Amanda è il mio nome. Sono segretaria in un'azienda edile. Il boss, Franco, è un giovane imprenditore a cui piace più la bella vita che lavorare. Ben presto mi resi conto che, per garantirmi la certezza del posto di lavoro e trarre il massimo dei benefici economici, avrei dovuto cedere a lui sessualmente. Specialmente all'inizio ebbi qualche esitazione dal momento che ho un fidanzato. Poi però, ci feci l'abitudine. Franco è un tipo molto esigente ed amante della figa. Gliela dò almeno tre volte a settimana. Con il mio ragazzo, chiaramente cornuto, invento scuse di continuo e gli lascio credere che sono stanca per il lavoro. L'unico dubbio che avevo riguardava il motivo per cui il capo, sciupafemmine conclamato, tenesse alle sue dipendenze un soggetto come Corrado, palesemente gay. Questa perplessità la sciolsi in seguito. Era un venerdì. Nonostante le mie insistenze per lavorare con impegno e facilitare così l'erogazione puntuale degli stipendi a tutti i dipendenti, Franco sembrava interessato unicamente allo svago. Capì che ambiva alla sua 'terza dose' settimanale di sesso e così, senza troppi convenevoli, iniziai a spogliarmi e gli ciucciai con dedizione il cazzo con tanto di sega spagnola di accompagnamento. Rimasta in autoreggenti e tacchi, spalancai le gambe per farmela leccare tutta. Ero bella calda e bagnata sulla scrivania quando il porcellone spinse dentro l'uccello a missionaria. Godevo e anche lui ce l'aveva durissimo. Poi proseguì a fottermi a pecorina. Ignoravo che, in quel frangente, Corrado mi stesse spiando in compagnia di un operaio (in seguito scoprì il suo nome, Vittorio). Franco intanto si stese ed io mi impalai a candela sul suo cazzo andando sù e giù come una forsennata. Fu così che venni splendidamente. Anche lui era sul punto di raggiungere l'orgasmo. Mi inginocchiai e glielo succhiai un pò prima di ricevere il suo getto caldo e copioso di sborra in bocca e sulle tette. Durante quella trombata Franco spiegò che Corrado gli serviva per tenere buoni gli operai che si lamentavano per non aver ricevuto in tempo lo stipendio. I miei dubbi, invece di diminuire, aumentarono. In realtà il collega è un uomo elegante, di bell'aspetto ma come poteva soddisfare altri maschi? Dopotutto, quello degli operai è un ambiente misto, ci sono dei gay, dei bisex, ma non lo sono tutti. Dopo la scopata il Capo uscì ed io mi ritrovai in ufficio mezza spogliata. Stavo per rivestirmi quando, ad un tratto, sentì delle voci provenire dalla stanza dove di solito lavora Corrado. Quel furbetto si era portato lì un nuovo operaio, un gran bel ragazzo di nome Vittorio. Di sicuro quest'ultimo si era lamentato per i pagamenti mancanti. Restai sorpresa nel constatare le abilità seduttive di Corrado che riuscì a far spogliare l'altro e intanto gli massaggiava il cazzo con incredibile disinvoltura per poi adoperare magistralmente lingua e bocca. Corrado aveva suscitato simpatia in Vittorio sostenendo che loro due stavano nella stessa barca, ossia entrambi soggetti a pagamenti di stipendio ritardati e che l'unica ad avere privilegi era la sottoscritta. In tale contesto era dunque meglio rilassarsi e stemperare le tensioni facendo sesso. Vittorio, evidentemente Don Giovanni, non era abituato ad avere le attenzioni di un altro maschio, però Corrado ci sapeva fare e, con un pregevole lavoro di bocca, lo portò piacevolmente all'erezione. E' poi noto che un uomo a cazzo dritto vuole infilarlo dentro. Ma, quando non c'è la figa, può andare bene anche un altro buco. E quello di Corrado, rimasto ancora in giacca, coi pantaloni calati, pareva pienamente disponibile e pronto ad essere esplorato. Vittorio, eccitato a mille, lo infilò in culo al mio collega, appoggiato alla scrivania, e se lo scopò selvaggiamente a pecorina a ritmo sempre crescente. Osservandoli sentì che la figa iniziava a colare. Dopotutto quel Vittorio è proprio un bel maschione! E così fui 'costretta' a toccarmi mentre loro si davano piacere a vicenda. Corrado urlava per i possenti colpi ricevuti tra le natiche e venne schizzando sul pavimento. Vittorio, invece, eiaculò copiosamente nel sedere del mio collega. Anch'io venni intensamente. Il liquido scese lungo la gamba bagnando le autoreggenti. E' proprio vero, non bisogna mai giudicare le persone a prima vista e superficialmente. Pensavo che Corrado fosse solo uno stupido frocetto, invece ci sà proprio fare con gli uomini. Ottima scelta quella del capo di tenerselo. Anzi, a dire il vero, meriterebbe anche lui un bel bonus sullo stipendio. Dopotutto, è grazie a Corrado che gli operai si calmano e non organizzano scioperi o rivolte. Ma si, quel che è giusto è giusto! Puttana si ma generosa! Proporrò io a Franco un trattamento adeguato per Corrado. Ed io? Bhè, resto sempre la troia esclusiva del Capo, no?
Supersex #135
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*SUPERSEX #135*: *SUPERSEX E LA MOGLIE DEL BANCHIERE *(30 AGOSTO 1984) ₤
5.000, 132 pagg.
*♚ Gabriel Pontello*
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19 ore fa
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