Questo titolo forte non lascia troppo spazio ai dubbi: con la parola "troia" si intende una persona che perde, del tutto o in gran parte, i freni inibitori e cerca di sedurre altri individui per raggiungere un approccio di tipo sessuale. Di solito, nell'immaginario comune, la troia viene identificata quasi sempre come una donna e, molto spesso, i suoi atteggiamenti confermano un orientamento che va nella direzione della perdita completa del pudore. Tuttavia, in senso più generale, possiamo ritenere pure gli uomini, o almeno alcuni di essi, alla stessa stregua delle fanciulle, e cioè privi del controllo dei sensi. Anche questi ultimi possono comportarsi come sgualdrine per cercare di ottenere fisicamente soggetti femminili o, addirittura, nella maniera più trasgressiva e perversa, per raggiungere l'intimità con persone del medesimo sesso. Troia è bello, probabilmente. Che sia uomo o donna, la troia è quella persona che permette di andare oltre senza confini, di vivere le esperienze sessuali in modo pieno laddove altri individui mettono i cosiddetti "paletti", oltre i quali non si può andare. Poniamo un esempio pratico: onestamente, è meglio una moglie pompinara disposta a prenderlo ampiamente nel culo e a sottostare a tutta una serie di giochetti erotici, oppure una signora fredda e prevedibile, mezza frigida, che non riesce nemmeno a fare alzare l'uccello al marito? Eh già, perchè poi, quest'ultimo, insoddisfatto, è costretto a cercare stimoli e appagamenti altrove. Naturalmente, l'esempio vale anche al contrario, ossia quando è la donna ad essere insoddisfatta per scarsità o assenza totale di attenzioni, inventiva e prestanza da parte del coniuge. Bhè, comunque stiano le cose, io sono un esempio vivente di Troia, e su questo proprio non ci piove!
giovedì 19 ottobre 2023
Voglio fare la troia!
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