Mi chiamo Marco. Forse, se Carmen non mi avesse lasciato, non sarei finito preda di un turbinio di perversioni sessuali. Carmen è una gnocca notevole, mi piaceva il suo culo di marmo e scoparla a più non posso schizzandole abbondantemente la fregna. Un bel giorno, però, dopo una pregevole scopata, mi rivelò di essere innamorata di un'altra persona. Credevo si riferisse ad un uomo, invece si trattava della miglior amica della madre, tale Tania. Ci rimasi malissimo e le spiegai che non potevo fare a meno di lei. Ma Carmen, per pronta risposta, disse che potevo segarmi o, al limite, scopare con mia sorella Lucia. Non so eprchè tirò fuori questa affermazione infelice. Sul momento me la presi tantissimo. Poi, però, quando tornai a casa, cominciai a guardare Lucia con occhi diversi. Notai il culetto invitante di mia sorella mentre sbrigava le faccende domestiche. La misi al corrente della fine della relazione con Carmen e, scherzando, le scoprivo la maglietta per poter vedere il piccolo seno. Insomma, niente di che, ma quel tanto da invogliare, in qualche modo, Lucia. Andai a riposare e me la trovai davanti in lingerie. Mi disse che se si trattava solo di guardare le tette per tirarmi su di morale non c'era problema e le scoprì maliziosamente. Il cazzo divenne durissimo, lo tirai fuori e lo smanettai. Lei rimase sorpresa. Poi disse di volermi lasciare da solo in modo che potessi masturbarmi in tranquillità e si allontanò dalla camera da letto. In effetti, sborrai pensandola, lo ammetto. Il giorno dopo, le feci capire che guardare non mi bastava e lei, naturalmente, sottolineò il legame di parentela stretto che, almeno in teoria, impedisce o, dovrebbe impedire, determinati tipi di approcci tra consanguinei. Me ne fregai della genetica e la spinsi sul letto abbassandole il pantaloncino jeans. Il suo culo mi dette una carica pazzesca. Lucia diceva di fermarmi ma io ero gasato come un toro e infatti le piazzai il randello duro nella passera. Tra l'altro, non so nemmeno se fosse vergine. Dubito che qualcuno dei suoi amichetti mezzi finocchi di Scuola l'avesse mai effettivamente violata. Ad ogni modo, la spanai perbene, la feci venire e le schizzai tutta la fica di sborra. Lucia godette ma era avvolta dalla vergogna. Andò a fare la doccia per placare i suoi tormenti. Io, instancabile arrapato, la seguì per entrare dentro la doccia con lei ma la ragazza mi respinse, disse che avevo ottenuto già troppo. Proprio in quel frangente, arrivò mia madre che storseil naso che come mi trovò nel cesso con mia sorella nuda e le disse di uscire dalla doccia e di andare a vestirsi. Intanto, io, eccitato più che mai, cominciai a fare fantasie pure su mia madre Angela che, tra l'altro, è una grandissima gnocca. Le dissi la verità, che mi ero scopato Lucia dopo la delusione per la storia finita con Carmen e le raccontai il discorso della provocazione delle tette. Mia madre, per pronta risposta, affermò che, se volevo ammirare delle tette considerevoli, potevo osservare le sue e le scoprì. Provai una libidine acuta. Dopo mise il reggiseno ma ormai l'ormone era partito. Le mostrai il cazzo duro e gonfio e spiegai che poteva soddisfarmi lei, così avrei lasciato in pace Lucia, ancora troppo piccola per certi giochini. Angela non potette che restare colpita dalla mazza notevole che mi ritrovo. Non resistette, da donna, corse a succhiarmelo ed io andai totalmente in estasi. Dopodichè affondai nella sua prelibata sorca ma per poco. Il mio pallino era sfondarle il culo. Sapevo che mio padre non la prendeva dietro, di solito preferiva farlo con quelle troiette che bazzicavano il suo ufficio. Inculai mia madre di santa ragione e lei godette come una maiala. Glielo feci sentire proprio tutto, pure a pecorina. Stavo gasato a mille: dopo essermi scopato la sorellina, fottevo pure mia madre. In un colpo solo, mi feci le donne di casa. Mai mi sarei immaginato di arrivare a tanto, sull'impulso dell'eccitazione e dell'adrenalina profonda. Schizzai felice a fiume nel culo di mia madre, dopo averla sentita urlare in preda all'orgasmo profondo. Sentì il bisogno impellente di scrivere a Carmen, la ringraziai addirittura. Infondo era stata lei ad indicare, seppur quasi involontariamente, la strada del godimento perverso, quello non convenzionale. Carmen stentò a credere alle mie parole, non immaginava certo che mi fossi sbattuto le mie parenti più strette. Ormai, con mia madre è diventato un appuntamento fisso, ebbene si. Di nascosto, tuttavia, ogni tanto, lo do volentieri pure a Lucia, che, crescendo, diventa sempre più carina. E Carmen? Bhè, anche lei si mise nei casini con Tania, la miglior amica di sua madre Clara. Sonia, specie dopo il divorzio, aveva preso una cotta per Clara ma quest'ultima non si concesse, almeno non del tutto e non subito. Carmen arrivò a fagiolo per consolare Sonia e le due finirono per lesbicare piacevolmente. Soltanto che, alla fine, Clara le beccò tutte nude dopo gli orgasmi e si incazzò con l'amica che aveva tradito la sua fiducia, oltre che con la figlia. Clara decise di vendicarsi, dato che, secondo lei, Sonia si era approfittata della figlia Carmen. Clara punì severamente l'amica del cuore utilizzando lo strap-on che le piantò senza pietà nella figa sia a pecorina che a candela. Chissà se, dopo di ciò, a Clara passò la rabbia e ricompose il rapporto con l'amica. Di ciò non ne sono a conoscenza ma tanto ho il mio da fare a soddisfare le donne di casa, all'oscuro di mio padre che è sempre dedito al lavoro e alle sue amichette dell'ufficio.
Mollato dalla fidanzata, Marco mette gli occhi sulla sorella carnale...
La madre di Marco rappresenta un obiettivo ancora più succulento per il ragazzo che, dopo un incesto, ne compie subito dopo un altro!
Carmen si rilassa con Tania, la migliore amica della madre, ma quest'ultima le becca sul più bello.




































































































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