Salve, mi chiamo Matteo. Mio padre Ugo mollò mia madre Virginia per una donna più giovane lasciando me e lei, a casa, in una situazione economica a dir poco disastrosa. Virginia cercò, in un primo momento, di tamponare la mancanza di danaro svolgendo lavori domestici presso abitazioni di privati ma gli introiti erano insufficienti al fabbisogno quotidiano, come quello alimentare, e al pagamento delle varie tasse e bollette. E così, ad un certo punto, decise di mettersi a fare la troia professionista, ovvero la escort. Certi giorni andava fuori ma, il più delle volte, riceveva i clienti a domicilio. Non vi nascondo che tutto ciò mi turbava. Lei è una bella donna, prosperosa, affascinante, senza dubbio. Vederla in camera da letto, alle prese con gli uomini e i cazzi di turno, mi creò, inizialmente, una certa angoscia. Eh si, peerchè, in realtà, quando arrivava gente a casa, io la spiavo sistematicamente attraverso il buco della serratura oppure direttamente attraverso la feritoia della porta, quando non la chiudeva completamente. Ero sconvolto per il fatto che mia madre facesse la mignotta. Tuttavia, questo andazzo, alla lunga, finì per intrigarmi parecchio. Egoisticamente, pensai: gli uomini se la godono ed io, che abito con lei, devo starmene in disparte a sbirciare come un coglione segaiolo? Ed ecco che mi venne un'idea brillante quanto perversa. Dal suo cellulare, annullai l'appuntamento pomeridiano con un cliente. A volte, prima dei suoi incontri, giocavamo a scacchi. Già mi bolliva il sangue e avederla così sexy. Poi, quel giorno, ero ancora più entusiasta, sapendo che, la persona che aspettava, non sarebbe mai venuta, grazie al mio malizioso messaggio di disdetta. Quella partita a scacchi fu la più torbida che si potrebbe mai supporre, dal momento che io la stuzzicai in tutti i modi. Del resto, vestiva in un modo che lasciava ben poco spazio all'immaginazione, con quelle arrapanti calze autoreggenti a rete, i tacchi e un corpetto di pelle che metteva in mostra l'abbondante seno. Dagli e dagli, finì per palparle le tette, poi lei comprese che stavo parecchio eccitato e optò per una sega, sperando che mi calmassi. Ma si sa che, molto spesso, il sesso è coinvolgente. Voleva donarmi maggior appagamento con un pompino, che considerava il limite, tra persone con un legame di parentela così stretto come il nostro. Tuttavia, io approfittai del momento favorevole per montarmela, detta in poche parole. La scopai prima a cavalcioni, poi la ingroppai alla grande da dietro. Ovviamente, lei si fece mille scrupoli e problemi ma intanto il cazzo se lo prese dentro proprio tutto, in quella fica morbida e accogliente. Le diedi una bella ripassata a missionaria, prima di tornare a penetrarla da dietro. Quando la sentì ansimare forte e vidi che si leccava le labbra, mi resi conto che il piacere sessuale aveva superato di gran lunga i timori per l'attuazione di un incesto in piena regola. La girai nuovamente dandole gli ultimi colpi a missionaria, e lì se ne venne alla grande. Dopodichè, le schizzai copiosamente sulle tette. A quel punto, eravamo entrambi decisamente rilassati e ci addormentammo abbracciati per un'oretta buona. Sapevo che, al risveglio, se ne sarebbe pentita amaramente, nonostante l'appagamento raggiunto, ma ormai avevo centrato il mio zozzo obiettivo. Volete sapere come è proseguita? Bhè, dopo quella volta, lei ha continuato a ricevere persone in casa, e questo ci permette di vivere una vita dignitosa, sul piano economico. Per quanto riguarda noi due, sappiate che, pian piano, Virginia si sta abituando all'idea di prenderlo dal figlio ed io sono ben felice di trombarla regolarmente.
Tornati insieme a voi...!!!
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*piccolo viaggio ad Amsterdam... Tantissimi cazzi da succhiare!*
*per regalo gli farei subito un pompino!*
* quanta voglia di cazzo!*
17 ore fa

































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