando di essere stata assunta. Naturalmente, la peculiarità del ruolo che veniva richiesto, mi lasciò un pò titubante e Walter se ne accorse. Risposi che era tutto ok e che il dottore si era comportato da gentleman (si fa per dire). Il giorno seguente mi recai alla clinica. La prima paziente si chiamava Rosa, una biondina molto carina. La ragazza si preoccupava di essere rimasta incinta durante l'intimità col fidanzato, quest'ultimo poco amante delle precauzioni. Se volevo tenere l'incarico dovevo remare a favore dle dottore e non delle pazienti per cui fanculo la solidarietà femminile, diciamo così. Alfredo usava questa tattica, di solito: prometteva un fortissimo sconto alle pazienti carine, a patto che si concedessero sessualmente, e per forte sconto si intende da 200 euro a soli 20 euro! (le racchie pagavano il prezzo pieno, chiaramente). Alfredo si prodigò a leccare la fica della giovane che, ovviamente, non se l'aspettava. Quel porco le leccò perfino il buco del culo. Rosa ebbe da ridire ma lui, con la mia complicità, di cui non vado fiera, la zittì con la storia dello sconto. Alfredo tirò fuori l'uccello ed io invogliai la ragazza a ciucciare. Alla fine, la biondina si decise a sbocchinare per la gioia del medico porcone. Poco dopo, Alfredo se le stava già montando egregiamente. Rosa era titubante inizialmente ma poi, a furia di prendere quel bel cazzone nella patata, cambiò completamente atteggiamento e godette come una maialina. Era anche curiosa la tipa, voleva sapere quale fosse la natura del rapporto tra me e il medico. Lui disse che ero la sua segretaria ed io confermai ma la signorina capì bene che Alfredo mi aveva già scopata. Io specificai che il dottore amava le giovani pazienti. Durante quella trombata mi eccitai anch'io, onestamente, al punto che palpavo le belle tette della fanciulla. Nell'ultima fase della fottuta, a cavalcioni, la ragazza andò proprio in estasi e venne intensamente sotto il mio sguardo mentre il dottore le sborrò implacabilmente nella figa. Pensai subito che, se non era rimasta incinta precedentemente, a causa del ragazzo, il dottore l'avrebbe di sicuro ingravidata. Qualche tempo dopo, infatti, Rosa si presentò col pancione allo studio. Dall'analisi, effettuata in modo riservato, del dna, scoprimmo la paternità: Alfredo l'aveva messa incinta! Ma, in realtà, lei, disonestamente, fece credere al fidanzato che il figlio fosse di quest'ultimo. Intanto, durante i regolari controlli, quel porcellone di Alfredo continuò a fottersi Rosa, stavolta nel culo! Eh si, dal momento che, in quella fase, il fidanzato preoccupato per la gravidanza, non toccava Rosa, ci pensava il medico a sfondarla perbene. Ed io? Sempre la solita complice, ovviamente!                   




giovedì 23 ottobre 2025

Ingroppai la fidanzata e sua madre

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Venditrice viziosa

Sono Claudia. Il mio è un lavoro particolare: vendo giocattoli erotici a domicilio. Di solito non accadeva nulla di particolare quando mi recavo a casa di ragazze e signore. Sembrava un'attività non diversa rispetto alla commercializzazione di altri prodotti come le creme di bellezza, etc... In realtà, stavo attraversando un periodo di crisi, di scarse vendite e ciò era decisamente frustrante. Un giorno accadde davvero qualcosa di molto trasgressivo, perverso e particolare. Quella signora bionda matura un po' in carne, Teresa, aveva, in effetti, uno sguardo da zoccola ma credevo che il suo atteggiamento dipendesse solo dall'interesse di conoscere a fondo vari prodotti. Tuttavia, quando tirò fuori un bel mazzetto di soldi, affermando di cercare piena soddisfazione, mi trovai leggermente spiazzata. Disse che avrebbe acquistato tutti gli oggetti che portavo nella valigetta ma pretese una prova concreta che fossero validi e cominciò morbidamente a stuzzicarmi. Mi sbottonò la camicetta, disse che dovevo levare le mutandine. Mi invogliò ad un lingua a lingua del tutto inaspettato al quale, peraltro, non riuscì a sottrarmi. Superò la mia titubanza infilandomi diversi soldi nel reggiseno. Ordinò di spalancare le cosce. Poi, prese un dildo nero dei miei e me lo piazzò senza pietà dentro la patata. Non mi ero mai trovata in una situazione simile. Oltretutto, certe cose intime le facevo con gli uomini, mai mi sarei immaginata lontanamente di venir spanata a quel modo da una cliente, tra l'altro non bellissima, ma, in compenso, molto porca. Confesso che mi sentì davvero una gran troia. Godevo come una maiala a farmi penetrare sul divano di casa sua. E quella vocina, maliziosa e beffarda al tempo stesso, condiva il tutto, sentenziando puntuale: "Allora funzionano davvero bene questi gingilli!". Mi stavo praticamente prostituendo pur di vendere e la cosa mi turbava ed eccitava contemporaneamente. Mi spanava e limonava. Poi volle che le leccassi le tettone. Mi infilzò con lo strap-on a pecorina facendomi urlare di piacere e me lo diede pure a candela. Quando mi leccò la figa, esplosi di piacere. Pretese di essere contraccambiata. Infilai la lingua nella sua vulva e, da inesperta, cominciai a leccare con impegno. Dai suoi lamenti, capì che stavo andando bene. Non voleva assolutamente che mi fermassi ed io l'accontentai: slinguazzai fino al suo orgasmo che arrivò tempestoso, quando venne rovesciò la testa all'indietro per l'intensità dell'amplesso raggiunto. Usammo un altro dei miei oggetti per spararcelo nelle aperture figali e, sostanzialmente, ci fottemmo le passere a vicenda fino a godere. Mi sentì davvero sporca ma anche una gran porca! Teresa mi propose di far visita ad una sua amica che avrebbe pagato bene. Sapevo di aver varcato il confine della serietà di una venditrice e che stavo diventando una specie di mignotta per donne mature e bisognose di attenzioni ma non riuscivo a contenere queste perverse pulsioni. Finì per andare a far visita all'amica di Teresa, la signora Marica. A quest'ultima piaceva di più fare l'amore, anzichè usare in modo ossessivo gli oggetti, anche se mi fece provare una sua diavoleria elettronica dove andai sù e giù mentre il cazzo finto mi penetrava. La fistai, lei me la leccò, poi finimmo a strofinarcele in maniera bollente fino a raggiungere profondi orgasmi. Con Marica fu eccitante, fisicamente somigliava a Teresa ma era leggermente più dolce. La signora pagò bene la "compagnia" ma senza acquistare prodotti precisando che potevo andare a trovarla quando desideravo. Mi suggerì anche di rivelare al mio uomo i rapporti che intrattenevo con le donne. Sapevo che Carlo non averbbe capito. Mi confidai durante una scopata, l'ultima tra noi. Mi diede della troia lesbica e non lo potevo sopportare, soprattutto non potevo sopportare i suoi modi da cafone. Fu davvero l'ultima volta che lo vidi, dopo aver chiavato ed essermi fatta schizzare abbondantemente sul sedere. In quel contesto particolare, pensai subito alla mia miglior amica, Vanessa, che non vedevo da un pò. Avevo intenzione di farmela. Conoscendo il suo interesse per le confidenze, le dissi che avrei raccontato le ultime novità. Ci incontrammo qualche giorno dopo a casa sua e le spiegai tutta la situazione che stavo vivendo, comprese le esperienze con le donne mature, ovviamente. Lei, nel clima confidenziale, mi rivelò di avere fantasie verso le donne ma piuttosto blande, rivolte peraltro a cantanti e attrici famose. Colsi la palla al balzo, mi avvicinai a lei e le pisciai sulla gonna rossa, un gesto torbido che non si sarebbe mai aspettato. Le leccai il seno, sditalinandola. Poi, le leccai la figa. A quel punto, Vanessa si sciolse e ricambiò. Afferrai uno dei dildo che vendo e le penetrai la passera con l'oggetto fino a farla arrivare. E così, anche l'amicizia con Vanessa è cambiata. Ora non ci confidiamo soltanto ma passiamo alla pratica tra di noi. Nel frattempo ripresi l'attività. Mi recai a casa di un'altra bionda tettona matura in carne (ormai era diventato il mio prototipo lavorativo) tale Jessica. A causa del seno prorompente, era assediata dagli uomini e cercava un periodo di tranquillità con la masturbazione solitaria tramite giocattoli erotici. Non fu difficile coinvolgerla nell'intimità: le leccai i capezzoli in primis, poi passai alla sua prugna. Seppur meravigliata per il mio comportamento insolito, si sciolse. A quel punto, le venne più facile contraccambiare e leccarmi la patata. Me ne venni. Poi, passai a completare il suo appagamento: le leccai prima abbondantemente la fregna dal basso, poi utilizzai uno dei miei articoli per spanarla come si deve, sia a pancia sopra che alla pecorina. Naturalmente, se ne venne poco dopo urlando di piacere. Sganciò i soldi e io le sorrisi per la soddisfazione promettendo di farle provare nuovi eccitanti prodotti in seguito. Bhè, il lavoro procede a gonfie vele.

lesbo seller

mercoledì 22 ottobre 2025

Consolato da sorella e madre dopo la relazione andata male

Mi chiamo Marco. Forse, se Carmen non mi avesse lasciato, non sarei finito preda di un turbinio di perversioni sessuali. Carmen è una gnocca notevole, mi piaceva il suo culo di marmo e scoparla a più non posso schizzandole abbondantemente la fregna. Un bel giorno, però, dopo una pregevole scopata, mi rivelò di essere innamorata di un'altra persona. Credevo si riferisse ad un uomo, invece si trattava della miglior amica della madre, tale Tania. Ci rimasi malissimo e le spiegai che non potevo fare a meno di lei. Ma Carmen, per pronta risposta, disse che potevo segarmi o, al limite, scopare con mia sorella Lucia. Non so eprchè tirò fuori questa affermazione infelice. Sul momento me la presi tantissimo. Poi, però, quando tornai a casa, cominciai a guardare Lucia con occhi diversi. Notai il culetto invitante di mia sorella mentre sbrigava le faccende domestiche. La misi al corrente della fine della relazione con Carmen e, scherzando, le scoprivo la maglietta per poter vedere il piccolo seno. Insomma, niente di che, ma quel tanto da invogliare, in qualche modo, Lucia. Andai a riposare e me la trovai davanti in lingerie. Mi disse che se si trattava solo di guardare le tette per tirarmi su di morale non c'era problema e le scoprì maliziosamente. Il cazzo divenne durissimo, lo tirai fuori e lo smanettai. Lei rimase sorpresa. Poi disse di volermi lasciare da solo in modo che potessi masturbarmi in tranquillità e si allontanò dalla camera da letto. In effetti, sborrai pensandola, lo ammetto. Il giorno dopo, le feci capire che guardare non mi bastava e lei, naturalmente, sottolineò il legame di parentela stretto che, almeno in teoria, impedisce o, dovrebbe impedire, determinati tipi di approcci tra consanguinei. Me ne fregai della genetica e la spinsi sul letto abbassandole il pantaloncino jeans. Il suo culo mi dette una carica pazzesca. Lucia diceva di fermarmi ma io ero gasato come un toro e infatti le piazzai il randello duro nella passera. Tra l'altro, non so nemmeno se fosse vergine. Dubito che qualcuno dei suoi amichetti mezzi finocchi di Scuola l'avesse mai effettivamente violata. Ad ogni modo, la spanai perbene, la feci venire e le schizzai tutta la fica di sborra. Lucia godette ma era avvolta dalla vergogna. Andò a fare la doccia per placare i suoi tormenti. Io, instancabile arrapato, la seguì per entrare dentro la doccia con lei ma la ragazza mi respinse, disse che avevo ottenuto già troppo. Proprio in quel frangente, arrivò mia madre che storseil naso che come mi trovò nel cesso con mia sorella nuda e le disse di uscire dalla doccia e di andare a vestirsi. Intanto, io, eccitato più che mai, cominciai a fare fantasie pure su mia madre Angela che, tra l'altro, è una grandissima gnocca. Le dissi la verità, che mi ero scopato Lucia dopo la delusione per la storia finita con Carmen e le raccontai il discorso della provocazione delle tette. Mia madre, per pronta risposta, affermò che, se volevo ammirare delle tette considerevoli, potevo osservare le sue e le scoprì. Provai una libidine acuta. Dopo mise il reggiseno ma ormai l'ormone era partito. Le mostrai il cazzo duro e gonfio e spiegai che poteva soddisfarmi lei, così avrei lasciato in pace Lucia, ancora troppo piccola per certi giochini. Angela non potette che restare colpita dalla mazza notevole che mi ritrovo. Non resistette, da donna, corse a succhiarmelo ed io andai totalmente in estasi. Dopodichè affondai nella sua prelibata sorca ma per poco. Il mio pallino era sfondarle il culo. Sapevo che mio padre non la prendeva dietro, di solito preferiva farlo con quelle troiette che bazzicavano il suo ufficio. Inculai mia madre di santa ragione e lei godette come una maiala. Glielo feci sentire proprio tutto, pure a pecorina. Stavo gasato a mille: dopo essermi scopato la sorellina, fottevo pure mia madre. In un colpo solo, mi feci le donne di casa. Mai mi sarei immaginato di arrivare a tanto, sull'impulso dell'eccitazione e dell'adrenalina profonda. Schizzai felice a fiume nel culo di mia madre, dopo averla sentita urlare in preda all'orgasmo profondo. Sentì il bisogno impellente di scrivere a Carmen, la ringraziai addirittura. Infondo era stata lei ad indicare, seppur quasi involontariamente, la strada del godimento perverso, quello non convenzionale. Carmen stentò a credere alle mie parole, non immaginava certo che mi fossi sbattuto le mie parenti più strette. Ormai, con mia madre è diventato un appuntamento fisso, ebbene si. Di nascosto, tuttavia, ogni tanto, lo do volentieri pure a Lucia, che, crescendo, diventa sempre più carina. E Carmen? Bhè, anche lei si mise nei casini con Tania, la miglior amica di sua madre Clara. Sonia, specie dopo il divorzio, aveva preso una cotta per Clara ma quest'ultima non si concesse, almeno non del tutto e non subito. Carmen arrivò a fagiolo per consolare Sonia e le due finirono per lesbicare piacevolmente. Soltanto che, alla fine, Clara le beccò tutte nude dopo gli orgasmi e si incazzò con l'amica che aveva tradito la sua fiducia, oltre che con la figlia. Clara decise di vendicarsi, dato che, secondo lei, Sonia si era approfittata della figlia Carmen. Clara punì severamente l'amica del cuore utilizzando lo strap-on che le piantò senza pietà nella figa sia a pecorina che a candela. Chissà se, dopo di ciò, a Clara passò la rabbia e ricompose il rapporto con l'amica. Di ciò non ne sono a conoscenza ma tanto ho il mio da fare a soddisfare le donne di casa, all'oscuro di mio padre che è sempre dedito al lavoro e alle sue amichette dell'ufficio.                  


venerdì 17 ottobre 2025

Sditalinata e leccata dall'amica lesbica

Mi chiamo Veronica. Non ho mai nutrito sospetti sull'orientamento sessuale di Rossana, la mia migliore amica. Ci provò in modo subdolo ma estremamente efficace attraverso un banale invito a prendere il Sole sul suo terrazzo. Accettai, anche perchè, quell'anno, non andai in vacanza e mi faceva comodo prendere la tintarella a scrocco. Rossana seppe muoversi nel modo giusto. Disse che aveva da sbrigare delle faccende dentro casa e che, intanto, io potevo prendere comodamente il Sole sul terrazzino. Misi il costume e sedetti sulla sedia a sdraio. Per una buona mezz'ora, beneficiai dei caldi raggi della nostra stella. Poi, all'improvviso, arrivò lei a surriscaldare ancor più la situazione. Con disinvoltura disarmante, pose le sue dita tra le mie cosce. Non mi aspettavo proprio una svolta del genere. Rimasi pietrificata, in un primo tempo, poi non potetti far altro che assecondare i bisogni goderecci del mio corpo. Mi eccitai e lei, per pronta risposta, mi mise il suo capezzolo in bocca da leccare. Assecondai la richiesta irrazionalmente, presa dal desiderio di godere. Rossana prese a leccarmi la patata e, per enfatizzare il tutto, mi piazzò un plug anale dentro al culo e lo muoveva ad arte. A quel punto, pur non avendo mai fatto precedentemente sesso con una donna, andai letteralmente in estasi. Il plug rimase al suo posto mentre lei si adoperava di lingua nella mia spacca figale conferendomi sensazioni di piacere indescrivibile che mi portarono direttamente all'orgasmo che giunse profondo e decisamente torbido. Mi nascose il suo orientamento proprio per provarci sfruttando l'effetto sorpresa e questa tattica si rivelò assolutamente vincente.   


giovedì 16 ottobre 2025

Le corna a vicenda

Mi chiamo Corrado, sono un imprenditore di successo. Sono sposato con una donna più giovane di me di nome Sonia. In realtà, con Sonia non sono mai stato del tutto a mio agio. E' molto bella ma, in qualche modo, mi faceva pesare la netta differenza di età. Queste paure e insicurezze mi portavano ad eiaculare piuttosto rapidamente con lei. Ciò nonostante, non pensai mai di tradirla, nonostante ne avessi le opportunità. Eh già, perchè, in Azienda, svariate giovani ragazze sexy si presentano con tanto di curriculum e cosce di fuori per essere assunte come segretarie. Scelsi di essere fedele a mia moglie ma, un bel giorno, scoprì che mi tradiva con quel perditempo del vicino, un ragazzotto disoccupato. Li beccai in flagrante, mentre lui se la faceva da dietro per poi schizzarle pesantemente in bocca. Che vergogna! Eppure sembrava una donna così riservata, così casta. Che gran troiona! A quel punto, scattò una sorta di rabbia in me, un desiderio impellente di rendergli le corna. E così mi ricordai di una di quelle ragazze aspiranti, una in modo particolare, Daniela, moretta e peperina. A lei interessava il successo ma mi sarebbe andata bene uguale. Potevo offrirle il posto al quale aspirava in cambio di una grandiosa fottuta che mi avrebbe rimesso al mondo. Le spiegai che avevo cambiato idea sul discorso delle assunzioni facili e pilotate, a causa dell'infedeltà di mia moglie. Lei sorrise compiaciuta. Le leccai la topa, poi la impalai. Mi sentì un ragazzino con 30 anni in meno ad affondare in quella sorca calda, morbida, accogliente. Dopo i suoi giochini di lingua, le schizzai in bocca copiosamente ma la maialina mi propose anche il dessert: assaggiare la sborra dalla sua bocca ed io lo feci volentieri. Con mia moglie una cosa del genere non sarebbe mai successa. Bhè, chi lo sa, di sicuro con quel vicino invadente si lascerà andare alle migliori porcate, esattamente come sto facendo io.

Lesbian poker con le insegnanti

Mi chiamo Melania. Ho sempre avuto una certa curiosità verso le persone del mio sesso, anche se si trattava più di un desiderio astratto, inizialmente. Io e la mia compagna di classe, Lea, non eravamo certo campionesse di studio e i nostri voti a Scuola facevano pietà. Quando due nostre insegnanti, Miss Margareth e Miss Alina, proposero di insegnarci a giocare a poker, dopo le lezioni, ci sentimmo quasi in obbligo di accettare, nella speranza che ciò potesse spezzare una lancia a nostro favore nelle valutazioni conclusive di fine anno. In realtà, Margareth e Alina erano due pervertite amanti della fica e, soprattutto, di quella delle giovani fanciulle. Ci ritrovammo sul letto a casa di Margareth. Secondo le disposizioni delle donne mature, io sfidai a carte la mia compagna di classe. Apparentemente, sembrava che avessi vinto io per cui Lea dovette scoprire il seno che trovai bellissimo e che non avevo mai osservato senza reggiseno (io purtroppo, d'altro canto, le ho minuscole). Margareth affermò che avevamo barato entrambe, in quella partita. Non credo fosse vero ma piuttosto una scusa per far scoprire pure le mie. Da lì, ci ritrovammo in una situazione tanto imbarazzante quanto eccitante. Alina rincarò la dose affermando che mi piacevano le tette della mia amica e mi indusse, senza mezzi termini, a baciarla. Lo feci e, intanto, le accarezzavo i bei seni. Da cosa nasce cosa: anche le mature finirono per spogliarsi e interagire un pò tra loro mentre io, ormai eccitatissima, continuavo a palpare le tette di Lea. Mi ritrovai vicino a Margareth e ci sditalinammo a vicenda. Poi, Margareth, sicura che non l'avrei respinta, cominciò a leccarmi la fica sul letto. Lì andai proprio in estasi, anche perchè, Alina mi palpava la tette, nel frattempo. Lea osservava la scena e l'eccitazione cresceva in lei, nonostante, solitamente, corresse dietro ai ragazzi. Mentre Margareth me la toccava, io sditalinai Lea che si lasciò andare sempre più. Ormai infoiata a mille, spinsi la lingua tra le cosce di Margareth dandole perfino della troia e lei apprezzò al punto da godere e venirsene. Alina, intanto, masturbava Lea con le mani. Margareth si mise a leccarmela da sotto e godetti allo sfinimento. Lo stesso fece Lea con Alina. In realtà, ce ne venimmo tutte, pure Lea che si diede da sola il "colpo di grazia" con un ditalino focoso. Tutti i nostri compagni si chiesero, a fine stagione, come fossimo riuscite a rimediare la sufficienza piena nelle materie di Margareth e Alina. Si tratta di una domanda più che lecita. Ovviamente, non sanno a quali giochini torbidi ci siamo prestate.       



lunedì 13 ottobre 2025

Sul viale della perdizione materna

Salve, mi chiamo Matteo. Mio padre Ugo mollò mia madre Virginia per una donna più giovane lasciando me e lei, a casa, in una situazione economica a dir poco disastrosa. Virginia cercò, in un primo momento, di tamponare la mancanza di danaro svolgendo lavori domestici presso abitazioni di privati ma gli introiti erano insufficienti al fabbisogno quotidiano, come quello alimentare, e al pagamento delle varie tasse e bollette. E così, ad un certo punto, decise di mettersi a fare la troia professionista, ovvero la escort. Certi giorni andava fuori ma, il più delle volte, riceveva i clienti a domicilio. Non vi nascondo che tutto ciò mi turbava. Lei è una bella donna, prosperosa, affascinante, senza dubbio. Vederla in camera da letto, alle prese con gli uomini e i cazzi di turno, mi creò, inizialmente, una certa angoscia. Eh si, peerchè, in realtà, quando arrivava gente a casa, io la spiavo sistematicamente attraverso il buco della serratura oppure direttamente attraverso la feritoia della porta, quando non la chiudeva completamente. Ero sconvolto per il fatto che mia madre facesse la mignotta. Tuttavia, questo andazzo, alla lunga, finì per intrigarmi parecchio. Egoisticamente, pensai: gli uomini se la godono ed io, che abito con lei, devo starmene in disparte a sbirciare come un coglione segaiolo? Ed ecco che mi venne un'idea brillante quanto perversa. Dal suo cellulare, annullai l'appuntamento pomeridiano con un cliente. A volte, prima dei suoi incontri, giocavamo a scacchi. Già mi bolliva il sangue e avederla così sexy. Poi, quel giorno, ero ancora più entusiasta, sapendo che, la persona che aspettava, non sarebbe mai venuta, grazie al mio malizioso messaggio di disdetta. Quella partita a scacchi fu la più torbida che si potrebbe mai supporre, dal momento che io la stuzzicai in tutti i modi. Del resto, vestiva in un modo che lasciava ben poco spazio all'immaginazione, con quelle arrapanti calze autoreggenti a rete, i tacchi e un corpetto di pelle che metteva in mostra l'abbondante seno. Dagli e dagli, finì per palparle le tette, poi lei comprese che stavo parecchio eccitato e optò per una sega, sperando che mi calmassi. Ma si sa che, molto spesso, il sesso è coinvolgente. Voleva donarmi maggior appagamento con un pompino, che considerava il limite, tra persone con un legame di parentela così stretto come il nostro. Tuttavia, io approfittai del momento favorevole per montarmela, detta in poche parole. La scopai prima a cavalcioni, poi la ingroppai alla grande da dietro. Ovviamente, lei si fece mille scrupoli e problemi ma intanto il cazzo se lo prese dentro proprio tutto, in quella fica morbida e accogliente. Le diedi una bella ripassata a missionaria, prima di tornare a penetrarla da dietro. Quando la sentì ansimare forte e vidi che si leccava le labbra, mi resi conto che il piacere sessuale aveva superato di gran lunga i timori per l'attuazione di un incesto in piena regola. La girai nuovamente dandole gli ultimi colpi a missionaria, e lì se ne venne alla grande. Dopodichè, le schizzai copiosamente sulle tette. A quel punto, eravamo entrambi decisamente rilassati e ci addormentammo abbracciati per un'oretta buona. Sapevo che, al risveglio, se ne sarebbe pentita amaramente, nonostante l'appagamento raggiunto, ma ormai avevo centrato il mio zozzo obiettivo. Volete sapere come è proseguita? Bhè, dopo quella volta, lei ha continuato a ricevere persone in casa, e questo ci permette di vivere una vita dignitosa, sul piano economico. Per quanto riguarda noi due, sappiate che, pian piano, Virginia si sta abituando all'idea di prenderlo dal figlio ed io sono ben felice di trombarla regolarmente.                


giovedì 9 ottobre 2025

Sedotta dalle ex shampiste

Mi chiamo Claudia. Sono parrucchiera ed il negozio che gestisco è di mia proprietà. Di shampiste ne passano tante. Di solito, non hanno una gran voglia di lavorare, restano un periodo e poi vanno via. Michela e Manuela non fecero eccezione ma loro erano diverse dalle altre. Nel periodo in cui furono mie dipendenti, mi accorsi che guardavano me e le clienti in modo strano, evidentemente interessato. Intuì che fossero lesbiche ma non mi diedero mai una conferma netta. Quando andarono via, mi lasciarono dubbiosa. Combinazione volle che, alcuni mesi dopo, le rincontrai per caso per strada. Dissero di esser diventate massaggiatrici di un Centro Benessere e mi invitarono lì, quello stesso giorno, per un massaggio gratuito. Ero un pò combattuta, non sapevo se accettare quella proposta. Per una donna abituata a ricevere cazzi, è insolito interagire con delle ragazze. Ma, a volte, la curiosità rappresenta uno stimolo irrinunciabile e così decisi di seguirle. Mi rassicurarono che, in quel posto, saremmo rimaste da sole e questo mi aiutò non poco a perdere gran parte dei freni inibitori. I loro complimenti, poi, mi sciolsero del tutto. Andai proprio in estasi, quando ricevetti la lingua nella spacca, oltre che sui capezzoli. E io stessa ricambiai, assaggiando la vagina di una delle due. Alla fine, raggiunsi un bollentissimo orgasmo prendendo le dita audaci di una nella fica, mentre l'altra mi baciava con passione palpando le tettone. Sarò sincera, dopo quella volta, ogni tanto, un massaggio da loro me lo vado a fare molto volentieri.