venerdì 29 marzo 2024

Il figlio consola il padre più del dovuto

Mi chiamo Vera. La vita di coppia con mio marito Marino procedeva in modo abbastanza tranquillo finchè, un giorno, notai che lui andava spesso in camera di mio figlio Antonio. Diceva che cercava parole di conforto per i problemi sul lavoro. All'inizio ci credetti ma poi cominciai a sospettare che ci fosse qualcosa di strano anche perchè con me tendeva a negarsi nell'intimità attribuendo il motivo alla stanchezza. Un pomeriggio, erano convinti che io non fossi in casa, invece mi misi a spiarli e scoprì che il padre desiderava il cazzo del figlio. Vidi mio marito sbocchinare Antonio e viceversa. Dopodichè mio figlio se lo inculò di santa ragione. Si trattava di un rapporto morboso ma molto passionale. Ero schifata ma anche eccitata a vedere Marino che lo prendeva pesantemente nel culo dal figlio. Nel momento topico, in prossimità dell'orgasmo, si baciarono perfino in bocca, lingua a lingua. Quella fu davvero una gran porcata e lo fu ancora di più quando Antonio sditalinò il culo schizzato del padre in una sorta di ditalino anale. Marino, a quel punto, sborrò copiosamente. Probabilmente, mio marito voleva tenere nascosti questi rapporti incestuosi ma Antonio, un giorno, decise di vuotare il sacco. Feci finta di non sapere nulla quando mi raccontò tutta la verità. Per non scatenare un putiferio usai una linea blanda dicendo a mio figlio che aveva fatto bene ad esaudire le richieste del padre in quanto un genitore va sempre supportato. Tutte stronzate, ovviamente, perchè io ci stavo male e, in più, non venivo soddisfatta. Mi ricordai allora di Jolanda, una cugina porcellina che avevo frequentato molto da giovane e che poi vedevo di rado. Da ragazze avevamo visionato film porno insieme. Lei aveva sempre cercato di approcciarmi senza successo. Soltanto una volta, approfittando di un mio stato di eccitazione, era riuscita a farmi un ditalino ed io ero rimasta molto seccata per essere stata violata, pur avendo goduto. Rincontrai Jolanda e le raccontai la situazione. Ovviamente, la invitai a nozze perchè ci pensò lei a prendersi cura della mia passera trascurata. E lo fece davvero con estrema dedizione e minuzia. Quella sera beccai dita e lingua nella figa a raffica e raggiunsi estasianti orgasmi per tutta la notte. Mio marito va sempre in camera di mio figlio a farsi consolare ma, adesso, so anche io dove recarmi per sentirmi pienamente appagata.  

gay

I drink con le amiche

Mi chiamo Martina. Sono stata iniziata al lesbo nel periodo scolastico da due compagne di classe. In realtà, credevo che mi piacessero i ragazzi ma, a parte qualche bacetto, non ci combinavo nulla. Inoltre, quando stavo molto eccitata, guardavo qualche porno succulento tra ragazze. Ma restavano solo fantasie. Si trasformarono in situazioni concrete nel momento in cui Claudia invitò a casa sua me e Giulia per un drink. L'atmosfera era tranquilla. Bevemmo quel drink all'ananas leggermente alcolico. Poi, all'improvviso, loro due cominciarono a limonare di brutto. Caddi dalle nuvole! Non pensavo che le mie amiche fossero lesbiche. Limonarono spudoratamente davanti a me. Pensai che volessero restare da sole ma loro dissero di no. La curiosità crebbe nel vederle così appassionate ma cercai di restare calma. La persi del tutto quando Giulia leccò la fica di Claudia davanti ai miei occhi. In più, le due insistevano affinchè provassi anch'io. A quel punto, mi lasciai andare e Giulia me la leccò mentre io, ormai eccitata e fuori controllo, leccavo i capezzoli di Claudia. Ebbi già un primo orgasmo. Poi, leccai la passera di Giulia mentre Claudia leccava la mia. Andai in estasi! Ci pensò Giulia a darmi il "colpo di grazia" con le dita nella fica e leccandomi, nel contempo, i capezzoli. Raggiunsi un secondo intenso orgasmo e mi rilassai del tutto. Bhè, dopo quella volta, bevemmo insieme tanti di quei drink che non avete idea! E dopo seguivano sempre amorevoli ed appaganti lesbicate a tre...

lesbiche

giovedì 28 marzo 2024

La figlia intraprendente

Mi chiamo Federica. Non ho mai avuto troppa inclinazione verso i ragazzi. Ebbi le prime esperienze con alcune compagne di classe ma quello che mi accende maggiormente sono le donne mature. Non vi nascondo che ho sempre avuto un debole per mia madre Amalia. In realtà, la spiavo mentre si faceva la doccia e mi masturbavo. Solo che non avevo mai tentato un approccio diretto. Poi, un giorno, d'estate, le proposi di stenderci un pò sul letto per parlare. Fu allora che le confidai di essere lesbica. Lei non si sorprese troppo. Il calore, la vicinanza dei corpi, favorirono il contatto. Amelia capì che volevo un bacio e avvicinò la bocca. Io le spinsi la testa per assicurarmi che non esitasse. Ci ritrovammo nude e lei mi leccò prima la fica e poi il culo. Mi piacque tanto e venni, anche se si notava che era un pò impacciata. Del resto, non si era mai cimentata con le donne. Poi, le sfilai le mutande e le feci una leccata di fica da paura che la fece vibrare tutta. A pecorina, le lavorai il culo con la lingua e questo la fece letteralmente urlare e venire di brutto. Ero al settimo Cielo per essermi fatta mia madre. Ma, ad un tratto, Amalia si ricordò di avere un appuntamento per uscire con l'amica Marta. La pregai di disdire. Prese il telefono e disse alla signora di non venire. Tuttavia, la donna, che evidentemente intuì qualcosa di insolito, si presentò lo stesso a casa. Rimasi nascosta e lasciai che mamma la accogliesse. Marta spingeva per conoscere la verità e così, alla fine, mia madre finì per ammettere di avere un rapporto incestuoso. Marta lo trovò strano ma comprese e promise di tenere la bocca chiuse. Proprio mentre stava per andarsene, entrai in scena io e, con aria autoritaria, le dissi di restare e di spogliarsi. Marta, sedotta dalla curiosità, lo fece. Non era niente male quella signora tutta nuda. Dissi a mia madre di aspettarmi in camera da letto. Intanto, flirtai sempre più con Marta e riuscì a farle una leccata di fica coi controfiocchi. Gongolavo per essermi fatta, oltre a mia madre, la sua migliore amica. Non contenta, presi l'ospite, ancora un pò sconvolta, per mano e la condussi in camera da letto. La spinsi tra le lenzuola dove stava mia madre. Marta finì sul corpo di Amalia e fu quasi inevitabile che cominciassero a baciarsi. Godevo a vedere due amiche di anni, che senza il mio zampino non avrebbero mai lesbicato, interagire in quel modo. Mi sedetti e osservai, sditalinandomi, le due donne mature che facevano l'amore con passione. Fu così coinvolgente che le signore persero del tutto la cognizione del tempo. Intanto, arrivò mio padre, le beccò dentro il letto e affermò, rivolgendosi a mamma: "Lo sapevo che la tua amica era una gran troia!". Bhè, come si suol dire, si verificò il male minore... pensate se sapesse che anche io lo faccio con mia madre: gli verrebbe di sicuro un infarto!

figa

Scopata col maturo conosciuto su internet

Mi chiamo Sara. Vi confesso che, prima di quest'episodio, avevo scopato solo con miei coetanei. Su un sito di incontri, conobbi un tipo intrigante di nome Eugenio che mostrava foto sexy. Credevo che si trattasse di un giovanotto, per cui decisi di fissare un appuntamento. Mi recai nella sua abitazione ma, con grande sorpresa, constatai che si trattava di una persona anziana. Stavo per andar via ma lui insistette affinchè prendessimo insieme almeno un caffè. Affermò che, magari, tra noi poteva esserci chimica, come era accaduto con le chat. Qualcosa in lui mi incuriosì e così decisi di restare. Ci baciammo, gli leccai il collo. Poi finì nuda sul letto mentre lui mi accarezzava. Confessò che con la moglie non si eccitava e non scopava da secoli. Non posso affermare che fosse bello, anzi, ma ormai ero presa dalla situazione e gli feci un grandissimo pompino che lui apprezzò molto. Non contenta, da gran troia, gli leccai anche il buco del culo. Di sicuro questi lavoretti la moglie non glieli faceva. La slinguazzata anale, seguente al pompino, favorì notevolmente l'erezione. Felice come un bambino, iniziò a infilarmelo nella passera a missionaria, poi a pecorina, ed infine a candela. Proprio mentre mi stava per schizzare in bocca, sentì la voce della moglie Rosa che ci sorprese. Ormai era troppo tardi: la sborra mi arrivò dritta in bocca copiosa e calda. Intanto la moglie sottolineava la differenza di età affermando che io potevo essere la figlia dell'uomo. Rosa era carina ma una totale bigotta frigida del cazzo. Le dissi che senza certi servizietti, il marito avrebbe sempre cercato soddisfazioni altrove. Ma lei, convinta, rispose di preferire le corna invece di umiliarsi effettuando certe pratiche.    

corna

Neretto violato

Mi chiamo Giada. Faccio parte di una comitiva dove sono presenti ragazzi e ragazze. Di questa schiera fa parte Jeff, un tipo molto prestante ma decisamente incline a persone del suo sesso. Quando Milo, un giovanotto di colore, entrò a far parte del gruppo, provai subito interesse per lui. Tuttavia, Jeff, gli mise gli occhi addosso, lo puntò e riuscì ben presto a scoparselo. Inoltre, girò anche un video per vantarsi e lo inviò alle mie più care amiche, Alessandra la bionda e Monica. Quando guardai le immagini, rimasi sconcertata: quel grosso cazzo aveva violato di santa ragione il buco del nero, senza alcuna pietà. In realtà, si vedeva bene che a Milo era piaciuto, a parte un pò di dolore per la sfondata. Dispiaciuta, stavo deprimendomi a mille quando, all'improvviso, arrivarono le mie amiche. All'inizio, sembrava che intendessero confortarmi a parole ma, poco dopo, passarono ai fatti! Mi stesero sul letto e ognuna mi leccava un capezzolo. Dicevano che dovevo rilassarmi. Monica mi baciò la fica, avevo i brividi. Poi, decisero di leccarmi insieme: Alessandra il culo e Monica la fica. Nonostante fossi scettica di certe pratiche tra donne, provai un orgasmo pauroso. Poi la bionda mi coinvolse in una pregevole strofinata tra vagine. Intanto, io leccavo la fica di Monica che mi stava sopra. Ce ne venimmo tutte e tre così. Ma, a quel punto, io ci presi gusto e proposi di continuare. Mi misi a slinguazzare la passera di Monica che, intanto, si occupava di quella di Alessandra. Poi, loro si misero a pecorina e io leccai la bionda. Dopo di ciò, passai la lingua sulla spacca di Monica, mentre masturbavo la bionda con le mani. Se ne vennero tutte e due splendidamente e quello mi sembrò il miglior modo per ringraziarle. Per fortuna, ci sono le amiche a tirarti su il morale nei momenti di sconforto...   

cazzo

mercoledì 27 marzo 2024

La sorella porcella di mio marito

Mi chiamo Miriam. Sposare Paolo fu un vero errore. A letto non c'era per nulla chimica, almeno da parte mia. Piuttosto, provavo, corrisposta, forte attrazione per la sorella Rossana. Tentammo in tutti i modi di tenere il flirt segreto ma, alla fine, Paolo ci beccò nel bel mezzo di una lesbicata e si infuriò. Voleva raccontare tutto ai loro genitori creando scompiglio. Mi meravigliai non poco quando Rossana, da gran troia, riuscì a corromperlo sessualmente, costringendolo al silenzio. Gli fece prima un gran bocchino, poi si lasciò anche scopare a pecora e, alla fine, continuò a lavorarselo di bocca fino a farsi schizzare tutta. Una volta calmato, Paolo andò via e noi continuammo a lesbicare. Bhè, comunque Rossana ci godette a farlo col fratello, anche se con me cerca di negare, sostenendo che era necessario per tenerlo buono. E credo che certi servizietti dovrà, volente o nolente, continuare a farglieli se vogliamo vivere la nostra storiella saffica senza ostacoli.  

lesbo

Invito a cena con gustoso dessert

Salve da Giulia. Come potevo immaginare che un invito a cena da parte della mia migliore amica bionda Olivia, si trasformasse, a sorpresa, nell'esperienza sessuale più inebriante della vita? Dopo aver mangiato, mi offrì di lavare i piatti. Non mi aspettavo che lei mi palpasse spudoratamente il culo affermando che ci voleva un relax. La sua allusione fu fin troppo chiara ma mi bloccava il fatto che fossimo due donne. Olivia affermò che un tentativo potevamo farlo. Mi ritrovai davanti la sua passera ma preferì un approccio più soft leccandole i capezzoli. Il suo corpo era caldo, invitante, bisognoso di attenzioni che io esitavo a darle, finchè mi decisi a leccarle la patata. Lo feci con gusto, inserendo dentro anche le dita e questo le procurò un sublime orgasmo. Quando Olivia si avvicinò per ricambiare, e infilò la sua lingua nella topa, ero talmente eccitata che arrivai subito al piacere. Olivia disse subito che dovevamo rifarlo al più presto. In effetti attendo con ansia un suo nuovo invito a cena... e non certo per guardare un film! 

belle

martedì 26 marzo 2024

Mio marito imbocca la fava nera del domestico

Mi chiamo Gioia. Mio marito Claudio è omosessuale. Lo sapevo fin dai tempi del fidanzamento ma lo sposai perchè insieme ci troviamo bene. Il nostro è un rapporto complice: io scopo con altri uomini e do volentieri una mano a lui, con i suoi approcci. Bhè, devo convenire che è un grandissimo pompinaro! A casa nostra hanno ceduto al fascino della tentazione svariati amici miei e perfino alcuni mariti delle mie amiche. Ma il suo sogno proibito era ciucciare un cazzo di colore e così mise gli occhi su Trevor, il nostro domestico. Bhè, non è scontato coinvolgere un etero ma io ci misi lo zampino. E così, alla fine, Claudio mise la bocca sull'asta del nero. Trevor non era del tutto convinto, dovetti permettergli di leccarmi un pò la figa mentre si lasciava spompinare. Ma il risultato fu eccellente! Dopo un prolungato lavoro di bocca, Trevor mi schizzò sulle tette. Bhè, sto convincendo il domestico a farselo ciucciare anche quando io non ci sono e Claudio non vede l'ora di riassaporare la fava. 

neri

Acconciature bollenti per donne

Mi chiamo Ilaria. Da premettere che non sono sicura di essere lesbica ma voglio raccontarvi questo bollente episodio che ho nascosto anche al mio ragazzo. Avere un'amica parrucchiera fa comodo, ancor di più quando non ti fa pagare, lo ammetto. Flora è indubbiamente una bella ragazza ma molto misteriosa ed equivoca. Per lungo tempo usufruì gratuitamente dei suoi servizi: taglio, tinta, messa in piega, il tutto senza sborsare un centesimo. Mi guardava in modo strano, come se mi desiderasse ma io non ci davo troppo peso dato che la situazione, economicamente, mi faceva comodo. Un giorno però, arrivò la resa dei conti. Mi parve strano che mi chiese di andare nel suo locale proprio il giorno di chiusura. Entrai, dopodichè chiuse la saracinesca. Cominciò a dire che potevamo dedicarci a cose più piacevoli dei capelli. Dopo di ciò, mi saltò addosso leccando i capezzoli. A quel punto, non c'era più nulla da equivocare! Mi sentì in colpa per non aver cacciato mai un euro e lei se ne approfittò per esplorare le mie zone intime con dita e lingua. Godevo ad essere fistata e leccata nella figa. La porcella, sull'onda dell'entusiamo, mi leccò pure il buco del culo! Ci baciammo. Poi toccò a me leccarle il seno e la fica. Non sono un'esperta ma ci misi passione. Ancor di più quando usai le dita e la lingua contemporaneamente. A quel punto, lei se ne venne. Dopo di ciò, si stese, io allargai le gambe e gli posi la passera in bocca. In quella posizione mi mandò in estasi e magicamente all'orgasmo. Poi, godemmo di nuovo leccandocele amorevolmente a 69. Dopo gli ennesimi orgasmi, le chiesi se poteva farmi i capelli ma lei rispose che non c'era alcuna fretta e così continuammo a leccarcele fino alla sera. E' stato bello, lo ammetto, ma ho timore di tornare da lei: di questo passo mi farà di sicuro cambiare sponda!         

lesbiche

Il cazzo dell'ospite per la moglie

Sono Maria. Un vecchio tema, quello del cuckold ma sempre attuale. Posso dire che, tra me e mio marito Andrea, le cose funzionavano abbastanza bene. Tuttavia, nell'ultimo periodo, cominciammo a scopare di rado. Avevo la sensazione come se lui non si eccitasse abbastanza. Un giorno, mentre stavo sfoggiando una succulenta lingerie, nell'ennesimo tentativo di coinvolgerlo, arrivò, da parte sua, una richiesta che, per alcuni secondi, mi gelò. In poche parole, prima dell'intimità, propose di contattare un suo amico del lavoro, tale Marco. A quel punto capì che desiderava che giocassi con il collega. Mi prestai al gioco, anche perchè soffrivo non poco l'astinenza sessuale. Quando arrivò Marco, un bel ragazzo dotato, gli feci subito un bel pompino. Dopodichè, l'ospite cominciò a scoparmi alla grande un pò in tutte le posizioni. Intanto, quel monello di Andrea se lo menava di brutto, osservando la scena. Bombardata da quel cazzo divino, arrivai splendidamente all'orgasmo e vidi Andrea eiaculare. Poi, fu la volta di Marco che mi spruzzò tutta la figa. Bhè, non vediamo l'ora che torni a trovarci, dal momento che rende felice sia la moglie che il marito!


Cena proibita tra marito e amante di lei

Mi chiamo Lara. Ho sposato Dino, un uomo molto più grande di me non certo per amore ma soltanto per i suoi soldi. In realtà andavamo anche abbastanza d'accordo ma era evidente che, prima o poi, desiderassi il cazzo di un uomo più giovane. Quando conobbi Giacomo, pensai di aver trovato finalmente la pace dei sensi. Adoravo essere scopata e schizzata da lui. Ma mio marito cominciò a sospettare che frequentassi un altro e manifestò una certa insofferenza e gelosia. Confidai, durante un rapporto intimo, le mie paure a Giacomo e lui disse che avrebbe potuto parlare tranquillamente con mio marito e chiarire ogni eventuale dissapore. Inizialmente mi sembrò un'ottima idea. In realtà, cominciarono a scriversi via chat e poi ci sarebbe stata una cena per parlare meglio. Feci presente la situazione al mio psicologo, Simone, e lui mi suggerì di sbirciare nelle chat ed eventualmente spiare al momento della cena, dato che io non sarei dovuta essere presente trattandosi di una questione da chiarire tra uomini. Consultando le chat, notai un atteggiamento molto disponibile da parte di mio marito ma anche da parte dello stesso Giacomo. I loro discorsi parvero molto complici o, forse, molto ipocriti ma un sesto senso mi spingeva di più verso la prima ipotesi. Credetti di essere pazza ad immaginare che quei due potessero fare sesso, convinta che fossero entrambi attratti indiscutibilmente dalle donne ma, alle volte, le ipotesi apparentemente più improbabili finiscono per verificarsi. La loro cena durò pochissimo, dal momento che tirarono subito i cazzi fuori! Rimasi nascosta ad osservare allibita mio marito che spompinava con gusto la fava dell'altro. Giacomo fece enormi apprezzamenti sul sedere di mio marito prima di sfondargli il culo! Non credevo ai miei occhi! Ipotizzavo un dialogo cordiale ma non che si mettessero addirittura a scopare: che diamine!!! Dopo essere stato proverbialmente inculato a pecorina e a candela, quella troietta del maritino, ciucciò perfino il calzino dell'ospite che, intanto, se lo menava soddisfatto. Poi, Dino si sedette sul cazzo duro di Giacomo ricevendo, dopo qualche colpo, la sborra calda e copiosa tra le natiche. Dopodiché, si rilassarono abbracciati. Avevo visto abbastanza, cazzo! Dovevo riportare tutta la vicenda allo psicologo. Peccato che, parlandoci, mi accorsi, pian piano, che anche Simone era palesemente omosessuale, per nulla intrigato dal mio look altamente provocante con le cosce in bella mostra. Tre ricchioni in un colpo solo: che record! Disperata, contattai mia cugina Ramona. Mi suggerì di andare a trovare Lena, una sua amica speciale. Ero scettica ma scoprì ben presto le virtù di Lena. L'affascinante bionda affermò chiaramente di aver consolato Ramona non solo a parole e che si sarebbe fatta anche me. Dopodiché, cominciò a leccarmi la figa da paura. Raggiunsi un primo bollente orgasmo. Poi Lena mi procurò ulteriore piacere tirando fuori un dildo e affondandolo nella mia topa mentre mi slinguazzava sapientemente il buco del culo: che estasi! In quell'abitazione fui ampiamente coccolata, lo ammetto. Dino e Giacomo proseguirono la conoscenza intima. Chissà, forse dovrebbero andarci loro dallo psicologo: visto che parlano tutti la stessa "lingua" potrebbe nascere una bella insalata a tre.

suck


lunedì 25 marzo 2024

Alternative goderecce

Mi chiamo Lisa. Io e la mia amica Linda conoscemmo due ragazzi con cui cominciammo una frequentazione. La situazione sembrava tranquilla ma gli imprevisti, nella vita, sono sempre dietro l'angolo. Nel Centro benessere dove lavoro, beccai per caso questi stessi ragazzi in sauna in compagnia di un uomo adulto di bell'aspetto e con un fisico incantevole. Restai a dir poco sconcertata nell'osservare i giovani interagire sessualmente con il maturo fino a possederlo intimamente, completamente, dopo un adeguato siparietto preliminare fatto di baci, seghe e pompini. I ragazzi, a turno, farcirono di sborra il culo del maturo dopo esserselo sbattuto perbene e a lungo. Disorientata, raccontai, la mattina seguente, la vicenda a Linda che rimase ancora più sconvolta di me. Non avrebbe avuto senso contattare quei giovani che però, devo ammetterlo, furono fonte di grande ispirazione. Ebbi l'idea trasgressiva di coinvolgere Linda in una focosa lesbicata che avrebbe rilassato entrambe. Ci vedemmo la sera stessa. Riprendemmo il discorso dei ragazzi e ne approfittai per accarezzarle le tette da dietro. Linda fu particolarmente stimolata a leccarmi la figa. E così feci anch'io, da dietro, usando anche le dita e adorando oralmente pure il culo. Dopodichè, Linda tirò fuori un dildo dalla borsa e, gasata, me lo piazzò dritto nel sedere. Hai capito la porcellina? Mi portò così all'orgasmo. Ci baciammo ed io pensai bene di ricambiare la cortesia esplorando il suo buco più intimo con l'oggetto, prima a pecorina e poi davanti. Vi assicurò che urlò parecchio quando giunse all'orgasmo.  


sabato 23 marzo 2024

Morbose passioni proibite

Mi chiamo Laura. Sono sposata e ho due figli, Corrado e Valentina. Restai sorpresa quando, un giorno, Valentina mi raccontò di aver sentito Corrado confidare telefonicamente ad un amico la sua passione per la sottoscritta. Non le credetti e affermai che voleva soltanto screditare il fratello. Ma poi, in seguito, beccai mio figlio mentre si stava masturbando e lì mi resi conto di quanto effettivamente mi desiderasse. Volevo aiutarlo ma mi mostrai un po' restia, almeno inizialmente, dato lo strettissimo legame di parentela. Accennai una sega e poi smisi. Ma percepì in lui un caldo desiderio proibito al quale non restai indifferente. Gli propinai un godurioso pompino. Non sono una santa, di cazzi ne ho ciucciati parecchi, ma prendere in bocca quello del proprio figlio è davvero una gran porcata! Voleva palparmi le tette e lo fece, poi mi sditalinò pure. Allargai le gambe e lui mi leccò la fica. Poi lo spompinai un altro pò, prima che mi affondasse dentro la passera a missionaria. Proseguimmo amorevolmente la cavalcata a candela. E pensare che avevo tenuto lontane delle mie amiche interessate a Corrado. Se sapessero la verità, mi darebbero come minimo della pervertita. Con gli ultimi colpi a pecorina, toccai il Cielo con un dito e venni. Anche Corrado arrivò all'orgasmo, schizzando copiosamente sulla patata. Credevo che quella scopata restasse segreta ma, in seguito, scoprì che Valentina ci aveva visti. Per fortuna, non raccontò nulla a mio marito per cui l'insana tresca andò avanti. Di sicuro avrà raccontato al suo amico che io gliel'ho data!


venerdì 22 marzo 2024

Amica cara non mi scappi più

Mi chiamo Mara, ho un'indole saffica. Conosco Letizia da una vita. Siamo sempre amiche però, nel tempo, il nostro rapporto è decisamente cambiato. Ma partiamo dal principio, esattamente dal momento in cui lei conobbe un uomo straniero sulla chat e decise di incontrarlo all'estero. Passarono alcuni anni, temetti di averla persa per sempre. Invece, un bel giorno, si presentò a casa mia. Quell'uomo l'aveva ingannata, tenendo ancora in piedi una relazione con la ex moglie. Pensai che fosse giunto il momento adatto per mostrarle realmente i miei sentimenti. Non è automatico coinvolgere nel sesso lesbico una donna ancorata al cazzo ma l'atmosfera era quella giusta per provarci. Dopo un lungo discorso le succhiai le tette. Presa dall'euforia della situazione, Letizia mi leccò la figa. Io la leccai a lei e di nuovo lei a me. Ebbe il tempo di razionalizzare e mi chiese da quanto mi piacessero le donne. Le risposi: da tanto! Non sembrava del tutto convinta di ciò che stavamo facendo. Le leccai la topa fino all'orgasmo, poi mi mostrai autoritaria. Non volevo che mi scappasse di nuovo. Letizia, gradualmente, sembrò sottomettersi e finì anche per leccarmi i piedi. Non c'è niente da fare, alcune tipe vanno un pochino forzate!    

mora

giovedì 21 marzo 2024

Notte insonne a casa dell'amica

Mi chiamo Giorgia. Non potevo immaginare che sarei cambiata grazie ad Helen, la mia milior amica. Quella sera stavo a casa sua, i suoi genitori non c'erano. Si fece ora di andare a dormire, nella stessa stanza, ognuna in un lettino diverso. Helen era strana quella sera. Poco dopo, mi chiese di venire nel suo letto. Poi, manifestò la chiara intenzione di volersi toccare (probabilmente aveva già iniziato prima) e di aver bisogno di uno stimolo, un contatto per poterlo fare. Desiderava un bacio di "supporto" e io ci caddi come una cretina, anche se non fu affatto spiacevole. Alla fine, ci toccammo ognuna per conto proprio, stando vicine. Ma Helen pretese presto un nuovo bacio, stavolta fu più fugace. Continuammo a toccarci. Ad un certo punto, Helen affermò che saremmo state più comode senza le mutandine. Ci cascai anche in questo caso. Una volta nude, Helen disse che un ditalino reciproco sarebbe stato molto più bello, più coinvolgente dei lavoretti in solitaria. E così la toccata divenne reciproca. Me ne pentì quasi subito ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. Helen mi coinvolse in una proverbiale strofinata tra passere. Poi, ci leccammo a turno, cominciai prima io, poi lei. Concludemmo in bellezza con un focoso ed estenuante 69, dove ci leccammo all'impazzata (io stavo sopra). Andammo avanti così tutta la notte raggiungendo orgasmi a raffica. La mattina avevo delle occhiaie paurose e, ovviamente, pure lei ma ne valse la pena! 

baby

Troie dalla Preside

Mi chiamo Marika. Con una compagna di banco come Zelda, la vita scolastica è un tantino tumultuosa. Lei è una tipa esuberante, viene in aula con le calze a rete, tanto per dirne una. Quando non sono presenti i professori, le piace fare casino e provocare i ragazzi con balletti sexy. Indubbiamente, quella ricciolina è davvero intrigante. Comunque, in classe, è una rompipalle e, per tale motivo, litigavamo spesso in modo vistoso. Quando ci si tira per i capelli e arriva il professore, si finisce automaticamente da Sandra, la Preside. L'anno scorso ci portarono lì ben tre volte ma la terza fu qualcosa di sconvolgente, in tutti i sensi. Sedute sul divano, ci punzecchiavamo. Ad un tratto, io la tirai per i capelli. Arrivò la Preside e si incazzò con entrambe. Poi disse che dovevamo fare pace mentre lei sarebbe andata dai professori nel tentativo disperato di calmarli e di mediare. Dovevamo stare solo lì buone ad aspettare ma Zelda mi baciò e a me non dispiacque. Mi toccò anche la figa e da ciò partì una focosa lesbicata che mai mi sarei aspettata. Io leccai lei e lei leccò me ma in modo accennato, all'inizio. Stavo quasi per tirarmi indietro ma lei mi slinguazzò perbene a pecorina ed io persi del tutto il controllo. Ci mettemmo perfino a 69 sulla scrivania! Ad un certo punto, mi baciò con passione. Sentì che per entrambe si trattava di qualcosa di davvero forte, di coinvolgente, non semplice sesso occasionale. Continuai a farmela leccare e raggiunsi un orgasmo profondo. Poi ce le strofinammo alla grande cominciando a tirar fuori del tutto i sentimenti che ognuna provava per l'altra. L'orgasmo, in tal caso, fu ancora più intenso e sconvolgente. Lo assaporavamo appieno quando tornò la Preside che restò basita alla vista di quella scena nel suo ufficio. Ci cacciò fuori lasciandoci almeno il tempo per un ultimo bacio. Bhè, una volta innamorate, siamo diventate più tranquille e ora, in Presidenza, non ci finiamo più, per fortuna. Il sesso lo andiamo a fare da qualche altra parte!    

puttanelle

Sesso con la veggente

Mi chiamo Erica. Dopo aver vissuto svariate relazioni instabili con i maschi, mi recai da una nota veggente, Cassandra, per un consulto. L'avvenente donna, dopo aver visionato le carte, espresse il suo implacabile verdetto. In pratica, non avevo speranze di costruire rapporti duraturi con gli uomini. Presa dalla disperazione del momento, e non vedendo vie d'uscita, baciai d'impulso la cartomante che contraccambiò con passione. Il focoso lingua a lingua si protrasse molto a lungo. La donna pose anche le sue dita nelle mie mutandine per cui l'eccitazione aumentò ulteriormente. Le leccai lo splendido seno. Poi, spinta dalla libidine, le infilai due dita nella fica mentre slinguazzavo il buco del culo. Cassandra se ne venne. Dopo di ciò, l'iniziativa passò a lei. Mi dilatò la fregna con due dita alternandosi con leccate. Quella prolungata stimolazione portò anche me all'orgasmo. Non paghe, ci mettemmo a 69 (lei stava sopra). Le reciproche leccate ci condussero a nuovi esaltanti orgasmi. E pensare che, fondamentalmente, sono sempre stata scettica delle cartomanti ma, un consulto così, vale proprio la pena di farlo!     

cartomante

mercoledì 20 marzo 2024

Compagnie femminili per ragazzi froci

Mi chiamo Gianna. Io e la mia amica Elena andiamo matte per i gay. Spesso guardiamo video del genere su internet ma vederli da vicino è tutta un'altra cosa! Quando capitarono, vicino casa mia, due ragazzi intenti a scambiarsi effusioni, fu un'autentica manna dal Cielo. Stavano alle prese con un pompino e noi decidemmo di fargli compagnia. Ovviamente, la nostra fu una presenza di contorno, dal momento che i boys amavano ben altro. Tuttavia, la mia amica riuscì perfino a succhiare l'uccello del biondino che lo prendeva nel culo. Alla fine, il passivo spruzzò in bocca all'attivo un mare di sborra...

ricchioni

Porcelle in bagno

Mi chiamo Adele. Stavo nel bagno quando, all'improvviso, mi raggiunse Marika. Quella troietta mi mostrò un dildo spiegando che molte donne lo usano e che potevamo divertirci insieme. Le risposi che era roba da sfigate e cercai di smorzare i toni, per quanto possibile, ma Marika sembrava decisa a fare sesso e mi leccò il collo per stuzzicarmi. Provai brividi. Prese la mia mano e la portò sul suo seno. A quel punto cominciai a scaldarmi e così finì per leccarle la figa. Ci presi sempre più gusto. Quella puttanella si era addobbata in reggicalze e autoreggenti e mi sentì sempre più coinvolta. Continuai a leccare la fica pelosa fino a condurla all'orgasmo. Marika fu pronta a ricambiare. Apprezzò la mia striscetta e si dette da fare a colpi di lingua sul clitoride sugoso. Anch'io raggiunsi un orgasmo splendido. Ricorderò sempre quegli amplessi saffici nel cesso di casa!

bagno


Solidarietà tra madre e figlia

Mi chiamo Rossella. Pongo una sostanziale premessa, mia madre Carla è più open mind rispetto a mio padre Egisto. Velatamente, mi sono sempre piaciute le ragazze, anche se, fino a quel momento, non mi ero mai sbilanciata più di tanto. Avevo una simpatia per l'amica Dana ma non arrivava mai l'occasione giusta per provarci. Quando seppi che i miei genitori andavano fuori qualche giorno, approfittai per invitarla a casa. La giornata trascorse tranquilla, quando si fece sera, e stavamo per metterci a letto, Dana mi chiese di andare in bagno. Siccome non la vidi più uscire, mi recai alla toilette e la colsi mentre si stava masturbando. La sgridai d'istinto ma poi, tra noi, ci fu un bacio riappacificatore. Pensai che il momento buono per provarci fosse giunto. In camera da letto dei miei genitori, le leccai il seno e la figa con foga crescente. Dana arrivò all'orgasmo e poi mi ricambiò. Godetti anch'io, dopodichè ci mettemmo a strofinare le fiche per raggiungere nuovamente il piacere. Sicura che fossimo da sole, mi stavo rilassando alla grande dopo la venuta. Ma, ad un tratto, sentì la voce di mia madre e capì che lei e papà erano rientrati prima del previsto. Mamma non si scandalizzò più di tanto, anzi, affermò che si sarebbe unita a noi se non ci fosse stato mio padre. Del resto, conosco parte dei suoi trascorsi saffici in Collegio! Carla disse di vestirci alla svelta ma non ci riuscimmo in tempo e papà ci beccò. A quel punto, ci volle la maestria puttaniera della mamma per aggiustare la situazione. Da dietro la porta, ascoltai i loro discorsi durante l'intimità. Carla iniziò a segarlo e intanto cercava di convincerlo a lasciarmi in pace. Ci diede dentro con un prodigioso bocchino. Poi, mentre scopavano, gli ricordò di alcuni suoi colleghi e colleghe d'ufficio che troppo etero non erano. Dalla pecorina, passarono a candela. Mio padre sembrò ammorbidirsi notevolmente. Segato amorevolmente da Carla, sborrò sulle sue tette copiosamente promettendo di lasciarmi campo libero. Che brava la mamma, riesce sempre a convincerlo alla fine, riesce sempre a pararmi il culo e lo fece egregiamente anche in quella circostanza.     

porcelle

martedì 19 marzo 2024

I prodigi erotici della cameriera

Mi chiamo Dorothy, faccio la cameriera a ore nelle abitazioni private. Sono una ragazza un pò esuberante, lo ammetto, e, per giunta, adoro vestire sexy, in modo provocante. Con gli uomini si verifica sempre il solito copione: stanno lì a guardarmi, a sbavare e poi, puntualmente, si finisce per scopare. A volte penso di essere più una puttana a ore che una cameriera. In ogni caso, ogni mestiere ha il suo valore, discutibile o meno che sia. Ma veniamo alla mia ultima avventura. Enrico era un uomo un pò solitario. Capì subito che la ragazza lo aveva mollato, senza che lui me lo dicesse. Di solito, se ne stava in soggiorno a guardare la televisione. In realtà sapevo benissimo che buttava l'occhio sul mio sedere. Avevo sempre la sensazione che mi spiasse, quando mi spostavo in altre stanze per pulire. Il momento topico arrivò quando, un bel giorno, mi girai di scatto e lo trovai col cazzo in mano. Quel coglione si giustificò affermando di soffrire di problemi di improvvisi picchi di pressione. Sapevo di cosa avesse bisogno. A quel punto, mi avvicinai e glielo presi in bocca. Per la verità, era già durissimo! Mi abbracciò, poi me lo pose nella fica da dietro. Vedendomi un pò agitata, disse che potevo stare tranquilla, che lui aveva anche un lato romantico. Figuriamoci, gli uomini, pur di scopare, direbbero qualsiasi cosa! Ad ogni modo, ci baciammo, poi salì sopra di lui a cavalcioni prendendo il palo mentre mi toccava le tette. Mi girai dall'altro lato e continuai a riceverlo dentro beatamente a candela. Quando affondò i colpi di fianco, arrivai all'orgasmo e sentì lui vicino a raggiungerlo. Poco dopo, infatti, mi sborrò copiosamente in bocca. Bevvi il nettare che, in parte, colò sul seno. Bhè, quel giorno il servizio lo svolsi davvero in modo completo!     

sexy

lunedì 18 marzo 2024

Lo psicologo castiga i bei ragazzi

Mi chiamo Mario. I problemi iniziarono quando cominciai a fare cilecca con le donne. Prima o poi mi lasciavano tutte. Sperai che con Elena potesse andare in maniera diversa ma, dopo tre mancate erezioni consecutive, anche lei si stufò. Del resto, non poteva mica sempre masturbarsi davanti a me per trovare l'appagamento. Preso dalla disperazione, contattai uno psicologo, mr. Frank. Ad un colloquio preliminare con Giuliana, la sua assistente, non mi sentì di esporre appieno il problema e lo accennai solo vagamente. Quando entrai nello studio del dottore, rimasi sorpreso nel vedere uno così giovane, grosso modo della mia età. Finalmente riuscì ad esporre il problema delle difficoltà di erezione. Lui mi tranquillizzò, disse che dovevo respirare e, sostanzialmente, mi sbottonò la camicia. L'uomo sosteneva che non reggevo la pressione, temevo di venire meno nel momento topico e puntualmente fallivo. Spiegò che c'era un solo modo per evitare di assumersi questa "responsabilità", demandarla ad un altro uomo. Intanto, me lo prese in mano e, poco dopo, me lo succhiò. Mi sembrò tutto folle, come era possibile una situazione del genere? Ma ormai stavo eccitato. Mi porse il suo pisello già duro ed io lo leccai e lo succhiai. Frank non perse tempo e spinse il suo tarello duro dentro il mio culo a pecorina. Mi fece un pò male, dal momento che non lo avevo mai preso, prima di allora, però godevo. Poi me lo diede a missionaria e a candela. Quanto mi piaceva essere scopato! Temevo che la segretaria potesse sorprenderci da un momento all'altro ma lui mi tranquillizzò nuovamente, spiegando che lei sapeva già tutto ed era complice. Così ci stendemmo a terra e menarcelo a vicenda. Iniziai ad avere una splendida eiaculazione. Poi, mentre ci baciavamo, sborrò anche lui. Lo sperma schizzava copioso dai nostri cazzi. Che splendida esperienza! Con le donne non avevo mai goduto così. Sul più bello, entrò Giuliana, per nulla meravigliata della situazione e affermò che avrebbe dovuto spruzzare una dose abbondante di deodorante per ambiente per non insospettire il paziente seguente, una persona anziana. Frank ci teneva a non essere sputtanato e, ovviamente, anche quella troia della sua segretaria che copriva il medico in ogni modo. Non mi meraviglierei affatto se l'anziano, che attese mezz'ora oltre l'orario dell'appuntamento, si fosse accorto dell'odore intenso di seme. Bhè, conoscendo Frank, sarebbe capace di tutto, pur di metterlo a tacere, anche rompergli il culo col suo cazzo sempre duro.          


La cardiologa coinvolge mamma e figlia

Mi chiamo Sonia. Ammetto di avere un rapporto morboso con la mia unica figlia, Sara. Il padre, per motivi di lavoro, è poco presente ed io sono costretta ad affrontare tutte le vicissitudini che incontra la ragazza. Ad esempio, qualche tempo fa, mi accorsi che qualcosa in lei non andava. Non sono un medico e, per tale motivo, prenotai una visita all'Ospedale con la giovane dottoressa Rosy. Il medico notò il battito accelerato di Sara e capì che faceva uso di stupefacente. Lì ricollegai il tutto alle amicizie poco pulite di mia figlia con ragazzi di dubbia onestà che, evidentemente, spacciavano. Rosy disse che dovevamo svolgere una sorta di terapia che mettesse Sara alla prova. Con disinvoltura, la dottoressa si mise a leccare la fichetta di mia figlia e disse anche a me di spogliarmi. Capì che Rosy era una gran porca, più che una terapia, desiderava una bella lesbicata a tre! Ma infondo, non mi dispiaceva affatto! Io stavo accanto a Sara, le leccavo i capezzoli, le accarezzavo la figa. Ad un tratto, le due si baciarono. Rosy continuò a leccare la patata ormai bagnata di Sara. Poi, io e la dottoressa ci baciammo, mentre mia figlia le leccava la figa. Intanto io fistavo Sara con le dita. Rosy ci godette ad osservare le porcate tra mamma e figlia. Rosy e Sara finirono per un pò a 69, a slinguazzarsi a vicenda. Poi, io leccai da dietro Sara che, a sua volta, slinguazzava la topa della dottoressa. Non poteva mancare una pregevole strofinata tra bernarde tra Sara, stesa, e la dottoressa mora che si muoveva sopra di lei. Ne approfittai per leccare il culo della giovane dottoressa mentre entrambe se ne venivano per l'intensa strusciata. Io e mia figlia, più complici che mai, ci baciammo. Intanto, Rosy pianificava nuovi incontri per monitorare lo stato di salute di Sara ma si sapeva che erano volti a tutt'altre piacevoli pratiche...      

doc

Leccate con la ginecologa

Mi chiamo Tara, sono una ginecologa. Nel mio lavoro ne capitano di tutti i colori, dal momento che incontro gente di ogni genere. Ricordo bene Manuela, una paziente molto piccante. Diverse volte mi aveva accennato a dei problemi nell'intimità con il partner. Un giorno, dopo una visita e una chiacchierata, mi mostrò, spudoratamente, le mutandine umide affermando che fosse tutto merito mio. Approfondendo il discorso spiegai che, probabilmente, il marito affrettava i preliminari. Manuela mi chiese disperatamente aiuto. Mi resi conto, in quel momento, che sarebbe stata disposta a tutto e così, d'istinto, le accarezzai il seno. Poi le leccai i capezzoli. La donna sospirava e potevo percepire, a chiare note, tutto il suo piacere. Spalancò le gambe, sopra il lettino delle visite. La maialina si era messa pure le autoreggenti. Coinvolta dalla situazione, le leccai con ardore la passera. Non avevo mai fatto una cosa simile con una paziente ma quella donna mi ispirò. La leccai pure a pecorina e la troietta se ne venne beatamente. Pensavo che fosse finita lì ma Manuela ci tenne a ringraziarmi adeguatamente e così mi leccò prima i capezzoli e poi la figa. Confesso che mi eccitai un botto e, quando ci mettemmo nella posizione del 69, sbrodolai a mille. Ametto che, dopo, ebbi difficoltà a portare a termine la giornata lavorativa dato che ero tutta inebriata da quello splendido orgasmo. Spero che il marito di Manuela resti imbranato in modo che lei torni a farmi visita al più presto!

dottoressa

sabato 16 marzo 2024

Donna d'affari viziosa

Mi chiamo Katy. Sono l'assistente di un'importante donna d'affari di nome Amalia. Un lavoro del genere, peraltro ben pagato, comporta, tuttavia, notevoli sacrifici. Si può dire che non ho una vita privata, dal momento che devo stare sempre dietro alle dinamiche della signora. Per lungo tempo il nostro rapporto fu solo professionale ma, ad un certo punto, si verificò una pesante svolta. Quella mattina, stranamente, la signora non aveva impegni in agenda. Ci trovavamo in ufficio quando cominciò a dire che, se non ci fossi stata io, non avrebbe saputo come andare avanti tutti quegli anni. Le sue parole mi gratificarono non poco. Ma fui ancora più felice quando mi fece accomodare con lei sul divano e mi baciò con passione: che splendido e prolungato lingua a lingua! Disse che io e lei avremmo potuto portare avanti una relazione. Avevo sempre pensato ai maschi per il sesso ma ad Amalia non avrei mai detto di no, per nessun motivo al mondo. Da lì, le leccai il seno e pure la figa. Poi fu lei a leccare la mia, prima che ci mettessimo a fare le troie a 69. Amalia mi coinvolse in una strofinata di fiche da paura dove raggiungemmo svariati orgasmi. Alla fine della mattinata, verso l'ora di pranzo, ero già venuta una decina di volte e, di sicuro, pure lei. Ma il fiore all'occhiello arrivò una settimana dopo, quando Amalia ingaggiò una nuova ragazza giovane. Irina, specializzata in informatica, mi avrebbe supportata ma ero un pò scettica. La giovane mi fece ricredere del tutto nel momento in cui si mise a leccarmi spudoratamente la figa. Quella troietta mi portò ad una venuta estenuante. Amalia, soddisfatta, la assunse addirittura a tempo indeterminato! Poi io e il Capo ci mettemmo a strusciare beatamente le fighe mentre la ragazzina ci guardava e si masturbava a sua volta. Anche quel giorno, le venute non mancarono di certo!


venerdì 15 marzo 2024

Pulizie a domicilio

Mi chiamo William. In realtà, ho sempre preferito le donne mature alle ragazze. Una ghiotta occasione capitò quando mia madre disse che dovevo andare a pulire casa di una sua conoscente. Sono imbranato con le faccende domestiche ma la signora Teresa catturò la mia attenzione. Non ascoltavo le sue indicazioni inerenti le pulizie, piuttosto avevo lo sguardo rivolto verso le sue grosse e succulente tettone. Ad un certo punto, lei se ne accorse ed io affermai che certi sguardi erano normali quando si è di fronte ad una gran bella donna. Teresa si sciolse e mi propinò un grandissimo pompino sul divano. Dopodichè cominciai a scoparmela in tutte le posizioni: a pecorina, a candela e a missionaria e intanto le palpavo le tette ogni volta che potevo. Ad un tratto, raggiunsi l'orgasmo e spruzzai a fiume sulla sua stupenda figa depilata. Che sublime svuotata di coglioni! Bhè, Teresa si raccomandò di non raccontare nulla a mia madre, onde evitare fiigure di merda ma io, purtroppo, qualcosa mi feci scappare. Quando mamma chiese se fosse andato tutto a posto con Teresa, risposi istintivamente: "Si, si, nessun problema... certo, che gran viso da troia la signora!".  



La maestra di Yoga

Mi chiamo Manila. Sono una mestra di Yoga. Esercito la professione in un Centro. Diana era una mia allieva. Non la vedevo troppa presa dalle pratiche della disciplina. Spesso la vedevo davanti alle macchinette a prendere il caffè. Rimasi meravigliata nel constatare la sua insistenza per ricevere lezioni private. La prima volta che me lo chiese, risposi di essere troppo impegnata. La seconda volta, le affermò di esser disposta a pagare le lezioni il doppio della tariffa fissata dal Centro. A quel punto accettai e le diedi appuntamento per la sera stessa alle 20. Diana non si presentò. Poi, bussò alla mia porta la mattina seguente. Si scusò spiegando di aver avuto dei dubbi. Poi, chiarì di non essere da me per imparare lo Yoga. Compresi ben presto che Diana, in realtà, è una lesbicona incallita! Mi leccò il collo come antipasto. Dopo di ciò, con i suoi modi sensuali di corteggiamento, riuscì a coinvolgermi. Addentò le mie natiche, poi ficcò la lingua nel buco del culo con decisione. Non ero mai stata con una donna, prima d'allora, ma quella porca mi intrigò. Sapeva bene come slinguazzare la figa e spolverò tutta la sua arte in questa deliziosa pratica. L'orgasmo arrivò profondo e intenso. Bhè, per una che aveva avuto esperienza solo con i cazzi, mi toccò ricambiare leccandole assiduamente la vagina. Titubante inizialmente, finì per sciogliermi succhiando e leccando a meraviglia la patata. Con sommo piacere, riuscì a far godere quella sgualdrina che lanciò un urlo mentre arrivava all'amplesso. Ad oggi, questa resta l'unica bollente avventura con una donna. Chissà, in giro c'è sempre una Diana di turno...    

yoga

Tra l'amico e la ragazza opta per la mazza

Mi chiamo Claudia. Quando mi misi con Vittorio, non sapevo che giocasse d'azzardo e avesse poca voglia di lavorare. Scoprì queste lacune soltanto in seguito. Speravo che, col tempo, potesse cambiare ma, ormai, ero quasi decisa a mollarlo. Inoltre, Flavio, un uomo più grande, stava sempre incollato al mio ragazzo, professandosi come il suo miglior e inseparabile amico. Flavio non mi convinceva. Perchè uno più grande dovrebbe farsela con un ragazzo? Dopo un furibondo litigio, guarda caso, c'era proprio Flavio accanto al mio ragazzo. Furiosa, suggerì a Flavio di far ragionare Vittorio e finsi di lasciarli da soli. Eh si, non me ne andai perchè volevo proprio sentire quei due cosa si dicevano. In realtà non parlarono tantissimo. Fu più Flavio a prendere l'iniziativa, a tirar fuori l'uccello dai pantaloni di Vittorio. Rimasi basita ad osservare. Flavio non si limitò di certo ad una sega, proseguì di bocca. Poi, indicò a Vittorio di fare lo stesso. Fu davvero umiliante guardare Vittorio spompinare quel porcone dell'amico. Flavio sapeva bene cosa fare. Fece mettere Vittorio a pecorina e gli slinguazzò il culo. Dopodichè, ne approfittò per chiavarselo a pecorina. Com'era caduto in basso il mio ragazzo! Flavio, sicuro che non ci fosse nessuno, mise Vittorio a cavalcioni sopra di lui, in modo da fargli fare una torbida giostra sù e giù, a suon di cazzo nel culo. Il ritmo aumentò, i due ansimavano. Devo ammettere che era anche piacevole vederli scopare. Vittorio arrivò solo con la stimolazione posteriore. Poco dopo, il buon Flavio gli schizzò abbondantemente nel sedere. Avrei voluto fare una scenata, ma poi pensai bene che non sarebbe servito a nulla. Se fossi sparita, Vittorio mi avrebbe dimenticata facilmente grazie alla premurosa compagnia dell'amico maturo. Ricevetti alcune chiamate da Vittorio per qualche giorno, alle quali evitai di rispondere, poi più nulla. Sono sicura che continua, beatamente, a prenderlo nel culo!   

gay

giovedì 14 marzo 2024

Lesbian shopping

Mi chiamo Laura sono commessa in un prestigioso negozio di abbigliamento da donna. Ho scelto questo lavoro proprio per stare a contatto con le donne, dal momento che sono lesbica. Purtroppo, non tutte le clienti sono appetibili ma, ogni tanto, qualcuna carina c'è, come nel caso di Teresa. Quel giorno, stavo da sola quando entrò nel negozio. Era pomeriggio presto ma quella snob viziata altolocata, si mise a provare indumenti per ore. Mi fece venire l'esaurimento ma, osservandola bene, pensai che fosse un bel bocconcino appetitoso da gustare. Tardò ulteriormente nell'intento di provare l'ennesimo capo, si trattava di intimo. La stronzetta chiese il mio parere su come le stesse addosso. A quel punto, ne approfittai per approcciare. Dissi che lo avremmo provato insieme, lo sollevai e iniziai a leccarle la splendida fichetta depilata. Teresa non si aspettava una situazione del genere ma, pian piano, rimase coinvolta dalla mia imperturbabile troiaggine. Dapprima la penetrai con un piccolo dildo. La misi a pecorina per infilarglielo meglio dentro. La puttanella iniziava a godere di brutto e a cedere sempre più. Mi misi sopra di lei con la figa sulla faccia, invitandola energicamente a leccare mentre io la sgrillettavo con le dita. Sentire la sua lingua nella patata fu un sublime sollievo. Poi presi lo strap-on, glielo feci succhiare prima di penetrarla abbondantemente nella passera a missionaria e, in seguito, alla pecorina. Le detti altre pregevoli stantuffate a candela. Poi me la misi sopra a cavalcioni per finire di sfondarla. Godeva come una cagna in calore e sentì che stava per arrivare all'orgasmo. Urlò come una maiala mentre sbrodolava in preda al piacere profondo. Questo lavoro è un pò noioso ma, alle volte, diventa tremendamente eccitante: basta che nel negozio entrino le clienti giuste!     

shopping

mercoledì 13 marzo 2024

Le amiche ingenue di mio figlio

Mi chiamo Sara, sono una donna matura separata. Adoro le ragazze giovani. Fortunatamente riesco a legare molto bene con le amiche di mio figlio. So che non dovrei approfittarne, ma quelle tipe sono così fragili, vulnerabili. Di solito, riesco sempre a cogliere i loro punti deboli e girarli a mio favore. Guardiamo Daniela, ad esempio. Si confidò con la sottoscritta ammettendo di essere stata mollata dal ragazzo. La sua sottostima era arrivata davvero a terra. Provai a farla aprire di più e capì che, l'ultimo boyfriend, era frettoloso, non le leccava la figa. A quel punto, dalla cucina, la feci spostare in camera da letto. Una volta lì, le spiegai che avrebbe dovuto imparare meglio a fare sesso ed io, naturalmente, mi sarei offerta come insegnante. La feci spogliare e le leccai la figa da paura. La poverina raggiunse subito l'orgasmo. La convinsi a ricambiarmi con l'idea di mostrarmi il suo grado di passione. Danielina ce la mise davvero tutta: che orgasmo stupendo che mi regalò, a colpi di linguetta. Poi ci mettemmo a 69, io stavo sotto. Con proverbiale calma e dedizione, la feci letteralmente impazzire di piacere. La slinguazzai abbondantemente fino a sentirla urlare di piacere. Ci baciammo. Mi chiese come era andata. Le risposi che doveva sciogliersi di più. Questo mi consentì di spupazzarla ancora per un anno abbondante. Del resto, ci vuole tempo affinchè una ragazza sia realmente pronta a soddisfare gli appetiti di un ragazzo. E un insegnante come me è d'obbligo! 

troie

Lesbicata a sorpresa con l'amica preferita

Mi chiamo Elly. Carla è la mia miglior amica. Negli ultimi mesi notai un cambiamento nel suo atteggiamento, come se si fosse presa una cotta per la sottoscritta. Non detti peso a ciò ma, più avanti, riprendendo il discorso, lei disse di tenerci per un ragazzo, soltanto che il nome non spuntava mai fuori. Lasciai nuovamente perdere. Tuttavia, come si suol dire, tutti i nodi, prima o poi, vengono al pettine. Faceva caldo, quel pomeriggio d'agosto. Fuori non si poteva uscire e lei propose di stenderci sul letto. Ad entrambe venne voglia di masturbarsi. Incominciammo, senza curarci l'una dell'altro. Ma, ad un tratto, inevitabilmente, lei si accorse dei miei sospiri e, ovviamente, anch'io dei suoi. A quel punto, Carla tirò fuori la proposta indecente. Disse che potevamo aiutarci l'un l'altra nella ricerca dell'appagamento. Acconsentì. Mi misi sopra di lei e le leccai la figa, poi usai anche le dita. Carla era bagnatissima. Poi fu lei a mettersi sopra di me. Leccò prima le tette, poi la figa. Dopo gli orgasmi, i primi, ci baciammo con passione. Poi lei mi coinvolse in una vigorosa strofinata di passere, e giù con un altro orgasmo per entrambe. Da lì fu un crescendo di reciproche leccate a 69. Dopo aver goduto, feci luce sui sentimenti di Carla nei miei confronti: era innamorata di me, come sospettavo. Di sicuro, quel giorno, per lei, non fu una semplice scopata. Bhè, potrei anche avere una storia con lei ma d'ora in poi dev'essere più sincera e non inventare interessi che non ha nei confronti dei ragazzi. Tanto lo so che la intriga la passera!      

fiche

La ex del mio ragazzo

Mi chiamo Elena. Ero fidanzata da poco con Marco e lui mi parlò della sua ex, Alba. Sapevo che si erano lasciati già da diversi mesi ma la gelosia mi portò a voler approfondire. Riuscì a rintracciare l'abitazione della ragazza e andai a farle visita. Partì sulla difensiva, sarei stata pronta allo scontro, qualora lei avesse rivelato di tenere ancora al ragazzo. Ma Alba si comportò in modo totalmente diverso e inaspettato. Stavamo parlando sul divano quando mi tranquillizzò affermando che Marco non le interessava più e tantomeno gli altri ragazzi. Nel contempo, mi baciò sul viso. Pensai fosse una manifestazione d'affetto. In realtà, era curiosa di sapere di più su di lei, su questa strana scelta. Era d'estate, faceva un gran caldo e non portavo le mutandine, sotto il vestito. Scoprì subito le pulsioni di Alba, dal momento che cominciò ad accarezzarmi la figa. Ecco perchè questa rinuncia ai ragazzi, le piaceva ben altro! Mi coinvolse in un bacio e mi accarezzava la figa. Il suo approccio dolce mi convinse a starci. Ma la bionda rincarò la dose affondando le dita nella figa senza pietà: un vero e proprio fisting. Ci ritrovammo nude sul divanetto con lei che mi slinguazzava accuratamente la figa. Inutile dire che arrivai all'orgasmo, il primo di tanti. La situazione trasgressiva e imprevista mi accese di brutto. Sapevo che desiderava essere ricambiata e lo feci nel migliore dei modi dando colpi di lingua suadenti sulla sua vagina. Arrivò all'orgasmo ma io ci presi gusto e volli continuare ad "assaggiarla" a pecorina sopra il divano. Alba raggiunse nuovi orgasmi, prima che finissimo amorevolmente a 69. Qui il piacere ce lo demmo a vicenda: la condussi a svariati amplessi ed anch'io arrivai al culmine del godimento. Non mi resi conto che era trascorsa tutta la mattinata, per una visita che sarebbe dovuta durare al massimo 20 minuti. Estasiata, mi rivestì. Alba disse che potevo andarla a trovare tutte le volte che desideravo. Tornai da Marco, gli dissi di aver conosciuto Alba e di aver capito che la sua ex non rappresentava un ostacolo alla nostra relazione. Con Marco scopo alla grande ma la tentazione di far visita ad Alba è sempre forte. Onestamente, dubito di poter fare  meno di lei!     


Unica camera disponibile

A volte gli incontri casuali possono cambiare la vita. Mi chiamo Monica e lavoro nel settore turistico. Mi trovavo all'estero quando capitò una situazione singolare. In Hotel, c'era soltanto una camera disponibile e dovetti dividerla con un'altra persona. Ma non si trattava di un individuo qualunque bensì della nota pornostar internazionale Anna Valkova! Sul momento ebbi timore di lei, dissi che doveva starmi alla larga. Poi però si innescò una sorta di complicità. Ho un vizio di cui non riesco a fare a meno, ho bisogno di toccarmi spesso. Presa dalla frenesia, lo feci davanti a lei. Non immaginavo che fosse così gagliarda da ordinarmi di leccargliela. Frastornata, subì il fascino di quella donna e le leccai il clitoride da inesperta. Disse che ero un'imbranata e ci pensò lei a farmi godere. Dapprima ci riuscì con una combinazione micidiale di dita e lingua che mi fece letteralmente sussultare. Poi, tirò fuori lo strap-on. Lo avevo visto solo nei film per adulti. Mi disse di leccarlo e succhiarlo. Affascinata dalla situazione, ubbidì. Poco dopo mi scopò a miassionaria e me la sfondò perbene anche a candela. Godevo come una matta! Nella posizione del 69, succhiai ancora l'oggetto mentre lei mi leccava sapientemente la bernarda. Raggiunsi orgasmi a raffica e fui dolcemente preda della sua passione per tutta la notte. Al risveglio, disse che potrei fare la pornostar, volendo. A dire il vero, ci sto seriamente pensando su!

sesso

Dolcemente con la coinquilina

Mi chiamo Anna, sono una studentessa lesbica. Dividevo l'appartamento con Cristina. Di solito, non amo intrecciare relazioni con le coinquiline. Inoltre, vedevo la Cri troppo presa a voler piacere ai ragazzi a tutti i costi. Quando uno dei suoi spasimanti le chiese di indossare la lingerie, la ragazza chiese un mio parere. Le risposi che stava bene ma che non doveva mettersi in un certo modo per accontentare i ragazzi. Pochi giorni dopo, Cristina venne da me disperata, sostenendo che avevo ragione e che il suo amichetto intendeva soltanto usarla. Cercava conforto e ci fu contatto tra di noi. A quel punto tirai fuori il mio segreto e la baciai con passione. Cristina sembrò sorpresa di ciò ma non tantissimo. Probabilmente le andava bene tutto pur di non sentirsi sola. E così mi leccò la figa. Si mise sopra di me e ci baciammo in modo prolungato. Poi, ne approfittai per leccarle la topa dal basso. In seguito le leccai i capezzoli mentre la sditalinavo. Andammo avanti così per tutto il pomeriggio. Dopo gli orgasmi, proseguimmo avvinghiate dandoci un bacio mozzafiato. Quella fu l'unica indimenticabile volta che feci sesso con una coinquilina.

lesbo



Ninfomane in terapia

Mi chiamo Bianca. Sono laureata in psicologia. Ho contatti con tante persone, per via del lavoro. Sono una donna attraente per cui capita spesso che i pazienti maschi ci provino. Ma non era mai accaduto che una paziente donna avesse inoltrato delle avances. Barbara affermò di essere una ninfomane, una che pratica sesso con qualunque essere vivente in grado di respirare. Avrei dovuto curarla ma restai travolta. Mi ritrovai di colpo in reggiseno e con la sua lingua calda in bocca. Confesso che provai piacere nel baciarla. Del resto, anche lei era una gran bella donna. Mi leccò il seno, poi frugò con le dita nelle mie mutandine. Ormai ero in suo potere. Presi pure un bel dito nel culo che mi fece sentire particolarmente troia. E andai in estasi quando mi leccò la figa. Come non ricambiare con ditalino e leccata di capezzoli. Fu un breve break perché lei adorava condurre il gioco, tenere l'iniziativa. Si concentrò sulla mia passera leccandola divinamente. Il colpo di grazia arrivò quando tirò fuori dalla borsetta lo strap-on. Prima me lo diede a pecorina. Poi volle che stessi a cavalcioni su di lei, dove mi sfondò definitivamente. Sbrodolai come una porca urlando di piacere in preda all'orgasmo.



martedì 12 marzo 2024

Assunzione saffica rocambolesca

Mi chiamo Claudia. Sono un'imprenditrice e amo le ragazze giovani. Vanessa, la mia socia, totalmente all'oscuro delle mie pulsioni, suggerì di prendere una segretaria. In realtà, si presentavano diverse candidate ma non sembravano ben disposte ad un discorso saffico per cui le mandavo via affaremando che non erano adatte. Cercavo una tipa che non si facesse problemi per soddisfare le calde voglie della mia rovente passera. Un giorno si presentò una tipa dal fisico esile di nome Rossella. Sembrava determinata ad ottenere il lavoro e, nonostante il curriculum scarno, si dichiarò disponibile al 100% per qualsiasi genere di mansione. Insomma, forse qualche amica sua si era già presentata, fatto sta che capì subito il mio scopo e mi cadde letteralmente tra le braccia. La cominciai a spogliare, poi lasciai che lei facesse uno strip per me. Ci baciammo. Ormai era nuda, potevo farle tutto ciò che desideravo. Le spalancai le gambe e finalmente posai la lingua sul clitoride: che prelibatezza! Messa a pecora, la sgrillettai perbene e la fistai con le dita portandola all'orgasmo. Pensai che fosse una bambolina nelle mie mani ma la sottovalutai. Rossella, a dispetto del fisico snello e del visino dolce, aveva, in realtà, un fuoco inesauribile dentro. Me ne accorsi poco dopo, quando cominciò a leccarmi la figa e le tette con foga indescrivibile. Raggiunsi già un paio di orgasmi ma lei disse che poteva fare di molto meglio. Mi ritrovai in prossimità del divano, a pecorina, leccata da dietro. Raggiunsi altri svariati e intensi orgasmi. Poi mi limonò duro sopra al divano dove mi coinvolse in un'altra girandola di piacere mentre stavamo abbracciate a suon di baci e reciproci ditalini. Mi sentì sfinita. Quella ragazza è un'autentica forza della natura! Bhè, il lavoro dovetti darglielo per forza, se lo guadagnò sul campo! Vanessa mi vede sempre stanca e crede che la segretaria non mi supporti abbastanza. Ma io le rispondo, ogni volta, che la ragazza si da da fare eccome!      

lesbo


Premurosa datrice di lavoro

Mi chiamo Lucia. Sono un'imprenditrice. Preferisco circondarmi di giovani dipendenti maschi. I ragazzi mi fanno arrapare e sentire giovane. Ma non ci sto con tutti, sia ben chiaro, d'altra parte sono il Capo. In effetti, esistono delle situazioni in cui il sesso è vantaggioso anche per la prosperità dell'azienda. Alessandro era il mio miglior elemento, quello più produttivo, il venditore modello. Ma, nell'ultimo periodo sembrava apatico, appannato, svogliato, privo di motivazioni. I profitti cominciarono a risentirne sensibilmente. Fui costretta ad un dialogo a quattr'occhi con Alessandro. Gli chiesi che cosa non andasse e feci chiari riferimenti alla fidanzata. Lui confermò che i rapporti erano peggiorati tra loro: litigavano, non scopavano. Alessandro non vedeva la fica da un po' e stava entrando in depressione. Fu così che pensai di intervenire drasticamente tirando fuori il suo uccello dal pantalone e cominciando a slinguazzare la cappella. Al ragazzo non sembrò vero ricevere quelle impagabili sensazioni di piacere. Il suo pene era già durissimo, pronto ad entrare in fica ed io ad accoglierlo. Lo misi a suo agio, ci demmo del tu e poteva chiamarmi tranquillamente Lucia. Iniziammo a scopare a candela, passando poi ad una posizione di fianco sulla scrivania. Sapevo che desiderava pure il mio culo e lui non vide l'ora di penetrarlo col suo uccello voglioso. Fremeva dall'eccitazione e dal godimento. Dopotutto, non capita tutti i giorni trombare la datrice di lavoro e ficcarglielo pure tra le chiappe. Il suo discorso sulla differenza di età, fece intendere che mi avrebbe gradita come fidanzata, se fossi stata più giovane. Gli dissi che potevo esserlo comunque. Avrei fatto di tutto, pur di rivederlo presente sul lavoro. Intuì che gli sarebbe piaciuto da matti, penetrare la figa con la mano. Gli dissi che poteva attuare qualsiasi genere di porcata e lui infilò la mano nella vagina. Godetti come una matta e venni. Anche lui non desiderava altro che arrivare all'orgasmo. Gli solleticai la cappella con la lingua, prima che mi schizzasse copiosamente in bocca la sborra calda. La stavo ancora assaporando quando, all'improvviso, si aprì la porta dell'ufficio e comparve la sua fidanzata, giunta lì probabilmente per chiarire. La biondina non si aspettava affatto di assistere ad una scena del genere, tremendamente umiliante. Ovviamente affermò che, data l'età, potevo essere la madre di Alessandro. Per pronta risposta, le dissi che ormai quel cazzo era mio e, per il futuro, le consigliai di essere meno litigiosa e più disponibile di bocca e di culo con i ragazzi. 

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