lunedì 30 giugno 2025

Il risveglio della mogliettina tranquilla

Mi chiamo Alma, ero una moglie tranquilla. Con mio marito Gustavo, specie ultimamente, non c'era più tanta complicità. Inoltre, fino a quel momento, non avevo mai mostrato il mio lato hot da pantera, tra le lenzuola. Il colmo della vergogna lo raggiunsi quando lui si presentò a casa con una stangona bionda, Dora, e la scopò davanti a me senza alcuna esitazione. Paradossalmente, fu proprio Dora ad innescare la mia reazione. Diceva che dovevo svegliarmi, darmi da fare, non subire solo le corna passivamente. Lei, a letto, era una tigre, una pompinara mai vista, succhiava cazzo, palle, con notevole disinvoltura, e se lo faceva pure mettere nel culo alla grande, pratica che io, fino a quel punto, avevo sempre rifiutato. Quando lui le schizzò in bocca e sulle tettone e si svuotò completamente, capì che aveva raggiunto un notevole appagamento, quello che io non sapevo offrirgli. Lì arrivai al massimo grado di umiliazione, con un tradimento a viso aperto. Capì che dovevo scuotermi, abbandonare l'abito della signora tranquilla e diventare maialina. Così, cominciai lentamente a bazzicare internet e trovai una coppia di ragazzi. Quando li incontrai, mi resi conto che erano più portati per gli uomini che per le donne e così li incitai ad un pompino omo tra di loro. Fu divertente ed intrigante. Cominciai ad aprirmi alla trasgressione, anche se non ero stata ancora la protagonista. Con la coppia di ragazzi successiva andò meglio. Anche loro non mi sembravano dei maschi totalmente alfa ma di sicuro apprezzarono il mio corpo. Li segai, li spompinai e mi lasciai chiavare perbene in fica e pure nel culo, violando i tabù che mi frenavano. LA doppia penetrazione finale fu estasiante e ricevetti in bocca e sulle tette un autentico mare di sborra. Mi sentivo notevolmente appagata e pronta a raccontare a mio marito di aver ricambiato le corna a dovere. Ma sapevo che non mi avrebbe creduta facilmente, e così convinsi quei due a raccontarglielo. Forse non sarebbero mai venuti a casa ma riuscì a persuaderli menzionando la cavalla bionda che si sbatteva mio marito. Ingolositi dalla possibilità di conoscerla, vennero a parlare con mio marito. Inizialmente, tra i tre, ci fu un litigio, volarono parolacce. Mi allontanai ed osservai dietro la porta socchiusa. Ad un certo punto, con mio stupore, i soggetti smisero di litigare e ben presto, le loro ire, si trasformarono in appetito sessuale che sfociò in un trasgressivo trenino dove si inculavano clamorosamente a vicenda fino a schizzarsi nei buchi. Quando sopraggiunse Dora, stentò a credere a ciò che vide e mi chiese spiegazioni. Le riposi di aver semplicemente seguito i suoi consigli e di essermi data da fare... 


L'idraulico risolve le perdite della signora

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La designer del blog della milf

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martedì 24 giugno 2025

Attrazione incestuosa tra padre e figlia

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venerdì 20 giugno 2025

Mio figlio scopato in vasca dall'amico

Mi chiamo Juliet. Credevo che a mio figlio Corrado piacessero le ragazze. Non mi aveva mai dato modo di ritenere il contrario. Quando rimase da solo a casa col suo amico Claudio, pensavo che avrebbero trascorso il tempo a giocare ai videogiochi e, forse, a studiare un pò. Invece, i due porcellini, si scelsero la zona del bagno come "dimora amorosa", diciamo così. Rientrai a casa a loro insaputa e li trovai a fottere nella vasca da bagno, poi uscirono e proseguirono fuori. Claudio glielo mise pesantemente in culo a mio figlio ed entrambi godevano come maialini. Ad un certo punto, Corrado venne e l'amico gli schizzò nel buco del sedere. Non si accorsero che io fossi rimasta gran parte del tempo a spiare. Turbata, mi diressi verso la cucina a bere il mio cappuccino. Bhè, Corrado la colazione l'aveva già fatta, ricevendo la crema espressa direttamente tra le chiappe.      


Scopando col ragazzo di mia figlia

Mi chiamo Brenda, Mi sento un pò in colpa per approfittato di una certa situazione ma nemmeno più di tanto. Mia figlia Susy è carina ma non ama vestirsi sexy e provocare. Di conseguenza, il ragazzo che frequentava, di nome Simone, era tiepido nei suoi confronti ma caldo nei miei. Simone mi riempiva di complimenti e, un giorno, passò all'azione. Approfittò del fatto che mia figlia si fosse allontanata per saltarmi addosso e succhiarmi il seno. In un attimo, mi stava già leccando la patata da dietro. Eccitata lo sbocchinai, poi mi misi sopra di lui a cavalcioni per trombare. Mi dette gli ultimi colpi a missionaria, prima di schizzarmi in bocca. Proprio in quel frangente, comparve Susy che restò sconvolta da ciò che vide. Ormai indietro non si poteva più tornare. Gli svuotai perbene l'uccello con le tettone e lui si rilassò completamente. E Susy? Se ne farà una ragione.    


giovedì 19 giugno 2025

Perverso triangolo risolutore

Mi chiamo Mara. Prima o poi le tresche vengono alla luce. Da un pò di tempo scopavo con un baldo giovanotto di nome Martin ma non sapevo che fosse il tipo con cui usciva mia figlia Lara. La situazione venne allo scoperto nel peggiore dei modi, ossia davanti ad un tavolo, insieme ad una coppia di amici di mia figlia. Lara rimase delusa al massimo, pianse addirittura. Dovevo trovare il modo di consolarla ma, al tempo stesso, non perdere la frequentazione di un maschio bello e dotato come Martin. E allora, pian piano, spinsi per il triangolo. Se ci fossimo amati tutti e tre insieme, nessuno avrebbe sofferto. Ero disposta pure a lesbicare con mia figlia, in modo da trovare l'amalgama giusta. E così, quella sera, passammo da una fase di tristezza, delusione, angoscia e abbattimento, all'euforia totale grazie al triangolo. Feci sesso orale con mia figlia ed entrambe prendemmo il cazzo duro di quel toro. Quando il maschio schizzò in bocca a Lara, la baciai per assaggiare la sborra calda. Dopo quella trombata, i malumori passarono e poco importa quello che pensano gli altri, noi godiamo a tre.


Cannolo prematrimoniale per madre e figlia

Sono Donatella. Lorenzo, il mio ragazzo, è un autentico pervertito. Gli piace mettermi in imbarazzo. Ma quella volta, a tavola, passò ogni limite. Stavamo finendo di pranzare, c'era pure mia madre Carla che aveva preparato il dolce. Lui disse che faceva schifo e tirò fuori i cannoli, ma tra i cannoli ci mise pure il suo cazzo! Mia madre tentò di frenarlo ma senza riuscirci. Il ragazzo me lo sparò dritto nella fica davanti a lei. Carla mi consigliava la via diplomatica, ossia di assecondare un giovanotto con un buon lavoro e una discreta minchia, addirittura gli fece un'offerta: entrambe le passere di madre e figlia se mi avesse sposata. Voleva la bocca di mia madre e la ottenne. Poi, glielo leccammo insieme. Mi chiavò a candela ma, alla fine, dette qualche colpo a missionaria nella topa di mia madre riempendola di sborra. Lo considerò un "anticipo" sull'accordo matrimoniale. Quell'esperienza fu eccitante, lo ammetto, ma mi sconvolse. Se terremo fede all'accordo, io e Carla diventeremo inevitabilmente le sue puttane!   


Le cure miracolose della massaggiatrice

Sono Grazia. Premetto che, solitamente, non vado con le persone del mio sesso. Per via del mal di schiena, fui costretta a rivolgermi ad una massaggiatrice. Notai subito qualcosa di strano in lei, dal momento che mi disse di spogliarmi e mettere delle mutandine bianche piuttosto osè al posto delle mie, asserendo che fossero più adatte. La tipa sembrava molto professionale, almeno questo è ciò che pensai all'inizio. Mi stavo rilassando quasi del tutto, quando mi ritrovai le sue dita nella figa con l'intenzione di sditalinarmi. Restai paralizzata ma lei non si scompose, per pronta risposta, mi voltò e mi massaggiò il culo, poi affermò che le mutandine non servivano più e me le sfilò addirittura. Mi ritrovai la sua lingua nel culo a pecorina con lei che la decantava come la panacea che cura tutti i mali. Persi il controllo del tutto e mi lasciai coinvolgere sul lettino a 69 dove io, da inesperta con le donne, provai a leccare la patata alla meno peggio e lei, slinguafemmine provetta, che mi portò soavemente all'orgasmo. In effetti mi sentì molto meglio dopo aver goduto ma anche conscia di essere stata sedotta da una lesbicona incallita.      


Pausa pranzo con la ragazza delle pizze

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Gli amici dotati di mio fratello

Sono Amalia. Sono lesbica mentre mio fratello è gay. Ho una compagna bisex di nome Rosy che scalpitava per due maschi di colore che andavano dietro a mio fratello Paolo. Quando vidi i due tipi che trombavano pesantemente mio fratello, pensai di chiamare Rosy e lei, focosa, si mise in mezzo durante la fase finale del triangolo gay e pretese l'uccello. Riuscì a succhiarlo a uno dei tizi e a farsi scopare e riempire la fica di sborra. Poi, pensai io a ripulirla con la lingua e a sditalinarla in modo che arrivasse all'orgasmo. E dopo lei mi ringraziò a colpi di lingua nella posizione adorabile del 69

gay lesbo

mercoledì 18 giugno 2025

L'ombra dell'ex

Mi chiamo Marina. Avete mai pensato di condividere il partner con un'altra persona magari il suo ex? A me è capitata una vicenda simile e voglio raccontarvela. Conobbi per caso Viola, la ex del mio attuale compagno, una tipa un pò più grande di me. Pensai che lei nutrisse qualche forma di gelosia, di rancore nei miei confronti e forse era vero ma lo seppe nascondere bene, almeno inzialmente. Quando ci ritrovammo tutti e tre all'ufficio di Norman, Viola sembrò soffrire la mia presenza ma, alla fine, la situazione sfociò in un eccitante ed imprevisto triangolo. Viola non sembrava avere difficoltà di approccio fisico con le donne, infatti mi baciò. Leccamo lasta in due, poi gliela porsi quasi in segno di rispetto e lei imboccò. Norman, gasato dalla presenza di due donne, se la montò prima a candela, poi a pecora mentre la troia mi leccava la fica. Saltai a cavalcioni su Norman ma l'impalata durò poco dato ch lei sfilò il cazzo per prendere cappella e sborra in bocca. La invidiai ma mi resi conto che la loro intesa era ancora forte. Giorni dopo, Viola mi propose di intrattenere una relazione a tre. Sapevo che mi avrebbe reso la vita difficile, se non avessi accettato cercando di tenermi Norman tutto per me. E così le risposi di si. Lei mi ringraziò coi fatti, poco dopo. Ci mettemmo nude a 69, io sopra. Non sono molto portata per le donne, la sgrillettai un pò mentre lei da sotto mi leccò passionalmente la passera fino a farmi sbrodolare e, durante il godimento, mi disse che avevo fatto la scelta giusta.   


La mamma sexy del mio spasimante

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martedì 17 giugno 2025

Meglio una scopata che licenziata

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L'asta di mio fratello per me e la mia amica

Sono Sofia. Mio fratello Thomas è un maialino. Sta tutto il giorno a guardare porno su internet e spia pure me quando vado in bagno. Ci fu un giorno in cui realizzò un vero colpaccio. Stavo a casa, in camera da letto, a leggere in compagnia della mia amica Claudia. I miei genitori non c'erano. Thomas sembrava più arzillo del solito e non ci volle molto affinchè entrasse nella stanza e cominciasse a palpare il culo di Claudia e a baciarlo. Gli dissi di smettere ma lui, per pronta risposta, si fiondò su di me e mi leccò il seno. Poi passò a leccarmi la figa e usò anch le dita. Nel frattempo, Claudia lo spompinava. Avevo capito che, con un fratello zozzone, e un'amica troia, il triangolo sarebbe stato d'obbligo. Claudia me la leccò a malapena, prima che lui la infilzasse da dietro con il suo cazzo duro. Ma Thomas non si accontentò certo solo di lei, spinse l'uccello pure nella mia vagina, mentre leccava quella di Claudia e io, intanto, slinguazzavo i capezzoli della ragazza. Infilzò Claudia anche con le dita, naturalmente. Poi lo spompinammo in due, lei leccava lungo l'asta e io succhiavo la cappella. Lui steso, leccava la fica di Claudia mentre io mi impalavo incestuosamente sul suo palo. Continuai a prenderlo mentre Claudia, divertita ed eccitata dalla scopata tra parenti stretti, gli leccava accuratamente le palle. Thomas, all'improvviso, mi schizzò nel culo. Quello fu l'inizio della trasgressione. Thomas, dopo quel giorno, quando i miei non c'erano, veniva spesso ad offrirmi il suo uccello ed io, seppur conscia della perversione, non posso affermare che mi dispiacesse.


lunedì 16 giugno 2025

Una Scuola allo sbando

Mi chiamo Anna. A Scuola, durante un compito in classe, venni corteggiata da una stangona sexy di nome Veronica. I ragazzi le morivano dietro, mi sentì lusingata che avesse attenzioni per la sottoscritta. Mi passò prima una busta con un cuoricino disegnato sopra e un bigliettino all'interno che non arrivai a leggere, poi mi fece pure il piedino con le scarpe e lì il messaggio diventò ancor più inequivocabile. Terminai il compito e consegnai. Mentre stavo uscendo dalla classe, Veronica mi disse di aspettarla in bagno. E' esattamente ciò che feci. Quando mi raggiunse nella toilette, stavamo davvero belle cariche. Mi accarezzò tutta sopra i vestiti, mi alzò la gonna, poi ci chiudemmo nel cesso. Gliela leccai perbene fino all'orgasmo. Lei mi sditalinò e poi ricambiò a colpi di lingua. La convinsi a rivestirci, prima che arrivasse qualcuno e ci scoprisse. Miisi solo mutandine e reggiseno e lei le mutande ma disse che aveva ancora voglia e mi spogliò di nuovo. Iniziammo a limonare da paura fuori la porta del bagno e lì ci sorprese una nostra compagna di colore, Karmen. Vedendoci intente a baciarci con passione, evidentemente si eccitò e rimase a guardare. Mi gasai con la presenza di Karmen e spalancai la passera di Veronica leccandola con foga davanti alla nostra "ospite". Veronica ovviamente godette. In quel frangente, arrivò all'improvviso la Preside, Laura Monti. Pensai che fosse finita. La donna si incazzò, ma non poi così tanto. Spiegò che certe situazioni a Scuola non sono tollerabili ma poi aggiunse che fuori potevamo farlo e che le avrebbe fatto piacere essere invitata! La stessa Karmen, che in un primo momento, prese le distanze dal duetto lesbo spiegando di aver solo scoperto me e Veronica e di essere rimasta un pò a guardare per curiosità, sentendo le parole lascive della dirigente scolastica, cambiò totalmente atteggiamento e si dichiarò disponibile per un eventuale poker. Bhè, in realtà quella situazione andò molto meglio del previsto. Non solo io e Veronica non beccammo alcun provvedimento disciplinare ma trovammo, fuori dall'ambito scolastico, una chance unica di trasgressione. Pochi giorni dopo, infatti, contattai la Preside, Veronica e Karmen e le invitai a casa mia per una bella insalata novella. Come si suol dire, il poker è servito!       



Amica focosa d'allenamento

Sono Monia, una tipa un pò fissata per la forma fisica, il fitness. Di solito mi alleno da sola ma Jenna, un'amica, insistette per farlo insieme. Il caldo era insopportabile quel giorno, per cui non mi parve strana la sua richiesta di spogliarci e continuare nude. Solo che, a un certo punto, avvertì una fitta alla coscia. Jenna mi tranquillizzò subito affermando che con un massaggio sarebbe passato tutto. Quando mi mise la mani addosso, finì per palparmi pure il culo e io ebbi una reazione contrariata ma lei spiegò che tutti i muscoli sono interconnessi e proseguì. Poco dopo però mise la mani sulle tette e lì non potevano più esserci ambiguità. Prima che io protestassi troppo, mi stava già leccando la figa di gran carriera. Mi lamentai ma, in fin dei conti, la sua lingua mi fece godere e pure parecchio, al punto che arrivai all'orgasmo. Questa fu la mia prima, inattesa esperienza saffica.   


venerdì 13 giugno 2025

Inculato negli spogliatoi della palestra

Mi chiamo Mario. Da un pò non frequentavo più ragazze e accarezzavo l'idea proibita di conoscere una persona del mio sesso per avere rapporti intimi. Per socializzare mi iscrissi in palestra, anche se non facevo follie per gli allenamenti. Notai un tipo con le lenti che mi intrigava moltissimo. Disse di chiamarsi Simone. Il posto giusto per un approccio era negli spogliatoi. Avevo intuito che anche a lui piacessero i maschi. Sudati e vogliosi, potevamo divertirci prima di fare la doccia. Fortunatamente anche io piacevo a lui per cui non si oppose quando allungai una mano sul pacco, sopra ai pantaloncini. In breve fummo nudi. Mi inginocchiai e gli feci un bel pompino. Lui apprezzò. Poi volle mettermi a pecora per ammirare il mio culo, accarezzarlo. Mi leccò il buco, mentre smanettava il pisello. In men che non si dica, fu dentro di me a pecorina. Fu meraviglioso ricevere il suo uccello duro nel retto. Poi scopammo a cavalcioni e a missionaria. Fu proprio a missionaria che cominciammo a sborrare entrambi. Lui me lo mise dentro di nuovo, anche dopo l'eiaculazione. Credo che avremmo continuato ancora se un'addetta della manutenzione non ci avesse beccati. Ce ne disse di ogni genere, spiegando che non si viene per quello in palestra e ci diede ripetutamente dei finocchi. Ma che importa, ormai Simone lo conosco bene e possiamo scopare tranquillamente fuori dalla palestra. E la figura di merda passa.    


Inculata proibita

Sono Enrico. Quella per mia madre Assunta è un'autentica ossessione. L'ho sempre desiderata, fin da piccolo. E' bella, formosa, amante della lingerie. Ma non mi sarei mai mosso, se mio padre non l'avesse lasciata di punto in bianco per correre dietro a una ventenne. Rimasti soli le dissi che mi sarei preso cura di lei e dei suoi bisogni intimi. In realtà avevo anche una ragazza di nome Aurora. La giovane sapeva della mia fissa materna, gliene parlavo anche quando facevamo sesso. Ma la stessa ragazza non si sarebbe mai aspettata che potessi passare all'azione, che realizzassi la mia perversa fantasia erotica. Appena mio padre andò via, corsi in camera da letto di mia madre, la trovai in impeccabile lingerie e tacchi rossi. Le calze a rete col reggicalze mi ingrifarono il doppio. Dopo baci e palpate, le leccai i capezzoli e, succesivamente, la fica. Poi la girai, ispezionandole a dovere il buco del culo con la lingua. Si eccitò e mi leccò il cazzo, prima da fuori al boxer, poi direttamente sulla cappella. Mi sembrava di sognare. Mi succhiò anche le palle e imboccò nuovamente il pene, prima che mi decidessi ad ingropparla. Salì sopra di me a cavalcioni. Intanto le infilavo un dito nel culo per farle intendere che volevo anche quello, ma non subito. Prima la trombai in fica a candela, poi le spanai il culo a pecorina. E lì fu il momento più sublime. Ormai era totalmente mia. PEr la troppa eccitazione, schizzai a fiume inondandole il culo. La sborra copiosa colò fino ad allagarle pure la figa, mentre si masturbava con le dita. Non immaginavo che, intanto, Aurora, ci stesse già spiando da un pò. Me ne accorsi solo dopo quando mi arrivò un suo messaggio sul cellulare che diceva più o meno così: "Certo che fai proprio schifo ma alla fine ci sei riuscito ad infornartela perbene". Mi dispiace per Aurora ma Assunta è la mia priorità, specie adesso che il nostro amore è completato da un appagamento fisico.     


La massaggiatrice orientale con due belle clienti

Mi chiamo Mia, sono una ragazza orientale. Mi occupo di massaggi. Quando vidi due belle clienti giovani, andai proprio in estasi. Non seppi trattenermi e, con la scusa del massaggio, palpai ad entrambe il seno, poi infilai le dita nelle loro fighe. A quel punto, il messaggio era inequivocabile. L'atmosfera si surriscaldò a 1000 e finimmo per triangolare beatamente sui lettini. Mi baciai con una mentre l'altra mi slinguazzava da dietro. Il momento clou arrivò quando me la slinguazzarono in tandem ed io esplosi nelle loro calde boccucce. Spero proprio che tornino presto a trovarmi. 


Recupero dati oneroso

Sono Sonia, impiegata aziendale. Vi è mai capitato di perdere i dati sul computer?  Bhè, quando succede in ambito lavorativo è anche peggio. Per il mio vizio di fumare, spesso distrattamente, stavo mandando a fuoco il computer. Dovetti spegnere il principio d'incendio con l'estintore. Affidai il PC rovinato ad una società di recupero dati per salvare quelli presenti sul disco rigido. In realtà, lì sopra c'erano registrati anche dei miei video hot. Ad ogni modo, quando mi recai presso la sede della ditta che recuperava i dati, mi trovai di fronte un giovanotto piuttosto antipatico, tale David. Il tipo non si accontentò dei 1.000 euro messi a disposizione dalla mia azienda ma ne pretese il doppio. Ovviamente conosceva anche il contenuto del materiale compromettente presente sull'unità di archiviazione. Avrei dovuto sborsare la differenza ma non li tenevo. Così pensai di andarlo a denunciare ma lui rispose che avrei concluso poco e mi propose un'alternativa, un ricatto a sfondo sessuale. Mi spogliai e già lì lui cominciò a sbavare, specie quando mi girai per mostrargli il culo. Uno strip andava pure bene, non volevo dargliela, quel tipo mi risultava sgradevole. Ma lui mi portò con la forza in camera da letto e mi legò i polsi. Gli urlai contro, gliene dissi di ogni genere. Troppo tardi, il maiale me lo aveva già conficcato nel culo a pecorina! Questa parte iniziale ha tutta l'aria di uno stupro in piena regola ma vi assicuro che dopo mi sciolsi e lui continuò a incularmi di brutto senza sosta e io godevo come una matta. Me ne stetti sopra di lui a cavalcioni a lungo a beccare la fava esclusivamente nel sedere fino a venire. Nell'enfasi del piacere, gli succhiai perbene il cazzo, prima che mi sborrasse copiosamente in bocca. Dopo quella inculata allucinante, il porco si accontentò della cifra più bassa ma di certo, al mio superiore, non ho mai raccontato che il tecnico mi aveva rotto pesantemente  il culo per tenere il costo del recupero a 1000 euro.     



Guardie e ladri

Sono l'ispettrice di polizia Jenna Moore. Insieme all'agente scelto Mark, sono dedita alla cattura dei delinquenti in città. Quel giorno ricevemmo una dritta su un noto spacciatore di colore, tale Freddie. Quando avvicinammo il malvivente, lui tentò di scappare ma noi lo raggiungemmo. Freddie mi poteva essere molto utile, dal momento che conosceva i nomi dei fornitori di roba. Cominciai a "lavorarmelo" in auto, propinandogli un pompino mentre Mark, un pò perplesso, guidava. Una volta al Commissariato, lo interrogai provocandolo sessualmente in autoreggenti. Intanto gli prospettai una cosetta a tre, anche se lui non sopportava il mio collega. Freddie mi leccò la fica, poi cominciammo a scopare. Sul più bello arrivò Mark, che sbottò un pò ma sa che sono un suo superiore e, alla fine, si fa quello che dico io. Giungemmo alla doppia penetrazione che avvicinò i loro cazzi. Ma i due trovavano ancora una certa difficoltà ad andare d'accordo. Ci pensai io imboccando contemporaneamente i loro peni caldi. Il piacere appianò i rancori e sborrarono all'impazzata. Lo sperma si mescolò tra i piselli. A Freddie avrei garantito il ruolo di informatore, se non voleva finire dentro. Insomma misi su un bel trio d'azione che avrebbe lavorato bene in strada ma anche a letto...     


giovedì 12 giugno 2025

Avvocato pagato in natura

Sono Lucia. Non sono una santa e meritai di finire in cella. Ma la libertà è il bene più prezioso ed è odioso stare dietro le sbarre. Non avevo abbastanza soldi per l'avvocato Biondi che mi stava per mollare e così decisi di pagarlo in natura per assicurarmi che facesse tutto il possibile per tirarmi fuori da lì. Era un vecchio ma non mi importava, volevo solo raggiungere lo scopo. Quando cominciai a succhiarglielo non credette ai suoi occhi, andò proprio in estasi. Del resto sono una valida pompinara. Mi dette anche lui una leccatina di fica. Dopo di ciò, cominciammo a fottere lì, stesso dentro la cella, di notte. Mi misi a cavalacioni su di lui, poi pure a pecorina, a missionaria. Venni e lui stava per esplodere. Giusto il tempo di una rifinitura leccando la cappella per ricevere la sborra calda in bocca e sulle tette. Proprio in quel frangente, la poliziotta di guarda ci vide. Notai la sua eccitazione e anche il fatto che osservava più me che lui. Dovevo zittirla, non volevo che raccontasse certi particolari, così la convinsi ad andare nel suo ufficio e le detti una bella ripassata, prima con un fallo nel culo e poi con una slinguazzata di passera. Ritornai in cella, come se nulla fosse accaduto. Poco tempo dopo, uscì fuori grazie agli intrallazzi dell'avvocato. Ho promesso di far visita alla sbirra lesbica e manterrò la parola.   


Sfondata dall'amica trans

Mi chiamo Giulia. Ho un'amica trans di nome Antonia. Siamo state amiche a lungo finchè qualcosa cambiò nel nostro rapporto. Il merito, o la colpa, a secondo dei punti di vista, è del mio compagno Gabriele. Un giorno mi disse di vedere Antonia eccessivamente legata a me, troppo morbosa. Gli risposi che si sbagliava, che Antonia va con quelli come lei (per la serie, donne col cazzo che si ingroppano a vicenda) ma lui insisteva, diceva che lei poteva essere benissimo attratta da me, dato che sono sexy e ho un gran bel culo, tra l'altro. Quella fantasia ci portò a giocare a 69 dove ci eccitammo moltissimo e lui, mentre mi leccava la figa, sborrò quasi subito con la sega che gli dedicai. Quando vidi Antonia, gli raccontai la fantasia erotica del mio compagno ma lei, alla fine, prese la cosa più come un'offesa. Stava quasi per mandarmi affanculo quando decisi (seppur con vari dubbi, dal momento che di solito preferisco gli uomini) di assecondare il suo interesse evidente nei miei confronti e così ci baciammo. Mi leccò il seno, la figa, spompinai e dopo mi scopò col suo grosso uccello, dapprima nella fica ma dopo anche dietro. Quel tarello grosso e duro mi fece impazzire di piacere. Fu a pecorina che godetti e che Antonia mi schizzò copiosamente nel buco del culo. Non sapevo come raccontarlo a Gabriele e così chiesi il supporto di un'amica, Amanda, lasciai che glielo dicesse lei. Il mio compagno credette che si trattasse di uno scherzo ma poi comprese la verità e gli si ammosciò del tutto il cazzo per la vergogna delle corna. Amanda, invece, mi chiese di incontrare Antonia perchè voleva provare pure lei il randello del trans e io le riposi di si. Inutile dirvi che Antonia ruppe il sedere pure ad Amanda.  

trans con trans (Antonia vs altri trans)   


Tamponamenti piacevoli

Sono Viviana. Scommetto che gli incidenti d'auto vi hanno sempre fatto adirare. Forse perchè non siete mai stati tamponati da una come me! Quel giorno iniziò male. Non sono un asso alla guida. Facendo retromarcia, urtai l'auto di un maschione un pò incazzoso. Il danno alla carrozzeria indubbiamente c'era ma lui si rivolse a me in modo piuttosto scostumato, dandomi ripetutamente della stronza incapace, al punto che dovetti chiamare d'urgenza la polizia per tutelarmi. Bhè, il poliziotto era pure un gran figo di colore, a dire il vero. Credo di essere sufficientemente carina per riuscire, prima o poi, a calmare gli uomini. Inoltre, giro sempre in minigonna, tacchi e autoreggenti. Chris, la parte lesa, si calmò quando decisi di invitarlo da me per compilare con calma il modulo della contestazione amichevole. In realtà, mi saltò addosso appena aprimmo la porta e mi leccò subito la fica. Con piacevole sorpresa, comparve pure Marvin, il poliziotto che ci aveva seguiti fino alla mia abitazione. Cosa potevo chiedere di meglio dalla vita se non due cazzi grossi e duri tutti per me? Ecco che la giornata girò subito alla grande. A Chris piaceva darmi della puttana e diceva che godevo a prenderlo nel culo dallo sbirro. Bhè, che male c'è? Il culo lo diedi pure a Chris, mentre Marvin spanava la figa in una memorabile doppia penetrazione. Accolsi in bocca la sborra di entrambi. Poi, Chris, forse un pò ingelosito, andò via sbattendo la porta lasciandomi tra le mani del piedipiatti che mi diede un'altra bella ripassata. Forse dovrei fare spesso incidenti d'auto così scoperei senz'altro di più!    


Sverginato dal meccanico

Mi chiamo Mirko. Il mio intento era quello di aiutare mia madre Clara che aveva l'auto in panne. Per questo motivo, mi rivolsi ad un meccanico coetaneo, Jerry, facendo presente le difficoltà economiche per sistemare il veicolo. Lui mi rassicurò. Avrebbe messo a posto l'auto ma in cambio pretese la mia disponibilità totale. Capì che desiderava un bocchino e non mi tirai indietro. Il suo pene divenne durissimo. Poi, volle assaggiare anche il mio. L'atmosfera era strana, insolita. Di solito avevo giocato con qualche ragazza ma mai con un uomo. Mi resi conto di piacergli. Ormai eravamo nudi. Mi misi sopra di lui a cavalcioni e andai su e giù, poi me lo diede a missionaria e a pecorina. Non mi sarei mai sognato di vivere un rapporto completo con un maschio, eppure stava succedendo e mi piaceva. Inoltre, l'intento nobile di aiutare mia madre, mi stimolava a proseguire nella trasgressione. In tutto questo, si percepiva un profumo di donna e, a un tratto, sentimmo rumore di tacchi. Capì che qualcuno ci stava spiando già da un pò e quel qualcuno era proprio mia madre. Quando comparve, Jerry mi aveva già schizzato nel culo ed io stavo sborrando grazie a una sua sega. Il dialogo tra Jerry e mia madre fu del tutto ambiguo e ironico e, ovviamente, il pistone me l'ero beccato io, prima che quello meccanico fosse sistemato sull'auto. Il fine giustifica i mezzi, bhè dopotutto mia madre fu contenta di riavere l'auto in ordine ed io non tanto dispiaciuto di averlo preso abbondantemente nel culo.  


Modelle al parco

Mi chiamo Fiona. Io e la mia amica Valery siamo modelle. Quel giorno passeggiavamo al parco e notammo due uomini che smanettavano con le macchine fotografiche che ci sbavavano dietro. L'intenzione era quella di prenderli in giro e riservargli il classico due di picche. Il più maturo dei due ci provò appena passammo davanti a loro. All'avance, risposi che poteva andare a casa a ciucciare l'amico. Dopodichè, io e lei andammo a casa di Valery. E lì lei ci provò con me e io ci stetti. In teoria sarei etero e non sapevo che la mia amica fosse lesbica ma è così carina che sarebbe stato un peccato non andarci a letto. Dopo che mi allargò le labbra della fica con le dita, sopra il ripiano della cucina e avermi successivamente mostrato il culo, ci spostammo in camera da letto. Intanto parlammo di quei due, ipotizzando se ci avessero emulato oppure no. In un primo tempo, considerammo di no ma riflettendo arrivammo alla conclusione che, in mancanza prolungata di passera, avrebbero potuto farsi piacere l'alternativa. Mentre ci davamo da fare a 69 e a fiche strofinate, supponemmo che, se non li avessimo trovati più a scorazzare nel parco, probabilmente avrebbero seguito il mio consiglio inziale.   


martedì 10 giugno 2025

L'estate con la compagna di nostro padre

Mi chiamo Luigi. Quell'estate mio padre Alfonso si mise con un'avvenente donna mora di nome Nadia. Io e mio fratello Franco, in chiara astinenza di sesso e di ragazze, sbavavamo su di lei e, all'inizio, pareva che ciò le desse molto fastidio al punto che ci tirava le orecchie. La voglia sessuale era difficile da reprimere al punto che io e mio fratello cominciammo dei giochini di complicità come legarci dei wurstel ai pantaloni e guardarci reciprocamente mentre l'uccello si gonfiava. Nadia se ne accorse e rimase turbata. Le dicemmo di essere disposti a scopare tra fratelli pur di godere. Lei ce lo sconsigliò ma non ce lo impedì. Saremmo finiti in camera da letto in un incesto se lei non ci avesse stoppati con una provocazione, mostrando il suo invidiabile corpo nudo. A quel punto, capimmo che ci sarebbe venuta incontro e si prospettò uno scenario delizioso in cui lei, dopo averci segato e sbocchinato, si lasciò scopare. Mentre uno la infilzava nella fica da dietro, l'altro glielo piazzava in bocca e poi ci invertimmo. Il risultato fu una schizzatona doppia sulle sue tettone. L'esperienza si ripetette assiduamente per tutta l'estate, finchè mio padre ci beccò in pieno svolgimento di triangolo, nelle fasi finali, e lì la povera Nadia dovette togliere le tende in fretta e furia. Venne a trovarci di nascosto solo una volta, per un saluto mentre io e Franco stavamo già palesemente incestando, in mancanza di altre opzioni valide. Senza Nadia, fummo costretti a riprendere sul serio le idee omosex iniziali. Quando lei ci vide, io stavo prendendo il grosso palo di Franco nel sedere. Nadia ha proprio ragione, nel culo fa un male cane ma è anche tremendamente piacevole. Il ricordo di quell'estate con lei resterà sempre scolpito nella mia memoria e in quella di mio fratello.  



I soci froci dell'Azienda

Mi chiamo Marika. Nell'Azienda presso cui lavoro come segretaria, il gruppo dirigente è composto da tre soci uomini. In ufficio giravano sempre donne dirette dai capi ma, a un certo punto, cominciarono a diminuire. Evidentemente, i soci persero progressivamente interesse nelle femmine. Elisa, la mia collega, intuì che, prima o poi, avrebbero trovato un "conforto reciproco" e quel giorno, all'improvviso, arrivò. I tre uomini si chiusero dentro a chiave per appagare i sensi con un triangolo omosessuale. Elisa mi avverti' telefonicamente dicendo che avrebbe registrato tutto per preservarci in caso di futuri licenziamenti. Suggerì anche di cercare un addetto delle pulizie da indirizzare lì dopo 2/3 ore perché la stanza dirigenziale si sarebbe riempita di sborra. Trascorse circa 3 ore, andai lì con un operaio pulitore, tale Corrado. L'uomo percepì l'odore forte e notò alcune chiazze a terra e io gli spiegai che si trattava di sperma. Precisai pure che era il frutto di un rapporto tra i 3 soci dell'Azienda. Naturalmente questo lo sorprese, si chiedeva perché uomini ricchi avessero deciso di rinunciare di punto in bianco alla fica. Intanto, disse di avere gusti classici e mi palpò il seno. Poi mi leccò la figa, io gli leccai il cazzo e cominciammo a scopare. Me lo infilò pure nel culo e continuava a provare curiosità sulle gesta dei capi. Il suo interesse crebbe quando seppe che, in combutta con la collega, li avevamo immortalati in un video. Nel frattempo, mi schizzò in faccia e sulle tettone. Presi il cellulare e trovai il video inviato da Elisa. Di solito se un uomo guarda altri uomini farlo tra di loro, possono succedere due cose: o gli si ammoscia o gli si rizza. Avevo un buon sentore per la seconda possibilità e così gli chiesi maliziosamente se volesse vederlo e lui rispose di sì affermando di essere solo curioso. Collegai il telefono al PC in modo che le immagini venissero dirottate sul monitor per una maggior libertà e comodità di visione. Mandai il video avanti, arrivando alle fasi più calde del triangolo. Poi, segai il suo cazzo che, alla vista di quelle scene cominciò sorprendentemente ad indurirsi. Io lo stimolai anche con la lingua, prima di imboccare la fava. Quelle scene gay zozze di trenini, di cazzi in culo e in bocca condite da sborrate, dopo un paio d'ore abbondanti di chiavate, lo mandarono in estasi, al punto che scopammo di nuovo. Stavo sopra di lui a cavalcioni beccando la mazza dura in vagina. Poi glielo segai con decisione fino a ricevere la schizzata copiosa sulle tettone. Pure lui si sorprese, non immaginava di eccitarsi tanto osservando uomini in azione intima. Ci rivestimmo e lui puli' la sborra arretrata e quella attuale, disinfettando adeguatamente. Ma la ciliegina sulla torta doveva ancora venire. Tempo dopo, narrai le vicende dei Capi e quella mia scopata doppia con l'operaio ad un'amica di nome Valéry. Ricordo che stavamo a casa sua. Non credevo che il racconto la turbasse al punto da desiderarmi sessualmente piuttosto intensamente. Non notai subito le voglie proibite della ragazza, tanto è vero che la sera ci mettemmo serenamente a letto per riposare. Ma la tranquillità durò ben poco. Nel cuore della notte, Valéry mostro' la sua libidine nei miei confronti ed io non seppi proprio resisterle. Lei, stesa sul letto, mi cominciò a leccare la patata da sotto. Poi, disse che dovevamo metterci i tacchi, il tutto nel cuore della notte. Dopo di ciò, prese di mira il mio culo e lo leccò mentre stavo a pecorina, prima di inserire dentro oggetti (mi spanò con alcuni erotic toys della sua collezione). Quando stavo per arrivare, mi diede il colpo di grazia leccando il clitoride mentre continuava a trapanarmi il culo col dildo. Dopo di ciò, pretese di essere ricambiata ed io le leccai la bernarda, mentre spingevo un oggettino dentro il suo buco del sedere. Dopo gli orgasmi, crollammo esauste e riprendemmo a dormire fino alla tarda mattinata del giorno seguente. 


lunedì 9 giugno 2025

Il ritorno della vedova

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venerdì 6 giugno 2025

La vita torbida di Sara

Mi chiamo Sara. In Ufficio venni investita di responsabilità da parte della Capo Reparto, Jolanda. Dovevo assicurarmi che si lavorasse senza perdite di tempo. Ma le mie due belle segretarie, Manuela la tettona e Veronica, amavano navigare sui siti porno e non solo. Un giorno trovai Veronica che leccava le tettone di Manuela e fui costretta a sgridarle. Ma la libidine nell'aria era troppa, inoltre non sono immune ai richiami della carne e restai coinvolta. Veronica mi baciò e lesbicammo a tre. Il finale fu strepitoso, con le loro lingue che mi perlustravano contemporaneamente i buchi: Manuela il culo e Veronica la fica. Sbrodolai e venni. Proprio in quel momento, arrivò la direttrice, la sig.ra Jolanda che ci sgridò e mandò via quelle due. Per calmarla fui costretta a leccargliela. Passarono dei giorni. Le voci girano, si sa. Il proprietario dell'attività venne a sapere del sesso in Ufficio e si adirò. Così Jolanda mi portò con sè dall'uomo per appianare la questione. Fummo costrette a sbocchinarlo in due per riportarlo alla ragione. Il megapompino doppio da paura, produsse come risultato una bella sborrata che gustammo entrambe. Tra le mura domestiche, si aggirava Paola, la splendida compagna brasiliana di mio padre Alfio. Avevo bisogno di confidarmi con qualcuno per le vicende lavorative. Paola si dimostrò disponibile ad ascoltare. Disse che mi ero mossa bene per mantenere l'impiego. Esternai di preferire di trovare un uomo ricco come mio padre per non andare più lì, in Azienda. A quel punto, la porcella, affermò che si sarebbe tolta di mezzo per lasciarmi campo libero, tanto non aveva problemi a trovare altri uomini benestanti. Il discorso dai tratti incestuosi mi turbò non poco. Andai in camera mia e pensai a tutte queste cose, non riuscivo a dormire e mi toccai. Riflettevo anche su Paola, se le piacessero le donne e se il discorso su mio padre era vero. All'improvviso lei entrò nella mia camera e disse di volermi aiutare con il godimento. Me la leccò, io replicai leccandole prima le tettone e poi la figa. La pratica si concluse con uno strofinio memorabile tra passere. Il giorno seguente, Paola non si fece trovare (in realtà spiava). Mio padre chiese dove fosse finita. Io, all'inizio restai sul vago, dissi di non sapere come fosse. Intanto provai a consolarlo con un bacio. Ad Alfio parve strano ma io insistetti, volevo essere la sua troietta ed arrivai a ciucciargli l'uccello. Mio padre era incredulo ma finimmo per scopare meravigliosamente. Tuttavia, lui voleva qualche dettaglio in più sulla sparizione di Paola. Gli dissi che Paola, in realtà era lesbica e ci aveva provato anche con la sottoscritta. A quel punto, mio padre si rasserenò e continuammo a scopare alla grande a cavalcioni mentre Paola osservava compiaciuta la scena. Quando arrivai all'orgasmo e Alfio mi schizzò dentro dicendo di amarmi, toccai il Cielo con un dito. Intanto, Paola sarà subito andata a prendere il cazzo di qualche altro uomo ricco. Adoro quella donna, anche se non credo che la rivedrò più.          



I sussulti proibiti della vedova

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giovedì 5 giugno 2025

Scambi bollenti di coppia

A volte, qualche drink in più e la compagnia adatta possono fare miracoli nell'abbattere i freni inibitori. Sono Melania. Da qualche tempo, io e il mio ragazzo, Rosario, uscivamo insieme ad un'altra coppia formata da Marco e Monica. Quel pomeriggio, ci trovavamo a casa di Marco per bere insieme e calcammo un pò la mano. L'euforia cominciò a diffondersi nell'aria. Marco propose di restare tutti sul divano, ognuno a far l'amore col proprio partner perchè così sarebbe stato più eccitante. Dopo i bocchini preliminari, cominciammo a scopare ma, a un certo punto, Marco propose uno scambio di coppia. Un pò di pepe fa bene ai rapporti e così io andai a ciucciare l'uccello di Marco mentre Monica si occupò di Rosario. Durante il sesso, Marco espresse il desiderio di vedere me e l'altra insieme ma rispondemmo di no perchè non siamo lesbiche. Andando avanti, Rosario arrivò all'orgasmo, spruzzando in faccia a Monica. Io stavo a cavalcioni sopra a Marco che non riusciva a venire ancora e che chiese di nuovo un siparietto lesbo. A quel punto, gli dissi che, se ci teneva a vivere qualcosa di particolare, poteva inculare il mio ragazzo. Monica fu entusiasta dell'idea mentre Rosario restò perplesso. Ma Marco era così arrapato che saltò sopra all'altro maschio e lo ingroppò a pecorina con ardore. Rosario protestò, ma poi si lasciò sfondare il culo perbene. A noi ragazze non rimase che guardare e vedere, al culmine della trombata, la sborra di Marco che innaffiò il culo di Rosario, bagnando pure le palle. Il mio ragazzo si vergogna ancora adesso di quell'episodio ma io gli rispondo sempre che un'esperienza di gruppo del genere varrebbe la pena ripeterla e lui, ogni volta, arrossisce.



Le donne di casa

Mi chiamo Barbara. Di solito subisco l'influenza di mio marito Giuseppe. Dopotutto è un bell'uomo ed è lui che porta i soldi a casa anche se bisogna convenire che certe sue richieste sono un tantino azzardate. Avevo capito le intenzioni dell'uomo di voler triangolare con me e mia figlia Katia. Per preparare il terreno, lui mi suggerì un compito ben preciso: in sua assenza, avrei dovuto portare la ragazza in camera da letto per un'iniziazione al Lesbo. Da moglie ubbidiente, seguì le indicazioni. Katia, all'inizio, non si rese esattamente conto di cosa intendessi con "volersi bene più del solito". Le spiegai che una conoscenza approfondita tra madre e figlia avrebbe fatto piacere al papà. E così, lentamente, da un semplice bacio, iniziammo a lesbicare con intensità sempre maggiore e a godere come maialine. Quando mio marito tornò a casa, dopo aver assolto gli impegni lavorativi, ci trovò, tutto sommato, pronte a dar vita a un triangolo bisex familiare. Fummo chiavate entrambe, nella fica e nel culo ed io leccai pure la passera di mia figlia. Poi, io e lei, in tandem, provvedemmo a spompinarlo insieme fino a ricevere copiosi getti di sperma in bocca e in faccia. Questo è l'andazzo e, da brave donne di famiglia, prendiamo entrambe il suo cazzo! 


mercoledì 4 giugno 2025

Il professore adora castigare i suoi studenti

Mi chiamo Alba. Il prof. Ugo Fornai non è un bell'uomo ma è ricco. Ed io mi misi insieme a lui per i soldi. Ben presto capì che non era attratto dalle donne ma che aveva bisogno di una partner femminile di facciata per accontentare i suoi parenti e amici. Il pallino di Ugo sono i suoi giovani studenti, specie quelli con un scarso rendimento. E' abilissimo a sedurli, a lusingarli per portarseli a letto. Ugo ha un grande ascendente sui ragazzi. L'ho spiato tante volte mentre stava in "dolce" compagnia. L'ultimo episodio risale a poco tempo fa. Quando rientrai a casa, lo studene stava già nudo a pecora sul tavolo, con lui che gli leccava il buco del culo. Poco dopo, se lo chiavò a missionaria, stesso sopra al tavolo. Lo studente godeva parecchio. Ugo ama giocare, sfilò il cazzo e cominciò a spompinare il giovanotto che andò letteralmente in estasi, ancor più quando ricevette una suadente leccata sulle palle. Ugo riprese a fotterlo a candela, una delle posizioni che preferisce, dato che così il cazzo entra tutto nel buco del culo dello studente. Il giovane gemeva e, a un certo punto, si prese una bella schizzata di seme nel culo. Ma Ugo non ama lasciare le cose a metà e così si mise a spompinare di gran gusto l'uccello del ragazzo, fino a ricevere la meritata sborra in bocca. Fu proprio "un'interrogazione" da dieci e lode, parola del professore.  


martedì 3 giugno 2025

Le vicende torbide della Parrocchia

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Il mio ex ragazzo pompava la madre

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