Mi chiamo Alessio. Andavo dietro a una ragazza carina di nome Valentina. Quando mi invitò a casa sua ero intenzionato a scoparla. Ma, nell'abitazione, non stavamo da soli in quanto si trovava anche la sorella maggiore Viola, peraltro molto attraente. Stavo baciando e palpeggiando Vale sul divano ma lei mi pregò di andare piano per paura che ci beccasse Viola. Proprio sul più bello, Viola entrò nella stanza con un vassoio con dei drink tra le mani. Credevo che, la presenza di quest'ultima, potesse mandare a monte la scopata con Valentina ma mi sbagliavo. Quella maiala di Viola mi prese in disparte e mi fece spogliare. Poi mi propinò un grandissimo bocchino. In pratica, voleva fare una cosa a tre. Mi ritrovai con quelle due veneri che mi slinguazzavano il cazzo ed andai proprio in estasi. Valentina, sotto la guida della sorella, proseguì a spompinare da sola. Poi Viola si mise a pecora e le sfondai la fregna a pecorina. Dopodichè, chiavai perbene Valentina che se ne venne. Non mi sarei mai sognato di fottere entrambe le sorelle. Detti un altro paio di botte a Viola, a missionaria e godette anche lei. Dopo di ciò, volevo solo esplodere: schizzai a fiume in faccia alle tipe dando loro delle zoccole. Quando andavo a trovare Valentina, e in casa c'era anche Viola, fottevo immancabilmente entrambe. Questa situazione idilliaca durò per mesi fin quando, un bel giorno, il padre delle ragazze, di ritorno dal lavoro in anticipo, mi sorprese mentre schizzavo in faccia ad entrambe e sostenne che approfittavo delle figlie. Per evitare problemi dovetti sparire dalla circolazione. Fu un vero peccato perchè quelle due maiale sapevano come svuotare i coglioni.
giovedì 22 giugno 2023
Ragazzo condiviso
mercoledì 21 giugno 2023
Omosessualità ecosostenibile
Sulla Terra siamo miliardi di persone. Le risorse del pianeta non sono illimitate e, ognuno di noi, ove più, ove meno, contribuisce ad inquinare. È evidente che, una riduzione della popolazione mondiale, faciliterebbe la vita. In quest'ottica sarebbe molto meglio non procreare, non mettere al mondo altri esseri umani che inquinano. Ma entriamo nello specifico. Sono una donna sposata di nome Luana. Mi piaceva andare a letto con mio marito Eugenio, non lo nego, ma la salvaguardia ambientale ha la priorità. Non volevo pesare, egoisticamente, sulle sorti del pianeta. Per questo motivo convinsi mio marito a smettere di avere rapporti intimi tra di noi che avrebbero potuto generare figli. Ci mancava fare l'amore ma entrambi convenimmo che l'omosessualità è ecosostenibile, l'eterosessualità no. Pur amandoci, avevamo bisogno di altre persone con cui godere senza produrre danni. Spinsi mio marito a cercare un uomo ed io, prima o poi, avrei trovato una donna. Consigliai ad Eugenio di provarci con Brandon, un vicino biondino che gli veniva dietro da tempo. Ma Eugenio ebbe difficoltà a cambiare genere, inizialmente. Fui io a rompere il ghiaccio per prima, andando a letto con una donna matura, la signora Marta. Le spiegai le mie teorie ecologiste. Marta era separata da poco e con una gran voglia di sesso per cui, in un modo o nell'altro, si convinse a lesbicare. Dopo un bacio iniziale, le leccai allo sfinimento la fica pelosetta e lei venne molto rapidamente. Continuammo, mi leccò le tette e la figa. Godetti anch'io. Ci baciammo ancora prima di strofinare le passere. Poi mi infilò due dita nella figa quasi con rabbia. Forse le bruciava un pò essere sedotta da una ragazza più giovane. Ad ogni modo giunsi all'orgasmo. Per pronta risposta, infilai anch'io le dita nella sua sorcona e la smenazzai senza pietà. Dopo quell'incontro, Marta si convinse che la figa era l'alternativa perfetta al cazzo. Intanto mio marito si diede da fare col biondino. Con una scusa lo fece entrare in casa e gli mostrò il cazzo. A Brandon, conclamato ricchione, non parve vero di leccare quell'asta. Mio marito si chiavò il biondino a pecorina. Quando entrai nella stanza, stavano fottendo a meraviglia sul lettone. Brandon sapeva di beneficiare di quelle attenzioni grazie alle mie idee ecologiste. Gli dissi che poteva venire a casa tutti i giorni a farsi sbattere da mio marito. In tal modo avrei avuto la certezza che Eugenio non si sarebbe svuotato i coglioni con una donna. Eugenio se lo sborrò nel culo a missionaria facendolo eiaculare a sua volta. A quel punto mi allontanai per accogliere in casa Giovanna, un'altra donna matura conosciuta da poco. L'avevo illusa con la prospettiva di un triangolo. Si ingolosì notando mio marito nudo girare per casa. Ma la trascinai di forza nella camera degli ospiti. Una volta lì la leccai perbene portandola più volte all'orgasmo. Anche Giovanna è sulla buona strada per intraprendere la scelta egologista.
martedì 20 giugno 2023
Sedotta sotto la doccia dalla figlia
Mi chiamo Dora. Vi racconterò una storia porca di cui parenti e amici sono all'oscuro, compreso mio marito. Ho una figlia di nome Eleonora, Ely abbreviato. Avevo già notato da parecchio che mia figlia non fosse troppo interessata ai ragazzi ma non pensavo che fosse attratta dalla propria genitrice. La situazione giunse ad una svolta per motivi di accesso alla toilette. Di solito, quando tornavo a casa stanca da lavoro, desideravo fare la doccia ma Ely mi anticipava puntualmente. E così, un giorno, decisi di entrare lo stesso in bagno e mi spogliai mentre lei faceva i bisogni. Entrai sotto la doccia mentre lei mi osservava con attenzione. Non immaginavo che si alzasse dal water e si spogliasse raggiungendomi sotto la doccia. Come scusa disse che così risparmiavamo acqua lavandoci insieme. Mi passò l'acqua calda sul corpo e vi confesso che questo mi eccitò un pò. Poi, ammirando il suo corpo, affermai che, se non fossimo state parenti così strette, sarebbe potuto accadere qualcosa. In pratica me la cercai perchè lei non voleva che un appiglio per provarci. Affermò che la parentela non costituiva un problema. L'acqua calda sui corpi ci fece perdere il controllo: ci baciammo e sditalinammo a vicenda con foga fino a venire. Ma quello fu più uno sfogo ed io le spiegai che non doveva ripetersi, che rappresentava qualcosa di sbagliato. Ma lei se ne infischiò. Una volta asciutte mi portò in camera da letto e lì mi leccò con foga e dedizione la figa. Era troppo focosa, non le resistetti. Inoltre mio marito scopava con altre donne per cui quelle attenzioni mi parvero oro colato. Ely voleva prendersi totalmente cura di me, intimità compresa. Messa a pecorina come una sgualdrina, mi feci leccare il buco del culo da Ely che, nel frattempo, mi sditalinava pure. Raggiunsi un orgasmo pauroso, lo ammetto. Ely mi confidò che anche le sue amiche lesbiche ci provavano con le madri ed alcune ci erano riuscite. Continuo a pensare che il sesso tra consanguinei è una porcata ma Ely a letto ci sa proprio fare e riesce a condurmi a bollenti orgasmi. Mi spiace di non essere alla sua altezza. Ho difficoltà a leccare una figa e, per ora, ricambio con le mani. Ma spero di riuscire a darle soddisfazione con la lingua prima o poi. In ogni caso, per lei non è un problema, preferisce donare piuttosto che ricevere e, a dire il vero, dona in modo sublime. Mi auguro che mio marito non si accorga mai di questa situazione incresciosa, di sicuro rimarrebbe choccato!
Sedotta dalla parrucchiera di colore
Mi chiamo Rossella. Conducevo una vita tranquilla con un fidanzatino finchè non scoprì il gusto della trasgressione. Dalla parrucchiera cambiava spesso il personale. Capitò che nel negozio c'era soltanto una commessa di colore oltre a me e a un'altra cliente. La commessa, Jada, si occupò frettolosamente dell'altra ragazza per passare alla sottoscritta. Non immaginavo che la nera fosse lesbica. Grazie ad una benda davanti agli occhi (che usò anche sull'altra ragazza) mi confuse le idee. Me la ritrovai tra le gambe che commentava l'abbinamento tra calze e mutandine che portavo. Non tardò a infilare le dita nella mia fichetta e intanto mi disse che ci saremmo divertite. Spiegai che certe cose le facevo col fidanzato ma lei se ne infischiò altamente. Mi leccò i capezzoli e la figa. Non mi era mai capitata una situazione del genere. Poi mi mise la sua passera praticamente in faccia intimando di leccarla. Esitai non poco ma poi cedetti: fu una sensazione stranissima e stupenda al tempo stesso. L'altra cliente si lamentava ma Jada la zittì. Poi mi tolse le mutandine in modo che le nostre fiche potessero toccarsi tra loro. Si mise tra le mie cosce e teneva le mie gambe spalancate. Intanto mi piazzò una tetta in bocca e gliela leccai. A quel punto persi ogni controllo e lei mi leccò sapientemente la figa fino all'orgasmo. Non paga, mi chiese di raggiungerla più tardi a casa sua. Avvolta dalla curiosità lo feci! Una volta giunta nell'abitazione, Jada mi scopò la figa a pecorina con lo strap-on. Mentre stavamo fottendo mi disse: "Ti spiace se ci fa compagnia la mia coinquilina?" e così sopraggiunse un'altra ragazza di colore con tanto di fallo alla cintura e mi riempì il culo! In poche parole, mi spanarono i buchi in tandem per tutta la notte facendomi godere come una cagna. Adesso, quando scopo col ragazzo, non riesco nemmeno più a venire. Credo che sia d'obbligo andare a trovare di nuovo quelle due assatanate!
Una seratina tra amiche
Mi chiamo Marina. Era un periodo di solitudine per cui cercavo compagnia. Combinazione volle che si rese disponibile Elisa, un'amica biondina di mia cugina. La invitai a casa per fare quattro chiacchiere. In realtà, quando entrammo in confidenza, venne fuori che entrambe non prendevamo cazzi da un pò. A quel punto le proposi di uscire per andare a rimorchiare ma Elisa si comportò in modo strano, sottolineò di star bene in mia compagnia e di non desiderare altro. A quel punto capì che intendeva starci e così, presa dall'eccitazione, le leccai le tette. Lei, di contro, mi leccò la figa. Mentre lo faceva la penetrai senza pietà con due dita fino a farla urlare. Finimmo a 69 e a ditalini reciproci come forsennate. Alla fine, lei mi passò pure il capezzolo nella figa! E pensare che l'avevo invitata soltanto per non stare da sola, e invece la serata si girò a lesbicata da paura. Bhè, di sicuro non ci annoiammo affatto!
La deliziosa fica nera di Kyla
Mi chiamo Melania. Da quando Kyla, una ragazza di colore, entrò nella nostra comitiva di amici, i giovanotti persero interesse nei miei confronti. Tutti i maschi la corteggiavano e, a turno, se la chiavavano, esaltando la bellezza della fica nera. Dal momento che non prendevo più un cazzo, ebbi la curiosità di capire quanto fosse gustosa questa passera di colore. Così invitai Kyla a casa mia. Dopo un breve dialogo, la ragazza si rese conto che cercavo sesso e non le dispiacque affatto. Dopo reciproca adorazione delle tette, Kyla mi leccò la figa, poi, finalmente, fui io ad assaggiare la sua a pecorina. Devo riconoscere che aveva un gusto delizioso! Concludemmo la nostra esperienza amorevolmente a 69 provando intensi orgasmi. Mi piacque così tanto che le proposi di stare insieme. Kyla accettò. Ma la vendetta è un piatto da servire freddo. Volevo vendicarmi di quei ragazzi che mi avevano trascurata e così imposi a Kyla di non darla più agli amici della comitiva. In "crisi di astinenza" i ragazzi vennero da me ma anch'io gliela negai. Come prevedevo, dopo un pò di tempo, esasperati, finirono per "arrangiarsi" tra di loro. Io e Kyla ci bagnavamo la fica e ridevamo quando, dopo le uscite, insistevano per accompagnare noi ragazze a casa per prime. Evidentemente, la seratina dovevano continuarla per conto loro con "dessert" a base di cazzo.
Amorevoli effusioni anali tra vicine
Mi chiamo Carola. Trascorrevo spesso del tempo a dialogare con la vicina, Fabiana, di qualche anno più giovane di me. Parlavamo e guardavamo la TV, di solito. Un giorno la vidi particolarmente ansiosa e depressa. Mi confidò che il suo ragazzo chattava con altre e, molto probabilmente, andava anche oltre. Si strinse a me, la consolati. Poi mi raccontò che sua cugina lo faceva con una donna ed alluse a noi due. Capì che puntava al sesso. Preferisco gli uomini, ma, quando capita un'occasione, meglio sfruttarla. Dopo un bacio finimmo a fare porcate anali. Ci slinguazzammo il culo a turno e usammo anche le dita nel sedere. Poi mi sditalinai la figa e con l'altra mano accarezzavo la sua. E così ce ne venimmo entrambe sul divano. È confortante sapere che c'è una vicina pronta a fare zozzerie sullo stesso pianerottolo. Credo che, d'ora in poi, parleremo meno e vedremo meno TV. Dopotutto l'azione è più esaltante!
Inversione di coppie
Mi chiamo Manuela. Io e la mia amica Rosy credevamo che i nostri rispettivi fidanzati, Marco e Manuel, fossero dei ragazzi eterosessuali ma, un bel giorno, scoprimmo di no. Io e Marco scopavamo poco ultimamente e Rosy mi raccontò di aver beccato il partner a guardare porno tra uomini. Manco a farlo apposta, sorprendemmo Marco e Manuel che si baciavano spudoratamente sul divano. Quella situazione suonò come un'ammissione diretta di omosessualità, un esplicito coming out. Di fronte a tale atteggiamento, rimasi inizialmente infastidita, ma la mia amica disse che dovevamo lasciarli farle, incoraggiandoli addirittura perché tanto nulla avrebbe potuto cambiare certe pulsioni. Manuel sbocchino' di gusto Marco leccandogli pure i testicoli e noi donne, complici e troie, li incitavamo. Anche Marco ricambiò. Però fu più Manuel a ciucciare la fava. Intanto io e lei, a turno, infilammo pure le dita in culo a Manuel che si gaso' sempre più. L'approvazione di noi donne li mise decisamente a loro agio per cui arrivarono tranquillamente a scopare. Fu Marco, il mio ragazzo, ad inculare l'altro a candela. Poi Manuel proseguì spompinando Marco. Stavolta succhiai anch'io un po' Marco. Noi donne attendevamo solo che quei due venissero. Marco se lo meno' schizzando in bocca a Manuel. La sborra sulla barba faceva deliziosamente schifo. Poi fu Manuel a godere, spruzzando sulla faccia di Marco. Io e Rosy ci abbracciammo proponendo uno scambio tra le coppie. Quei maschi, poco capaci con le signore, si sarebbero consolati tra loro ed io e Rosy, desiderose di attenzioni, avremmo scoperto il magico mondo saffico. Ma quella porcata in quattro resterà scolpita nella memoria di tutti.
Amiche ritrovate dopo anni
Mi chiamo Giulia. Gemma, un'amica, di vecchia data, mi veniva dietro dai tempi della scuola ma io concentravo le attenzioni sui maschi. Poi ci perdemmo di vista. Intanto io mi sposai ma il matrimonio ebbe breve vita a causa dell'infedeltà di mio marito Giorgio. Separata da pochi giorni, e in piena depressione, non sapevo proprio dove sbattere la testa. Fu allora che mi ricordai di Gemma. Dopo che l'avevo fatta penare parecchio in passato, non mi aspettavo che venisse subito a casa mia, che non nutrisse il minimo rancore per essere stata "respinta". Naturalmente, Gemma aveva ancora desideri erotici nei miei confronti. Stavolta ero decisamente vulnerabile e non le ci volle molto per sedurmi. Dai baci, passò a massaggiarmi e leccarmi i piedi. Nell'eccitazione le leccai le tette, poi lei si prese cura delle mie, finendo poi per slinguazzarmi la passera. Godevo e ci presi gusto. Finimmo a baciarci e sditalinarci le fighe a vicenda in collant. La libidine mi portò a succhiarle i piedi. Poi, squarciandole un po' i collant tra le gambe, le leccai intensamente la figa fino all'orgasmo. Quell'amplesso la ripagò di tutti i suoi corteggiamenti ma sarei ipocrita a dire di non aver goduto allo stesso modo. Abbracciate sul letto come calde amanti, ci sentimmo davvero coinvolte. Le chiesi di passare la notte da me e lei rimase molto volentieri. Da allora non esce più dal mio letto.
sabato 17 giugno 2023
Roventi esperienze extraconiugali
Mi chiamo Carlo. Il matrimonio con Diana fu splendido all'inizio ma poi, col tempo, cominciò a spegnersi l'entusiasmo. Ormai regnava la noia nel nostro rapporto ed io cercavo nuove situazioni stimolanti. Combinazione volle che, nel frattempo, Massimo, un caro collega d'ufficio si separò dalla consorte. A quanto pare, lei lo tradiva con un altro uomo. Massimo entrò in depressione ed io cercai di stargli vicino. Ma, pian piano, ebbi la tentazione perversa di arrivare a consolarlo intimamente. Le mie premure nei suoi confronti si mescolavano, torbidamente, ad un lento corteggiamento. Trascurai parecchio mia moglie per stare il più possibile vicino a Massimo. Finché, una sera, dopo aver bevuto qualche bicchiere in più, approcciai intimamente il mio amico. Lo baciai, dissi che mi sarei preso cura di lui e gli feci un bocchino. Per quanto sorpreso, Massimo godette di quel piacere che gli veniva negato ormai da tempo. Lo spinsi a ricambiarmi e così anche lui me lo succhiò. Gli sborrai in bocca senza esitazioni costringendolo a bere il mio seme caldo e abbondante. Ci limitammo al sesso orale quella sera. Ma si sa che l'appetito Vien mangiando. In seguito approfondimmo la conoscenza intima e me lo scopai. Fu stupendo metterglielo nel culo. Ritrovai quell'entusiasmo ormai perduto nel matrimonio. Approfittai del periodo di difficoltà di Massimo per farmelo e non mi pentì affatto. Ma non potevo tenere questo segreto dentro per cui, a un certo punto, lo raccontai a mia moglie con tutti i dettagli. Diana è una donna intelligente, non si arrabbiò per le corna, anzi, mi spinse a continuare. Si creò una torbida complicità dal momento che raccontavo a mia moglie le giornate trascorse con Massimo. Questa libidine riaccese di colpo il desiderio di coppia e così ricominciai a scopare con Diana senza tralasciare Massimo. Non potevo lamentarmi visto che trombavo con due persone senza che mia moglie fosse gelosa. A Massimo però non confidai nulla della ritrovata armonia con la mia consorte, illudendolo del rapporto esclusivo. Intanto Diana apprezzò sempre più i benefici di una coppia aperta e cominciò a parlarmi di una sua amica. Voleva anche lei i suoi spazi, visto che io mi dedicavo parecchio a Massimo. E così io la incoraggiai ad approfondire la conoscenza intima con l'amica single. Diana cominciò a lesbicare con Roberta inculandola perfino con lo strap-on. Di giorno ci dedicavamo alle esperienze extraconiugali poi, la sera, ci ritrovavamo a scopare raccontandoci i dettagli sessuali vissuti con i nostri rispettivi "amanti". Devo dire che adesso il matrimonio va a gonfie vele e Diana mi chiede puntualmente di prenderlo nel culo, cosa che non accadeva spesso prima che diventassimo una coppia aperta. Bhe, in tal caso posso senz'altro affermare che le corna sono afrodisiache per il matrimonio.
venerdì 16 giugno 2023
Porcate trans a scuola guida
Mi chiamo Amelia. Non sono una santa ma avevo avuto solo esperienze con ragazzi. Una svolta arrivò quando iniziai a frequentare la Scuola Guida. Rosa sembrava una donna ma si vociferava che avesse il cazzo tra le gambe. Tra di noi sembrava esserci una antipatia a pelle. Un giorno dovevamo parlare entrambe con l'istruttore e lo attendevamo in compagnia della segretaria. Rosa precisò di voler parlare per prima con lui. Io le diedi dell'arrogante e allusi alla sua natura sessuale con un certa ironia. Finimmo alle mani. La segretaria scappò via nel frattempo. Nell'afferrarci si strapparono un po' i vestiti di entrambe. A quel punto, lei affermò che potevamo passare il tempo in modo molto più piacevole, anziché azzuffandoci per futili motivi. Ormai mezze nude, limonammo da paura. Eccitata, segai il suo splendido cazzo e lo passai sulle labbra. Dopo di ciò, Rosa me lo infilò nella figa a pecorina. Poi a missionaria. Mi chiavo' in tutte le posizioni e godetti come una maiala. Lei, intanto, mi dava della puttana e si eccitava sempre più. Lo presi pure a candela e andai proprio in estasi raggiungendo l'orgasmo. Volevo farla schizzare e cominciai a smanettare l'uccello di brutto. Rosa urlò ed esplose di piacere: il suo pene eiaculò copiosamente. Scopammo tutto il periodo della scuola guida e continuammo ad avere rapporti anche in seguito. Purtroppo non ho più l'esclusiva perché adesso, oltre a me, scopa pure un ragazzo. Del resto, con un cazzo del genere, può ampiamente permettersi di sfondare culi e fiche.
Trans per il mio ragazzo
Mi chiamo Viviana. Leo, il mio ragazzo insisteva affinchè gli concedessi il culo ma io non volevo. Non riusciva proprio a rinunciare a quell'ossessione. Temevo che potesse cercare il piacere anale con un'altra donna ma non avrei mai immaginato che sarebbe andato a trans. Rosa era carina di viso, lo ammetto, ma non aveva un minimo di tette e, elemento fondamentale, le mancava la passera. Lo sorpresi a leccare il culo di lei in camera da letto. Per curiosità li lasciai fare. Rosa gli fece un gran bocchino, dopodichè lui se la chiavò in tutte le posizioni. Era questo che desidereva, il buco del culo! La trombò di fianco, a pecorina, a candela e godette come un porco schizzandole copiosamente in faccia. A quel punto io sbottai e tirai fuori tutta la rabbia repressa insultando lui e lei. Tuttavia, le mie considerazioni, non impedirono a Leo di continuare ad incontrare Rosa. Purtroppo lo amo e non riesco a mandarlo a quel paese. Mi accontento e tiro avanti con un compromesso: io gli concedo la figa e Rosa, più disponibile, il buco del culo.
Sedotta dalla fotografa
Mi chiamo Miriam. Sono una fotografa. Con i miei scatti immortalavo la splendida Nadia Carrera, famosa modella e attrice. Sapevo che quella donna era contesa dagli uomini ma, da brava lesbica, sognavo di ottenerla, un giorno o l'altro. Ne approfittai quando mi confidò di essere stata mollata da un tizio. Sembrava sconfortata, un po' depressa. Cominciai a corteggiarla sfoggiando tutto il mio sex appeal. Dopotutto sono anch'io una bella donna! Nadia sembrava confusa, era indecisa se starci o meno. Mi avvicinai a lei, le accarezzai le tette da sopra al vestito. Nadia cercava di trattenersi ma si vedeva che, sotto sotto, la situazione la intrigava. Le misi la figa praticamente in faccia, invitandola a leccare. Nadia ci provò ma senza riuscirci. Per lei era complicato passare dalla fava alla patata. Ma io non persi certo il coraggio e presi l'iniziativa leccandole con gusto la bernarda. Non la mollai e lei godette come una matta. Ormai bolliva dal desiderio, passò anche le dita sul mio clitoride. Le slinguazzai con gusto i capezzoli per assicurarmi che fosse pienamente coinvolta. A quel punto Nadia provò di nuovo a leccarmi la patata e stavolta ci riuscì egregiamente. Lasciai che continuasse ed assaporai pienamente l'orgasmo. Lei, d'altro canto, gustò i miei liquidi intimi. Ora i nostri rapporti non si limitano alla sfera professionale.
Ci sono stata con la mia amica saffica
Mi chiamo Rosa. Con i ragazzi sono sempre stata una troia. Ho scopato a raffica e fatto sborrare centinaia di cazzi. Valeria è la mia migliore amica. Un giorno mi propose di andare a trovare due sue amiche, Jolanda e Maria. Quest'ultima è proprietaria di una splendida villetta. Ignoravo che Jolanda e Maria avessero una relazione e che Valeria mi desiderasse. Dopo aver bevuto qualche drink, Maria mi disse di seguirla in bagno. Una volta lì, spiegò che lei e Jolanda stavano insieme. L'ammissione mi meraviglio' ma non rappresentava un problema per me, dato che, oltretutto, le conoscevo appena. Poi però aggiunse dell'altro. Dalle sue parole compresi che Valeria aveva simili gusti e, molto probabilmente, provava qualcosa per me. Maria suggerì che io e la mia migliore amica avremmo dovuto chiarirci con calma, poi uscì dal bagno. Dopo pochi secondi entrò Valeria e chiuse la porta a chiave dietro di sé. Provai un certo disagio, non avrei mai voluto deludere la mia amica speciale ma intanto volevo capire se davvero le piacevano le ragazze, in generale, ed io in particolare. Valeria confermò che Jolanda e Maria avevano una relazione. Poi, pur di avvicinarsi a me, propose di fingerci lesbiche per mettere a proprio agio le altre due ragazze. Capì che era solo una scusa, un modo fantasioso per approcciare ma la situazione intrigava per cui, con qualche riserva, la lasciai fare. Finimmo per baciarci in bocca ma poi affermai che la "limonata" poteva bastare. Lei, d'altra parte, insistette per continuare venendo irrimediabilmente allo scoperto. Valeria divenne improvvisamente triste perchè volevo fermarmi. Fu così che dichiarò, dentro il bagno, l'amore che provava per la sottoscritta e mi leccò con foga la figa. A quel punto non volevo deluderla. Si mise a pecorina e io le detti piacere usando lingua e dita. Lei, gasata, ficcò due dita nella mia passera. L'atmosfera divenne incandescente. Le leccai nuovamente la figa portandola all'orgasmo. Poi fu lei a slinguazzare la mia patata e così godetti anch'io. In effetti la lesbicata mi era piaciuta ma spiegai a Valeria di non poter uscire allo scoperto a causa della mia famiglia molto tradizionalista e poco incline a certe varianti. Tornammo fuori dalle altre due ragazze. Volevano sapere cosa avevamo combinato per più di un'ora in bagno e così finimmo per ammettere di aver avuto un rapporto sessuale. Maria e Jolanda ci incitarono a vivere il nostro amore liberamente. Di sicuro, in quella villa, trionfava l'amore saffico.
Rockstar decadence
Mi chiamo Caterina. Io e Melania eravamo due ragazze del rock, in arte Mel e Cat. Dopo un certo successo iniziale, le vendite dei nostri dischi cominciarono a calare e l'ultimo lavoro fu un autentico flop. A quel punto, la nostra avvenente manager, Barbara, insistette affinché realizzassimo un video che scuotesse fortemente il pubblico. In altre parole, suggerì a me a Mel di dar vita a bollenti scene Lesbo che elettrizzassero la gente. Ci sembrò davvero una proposta insolita, oltre che indecente, ma decidemmo di accettare pur di salvarci il culo, come si suol dire. Iniziammo con un lingua a lingua delicato ma Barbara affermò che dovevamo impegnarci molto di più. E così io e Mel ci demmo davvero dentro. Ma mentre Mel mi leccava la figa, notai che quella troia di Barbara si toccava sostenendo che quel gesto faceva parte della scena. Poi si inseri' addirittura tra noi. Limono' con Mel mentre io leccavo il culo a quest'ultima. Da un improbabile video promozionale, grazie a quella maiala di Barbara, finimmo per lesbicare in tre. La manager ruppe ogni indugio e venne a leccarmi la figa. Poi sditalino' contemporaneamente me e Mel. A quel punto divenne fin troppo evidente che Barbara fosse una lesbicona incallita. Le leccai la patata, poi lei assaporò di nuovo la mia mentre Mel mi leccava le tette. Barbara, stesa, mi slinguazzava la patata e intanto strofinava la sua con quella di Mel. Credevo che io e Mel avessimo goduto abbastanza ma Barbara riprese a sditalinarci di brutto. La maiala sapeva come toccare e ci portò al culmine del piacere: squirtammo entrambe intensamente. Alcuni spezzoni tratti da quel triangolo furono inseriti nel video ma il risultato non fu quello sperato. Dipinsero me e Mel come due puttane ormai alla frutta che si erano giocate la carta della disperazione per attirare consensi nel mondo musicale. Tuttavia, quel materiale piacque a dei produttori di film per adulti che ci scritturarono come attrici hard. Alla fine, in un modo o nell'altro, dobbiamo ringraziare comunque Barbara che è rimasta, tutt'ora, la nostra manager di fiducia.
La sorella di mia madre
Mi chiamo Brunella. Dopo alcune esperienze con i ragazzi scoprì il piacere del sesso saffico con le amiche. Ma un'idea perversa mi frullava in testa da tempo, quella di provarci con Ivana, la sorella di mia madre, ovvero mia zia. Quando lei si confidò ammettendo di essere delusa dalle relazioni con gli uomini, pensai che fosse giunto il momento adatto per sedurla. Le confidai, a mia volta, di intrattenere rapporti con le ragazze e scatenai in lei la curiosità. Mi resi disponibile per introdurla ad un mondo per lei nuovo. Era sempre più intrigata dalle mie parole e così, alla fine, ci baciammo. Ivana era decisamente arrapata e in astinenza sessuale per cui, probabilmente, da preda si trasformò in predatrice. Mi mise la mano tra le cosce, sotto la gonna, poi me la leccò come un'assatanata. Oltre alla lingua, la signora utilizzò anche le dita, sgrillettandomi con foga. Raggiunsi orgasmi a raffica. Poi fui io a leccare lei, portandola beatamente all'amplesso. Ivana non sembrava paga, riprese a sditalinarmi, leccando pure le tette. In tal modo raggiunsi un altro splendido orgasmo. La zia ci prese davvero gusto e mi pregò di andarla a trovare più spesso. Ormai sono già diversi mesi che mi diverto con la zia. Spero proprio che mia madre resti all'oscuro di questa situazione, non vorrei proprio che scoprisse che me la intendo con la sorella.
giovedì 15 giugno 2023
In balia della coppia perversa
Sono Marco. In realtà, non avevo esperienze sessuali, a dire il vero. Per lo più, mi segavo guardando porno su internet. Non andavo nemmeno troppo dietro alle ragazze e provavo una forte curiosità per gli individui del mio stesso sesso. In quel periodo avevo bisogno di un punto di appoggio fuori città per seguire un corso di approfondimento inerente le lingue. Sarebbe stata una vacanza studio, in realtà. Le opportunità di soggiornare che vagliai erano tutte troppo care finchè mi saltò all'occhio un annuncio decisamente conveniente. Mi misi subito in viaggio e raggiunsi la località prestabilita. Entrai in un palazzo, dopodichè bussai ad una porta. Aprì una giovane coppia, anche se di età maggiore della mia. Si chiamavano Dario ed Elena. Queste persone apparvero subito strane. Prendevano confidenza con grande facilità. Lei mi aiutò a spogliarmi con la scusa di dover asciugare il sudore. In effetti, arrivò lui con una tovaglia e me la passò sul petto. Ad un certo punto mi dissero di non avere altri letti a disposizione per cui avremmo dormito in tre. Dopo di ciò, mi invitarono a stendermi. Precisai che era giorno ma loro non vollero sentire ragioni. Lei sosteneva che dovevamo collaudarlo. Erano curiosi, volevano sapere cosa combinavo con le ragazze, un pò di fatti personali insomma. Spiegai di non avere grandi esperienze e di trovare difficoltà a causa della timidezza. Lei si accostò e mi baciò rompendo il ghiaccio. Poi fu lui ad approcciare. Ebbi grande imbarazzo ma mi sentì decisamente a mio agio con un uomo. Lei cavalcò lui e intanto mi segava. Poi sbocchinò il compagno. Guardai con interesse. Lei mi chiese se volevo assaggiare il pene del partner ed io, ormai gasato, dissi subito di si e presi quel grosso cazzone in bocca. Lei intanto gli leccava le palle. A quell'uomo slinguazzai anche il buco del culo, ormai avevo perso ogni freno inibitorio. Leccai anche il culo di lei mentre lui le slinguazzava la fica. Intanto lei spompinava lui. Mentre loro se ne stavano a 69, posi il cazzo nella fica di lei e non mi dispiacque affatto ma non vedevo l'ora di prenderlo nel culo per la prima volta in vita mia. Accadde poco dopo quando lui me lo sfondò. Intanto leccavo la passera di lei. Finì inculato a candela mentre lei mi dava del frocio. In realtà mi spiegò che il compagno aveva scopato parecchi ragazzi grazie a quel genere di annunci. Evidentemente piaceva ad entrambi stare con giovani maschietti alle prime esperienze. Schizzai in bocca a lei, mentre lui se la scopava. Poi Dario mi sborrò a fiume nel culo sotto lo sguardo compiaciuto di Elena. Per due settimane, andai a letto con quella coppia e lui mi sfondò il culo tutti i santi giorni. Quando andai via, i due, ingordi, mi chiesero se avessi amici e conoscenti bisognosi di un alloggio. Ce li mandai a loro rischio e pericolo. Inutile dire che Elena e Dario hanno "svezzato" pure i miei amici.
mercoledì 14 giugno 2023
In sauna senza freni
Mi chiamo Lara. Franco, il mio ragazzo, è un pò particolare. A volte mi sembra che abbia una doppia personalità. Ad ogni modo, ci teneva alla sua figura di macho per cui mi diceva sempre di non ammettere relazioni erotiche tra persone del medesimo sesso. Ma, come si suol dire, chi disprezza vuol comprare. Probabilmente, questa sua apparente avversione nascondeva un desiderio gay latente. A volte ci cuole l'occasione adatta affinchè certe situazioni accadano. Quel giorno, al centro benessere, le saune erano tutte piene. Dovemmo accontentarci di dividerla con un ragazzo, Paolo. Notai subito che Paolo era interessato a Franco. Mi appisolai un pò e chiusi gli occhi. Non immaginavo che, nel frattempo, lo sconosciuto stesse segando Franco. Quando aprì gli occhi, vidi Paolo sbocchinare senza pudore Franco. Non mi aspettavo una situazione del genere. D'istinto mi eccitai e mi sditalinai. Poi, inevitabilmente, iniziammo a giocare in tre. Spompinai Paolo che, a sua volta, succhiava l'uccello di Franco. Io e Paolo leccammo insieme il cazzo di Franco che andò in estasi. Il mio ragazzo, eccitatissimo, mi scopò a candela mentre segavo Paolo. Poi quest'ultimo mi prese a pecorina mentre sbocchinavo Franco. Era la prima volta che il mio ragazzo permetteva ad un altro di scoparmi. Si vede che quella situazione gli piaceva davvero tanto e anche a me, onestamente. Franco, gasatissimo, chiavò Paolo a candela mentre io succhiavo il pisello dello sconosciuto. Ormai si andava avanti senza freni alla ricerca del puro piacere. Frnaco mi fottette un altro pò mentre succhiavo Paolo e poi sborrarono tutti e due. Dopo quella volta, Franco ebbe qualche senso di colpa. Non voleva assolutamente che i nostri amici sapessero che aveva giocato con un maschio. In pubblico voleva apparire il solito maschio alfa ma so bene che, sotto sotto, ha una gran voglia di ripetere certe esperienze. Per fortuna abbiamo il numero di Paolo e poi ci sono tanti bei posti dove vivere certe trasgressioni lontano dalle persone conosciute. Chissà che un bel viaggetto in Grecia non possa sbloccarlo ancora di più.
Scopare la ladra costa caro
Subire un furto non è gradevole ma può diventarlo se il ladro è un'avvenente fanciulla. Mi chiamo Davide. Rosa, la mia compagna è spesso fuori casa di notte per lavoro. Di solito passo diverse ore a computer e mi addormento tardi. Verso le 4 sentì dei rumori in soggiorno e corsi a vedere. Notai una persona vestita di nero incappucciata. Scoprendo il passamontagna, vidi che si trattava di una donna bionda molto attraente. Minacciando una denuncia, la convinsi facilmente a cedere sessualmente. Mi fece un bel bocchino. Poi le passai pure il cazzo tra le splendide tettone. Dopo di ciò, iniziai a chiavarmela. All'inizio era un pò tesa ma poi gradì il mio pregevole randello. La spanai a pecora, a candela, si mise anche sopra di me. La sua fissa era quella collana, sperava che alla fine gliel'avrei regalata. Intanto continuai a chiavarmela di brutto ancora a pecorina, a missionaria. Poi le diedi nuovamente il cazzo in bocca. Estasiato le sborrai tra le labbra. Il seme colò anche sulle sue tettone. Quella donna mi svuotò davvero i coglioni alla grande. Fu un bel colpo di fortuna trovarsi una puttanella del genere davanti. Ma poi iniziò la sfortuna. Le regalai la collana, infondo se l'era meritata. Quando tornò la mia compagna provai a mentire ma in malo modo. Le raccontai del furto in casa ma mi lasciai stupidamente sfuggire che probabilmente si trattava di una donna. Rosa capì che raccontavo bugie anche perchè il mio cazzo, ampiamente appagato dalla nottata, non si alzava dinanzi alle sue invitanti cosce in autoreggenti. Rosa prese il dildo e mi obbligò a guardarla mentre si penetrava senza possibilità di avvicinamente. Questa sorta di punizione dura da oltre un mese. Bhè, scopare la ladra è stato bello ma ora mi tocca andare avanti a seghe chissà per quanto tempo. Come vorrei che quella bionda tornasse a farmi visita quando Rosa non c'è.
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Una relazione a tre
Mi chiamo Marianna. Credevo che il rapporto tra me e Giacomo, il mio ragazzo, fosse tranquillo. In realtà, prese pian piano una piega piuttosto trasgressiva. Cominciò tutto in cucina. Stavo sbrigando le faccende di casa con l'aiuto di Assunta, la cameriera. Giacomo, seduto, leggeva il giornale. Io e Assunta cademmo dalle nuvole quando notammo che il mio ragazzo si stava facendo spompinare dal suo più caro amico, Giorgio. Il giornale, infatti, presentava un buco e da quel foro Giorgio ci metteva la bocca. Nell'imbarazzo generale pensai bene di congedare la cameriera e così pregai Assunta di andar via. La donna aveva già visto troppo riguardo a faccende troppo personali. La salutai pregandola di tenere la bocca chiusa su ciò che aveva visto. Poi tornai dai due uomini per fare chiarezza. Trovai solo Giacomo col cazzo di fuori. Non disse una parola. Lo spompinai e lui mi scopo' un po', poi disse che Giorgio mi aspettava in camera da letto. Pensai di poter avere risposte, invece scopai anche con lui. Poi Giacomo ci raggiunse in camera da letto e chiavammo in tre: Giacomo mi scopava a pecorina mentre succhiavo l'uccello di Giorgio. Fu a questo punto che ebbi delle spiegazioni piuttosto pratiche e dirette: Giorgio chiavo' il mio ragazzo a candela e i due ammisero di intrattenere una relazione da diversi mesi. Lasciai che si divertissero, poi accettai l'idea del trenino: Giorgio inculava Giacomo che, a sua volta, scopava me. Adesso i malintesi sono stati chiariti e intratteniamo una inebriante ed appagante relazione a tre.
martedì 13 giugno 2023
Sbirra raggirata dalla malvivente
Mi chiamo Veronica. Sono una poliziotta. La mia carriera subì una notevole battuta d'arresto a causa di uno spiacevole episodio. Arrestammo Sofia, la donna di Marengo, boss sudamericano della droga. Nella speranza che la donna rivelasse preziose informazioni riguardanti i traffici di stupefacenti, commisi la leggerezza di interrogarla da sola. L'ammanettai al tavolo, poi iniziai con le domande. Sofia ammise la relazione con Marengo, poi iniziò a provocarmi fino a baciarmi. Purtroppo non sono insensibile al fascino delle donne e finì per interagire intimamente con la malvivente. Accarezzai il suo seno, poi lei lecco' il mio. Poi la donna mi tolse la gonna e iniziò a leccarmi la figa da dietro. In breve finimmo a 69, io sopra, lei sotto. Eccitata, le strusciai la figa col capezzolo, poi usai la lingua mentre lei faceva lo stesso. Che libidine lesbicare a 69 sul tavolo degli interrogatori. Gli orgasmi si susseguivano a ritmo impressionante. Non paghe, ci baciammo sditalinandoci a vicenda per poi finire a strusciarci le passere tra loro. L'ultimo gesto risultò fatale: Sofia mi ammanettò al tavolo e mi lecco' ancora la figa. Diceva che così era più eccitante. Arrivai all'orgasmo per l'ennesima volta ma Sofia non mi liberò dalle manette e gettò lontano le chiavi. Solo allora realizzai di essere stata fottuta in tutti i sensi. La donna se la squagliò lasciandomi bloccata. Questa situazione non piacque certo al capitano che mi mandò per un anno a dirigere il traffico.
La compagna di cella
Mi chiamo Mia. Ad un certo punto della vita può capitare di prendere una strada sbagliata. Stavo scopando con un uomo che faceva uso di droghe. Durante il rapporto, il tizio ebbe un infarto e l'immediato decesso. Spaventata contattai un suo amico ma quest'ultimo minacciò di denunciarmi. Andai nel panico e d'istinto lo colpì con un vaso alla testa. Purtroppo questa persona morì ed io fui accusata di omicidio. Ormai mi ero rovinata la vita, avrei dovuto scontare anni di carcere. Fu proprio dietro le sbarre che conobbi Masha, una ragazza mulatta. All'inizio non andavamo molto d'accordo. Col passare del tempo iniziammo a dialogare. Mi mancava il sesso e lei mi fece capire che non c'era altra possibilità se non praticarlo tra di noi. Mi parve un'idea folle ma Masha aveva ragione. Mi fece scoprire il culetto. Dopo apprezzamenti vari, cominciò a leccarmi la fica da dietro. Devo ammettere che mi mancavano proprio certe attenzioni. Mi girai e lei riprese a leccarmela. Ci ritrovammo nude. Ormai eccitata, accarezzai il suo corpo, il suo seno. Lei mi leccò i capezzoli, dopodichè io le slinguazzai la passera. Era la prima volta per me con una donna, lei, invece, aveva già sperimentato. Masha voleva che fossi la sua ragazza e io dissi di si. Dopo di ciò, ci mettemmo comodamente a 69. Lei stava sopra e io sotto. In quella posizione, ci leccammo e sditalinammo a vicenda fino a raggiungere l'orgasmo. Ci prendemmo decisamente gusto, lo facevamo 4-5 volte al giorno e dappertutto, perfino sotto la doccia. Quasi mi dispiacque essere rilasciata anzitempo per uno sconto della pena. Non so davvero se mi piace ancora il cazzo, dopo tutte quelle porcate con Masha!
lunedì 12 giugno 2023
Due clienti invadenti
Mi chiamo Nadia, sono commessa in un negozio di abbigliamento. Lavorando ho a che fare con tantissime persone ed alcune di esse sono decisamente particolari. Impossibile non menzionare quelle porcelle di Marika la bionda e Melissa. Quando il proprietario si allontana, resto da sola. Fu proprio in uno di questi frangenti che conobbi queste due donne. Melissa esordì ponendo una mano tra le mie cosce. Inoltre disse che dovevo provare anche io i vestiti. In realtà ebbi paura, erano due contro una e non mi andava di contrariarle. Fecero apprezzamenti su di me poi anche loro provarono dei vestiti. Capì subito che erano saffiche e infatti si baciarono davanti alla sottoscritta. Da amante degli uomini, mi fece anche un pò schifo vederle in certi atteggiamenti. Ad ogni modo, non si fermarono certo a quello, volevano molto di più. Pretesero che giocassi con loro ma io cercai di negarmi. Fu inutile, mi strapparono il vestito di dosso con la forza. La bionda mi prese per i capelli, ero nelle loro mani. Ad un certo punto Melissa mi leccò la figa e lì cominciai sciogliermi decisamente. La bionda mi spanò col dildo. Non mi era mai capitato di trovarmi in certe situazioni con una donna, figuriamoci con due! Inutile negarlo, godetti e venni. Leccai prima la figa di Melissa e poi quella di Marika. Ormai ci avevo preso gusto! Melissa completò l'orgasmo dell'amica col dildo. Dopo quel triangolo mi resi conto di aver goduto come una porca, quelle due mi seppero coinvolgere proprio bene. Naturalmente, ogni tanto, in orari morti, si ripresentano al negozio e finiamo puntualmente a triangolare. Non ho mai raccontato questa storia al mio ragazzo ma vi confesso che ormai attendo con ansia le visite di quelle due maiale.
Corna reciproche
Mi chiamo Sebastian. Capita a molte coppie di avere fatasie trasgressive durante l'intimità. E' proprio ciò che accadde con mia moglie Lorena. Provavo piacere ad immaginarla scopata da altri e a lei non dispiaceva. Ma era tutto confinato alla fantasia. Non credevo che, prima o poi, qualcosa sarebbe accaduto davvero. Durante una vacanza esotica, notai Lorena decisamente disinibita, girava nuda sul terrazzo della camera dell'hotel senza alcuna vergogna. Mi bastò seguirla per accorgermi che si lasciasse corteggiare da due uomini del luogo che, in breve tempo, se la portarono a letto. La spiai mentre se la scopavano di brutto in doppia penetrazione. La troia godeva e prese tanta sborra in bocca. Questo copione si ripeteva ogni giorno. Un pò deluso dalle corna mi confidai con due simpatici ragazzi dell'hotel ma non pensavo che quei tipi mi inducessero a fare sesso. Dopo qualche drink ci ritrovammo nudi e uno dei due si mise a leccarmi il culo. Poi i maialini mi trombarono in tandem. Non avrei mai lontanamente immaginato di finire a letto con due uomini ma mi piaceva essere sfondato. Mi schizzarono copiosamente in bocca rendendomi davvero troia. Quando rientrammo a casa dissi a mia moglie che sapevo ciò che aveva fatto. Inoltre le raccontai quel che avevo combinato io. Lorena non sembrò particolarmente turbata dalla situazione, anzi, propose di ritornare in quel posto per rivivere certe inebrianti esperienze. A dire il vero, non so quanto abbiamo in comune io e mia moglie, di sicuro una cosa: la notevole passione per il cazzo!