martedì 13 aprile 2021

Calde ripetizioni saffiche a domicilio

Sono una professoressa d'inglese over 30, il mio nome è Alessandra. Non faccio alcun mistero di essere da sempre lesbica. Oltre alle normali lezioni, svolte in orari scolastici, impartisco anche ripetizioni a domicilio agli studenti con maggiori difficoltà. Talvolta i ragazzi si prendono una cotta per me. I maschietti non posso corrisponderli, ovviamente, ma le femminucce più carine si. Valentina  frequentava la mia stessa scuola anche se non ero la sua insegnante. Un giorno, dopo i colloqui che generalmente si tengono tra docenti e genitori, notai una sorta di battibecco tra una madre e sua figlia. Si trattava di Monica che rimproverava la figlia Valentina per lo scarso rendimento scolastico. Notando l'aspetto gradevole della donna adulta, nonchè quello della ragazza, decisi di avvicinarmi a loro e dissi: "Salve, mi pare di capire che abbiate bisogno di aiuto...". Monica mi guardò e rispose: "Scusi ma lei chi è?", ribattei: "Mi presento, Sono Alessandra De Rosa, insegno inglese in un'altra sezione, mi sembra che la ragazza necessiti di ripetizioni o sbaglio?". Monica mi guardò con aria sorpresa e rispose: "Bhè, in effetti si, ma saprà bene che non può essere un'insegnante dello stesso circolo didattico a dargliele...". Cominciai a ridere, poi spiegai: "Andiamo, basta tenere la bocca chiusa, nessuno verrà a saperlo e proposi: "Perchè non ci spostiamo fuori, al bar, lontano da occhi indiscreti per definire gli accordi?". Prendemmo tutte e tre il caffè. Valentina mi sorrideva e, dal modo in cui guardava, mi resi subito conto che era lesbica. Intanto Monica chiese quanto costassero le mie ripetizioni. Risposi: "Non si preoccupi, non sono cara, 20 euro a lezione andrà benissimo". Il viso di Monica si distese e accennò un sorriso, poi la donna accettò con queste parole: "Va bene! Affare fatto!". Poi incalzai e spiegai ad entrambe: "Se la ragazza è a corto di preparazione è meglio cominciare subito per colmare le lacune più velocemente: potrei venire a casa vostra già da domani". Monica accettò di buon grado ed esclamò: "Fantastico, a domani allora! Verso le quattro del pomeriggio". Mi presentai a casa loro il giorno seguente alle 16 in punto. Dopo un rapido saluto con la madre, mi chiusi in camera con la figlia. Valentina chiarì subito di essere negata per la scuola, di non aver voglia di studiare. Ma io, avendo intuito perfettamente il suo orientamento, la tranquillizzai subito spostando il discorso sul sesso. Le feci capire che non avremmo solo studiato l'inglese. E così pian piano ci spogliammo e iniziammo a baciarci. Valentina sembrava molto felice della situazione e, con dolcezza, mi leccò i capezzoli, la figa e anche un pò le natiche. Cominciai a scaldarmi e non stetti certo a guardare: ricambiai slinguazzandole accuratamente l'ano. Poi riprendemmo a baciarci e intanto ci accarezzavamo le passere a vicenda. Mentre stavo all'impiedi, Valentina mi leccò la passera finchè raggiunsi un primo inebriante orgasmo. Poi Valentina si sedette sul tavolo, spalancò le gambe, e fui io a leccarle la fica. Poi, presa dall'eccitazione, sempre più crescente, presi lo strap-on dalla borsa e iniziai a castigarla con quello a missionaria. Mentre la penetravo, trovai anche il tempo di succhiarle il piede avvolto dalla calzetta che indossava. Valentina andò in estasi e raggiunse almeno due favolosi orgasmi. La ragazza era sulla via di provarne altri quando sentimmo, d'improvviso, la voce stridente di Monica che, nel frattempo, si era accorta che qualcosa non andava. La donna aprì di colpo la porta usando la seconda copia delle chiavi ed entrò nella stanza trovandoci, come si suol dire, con le mani nella marmellata. Di sicuro in quel frangente le prese un colpo osservando che stavo trombando la giovane figlia. Pregai Valentina di allontanarsi e di lasciarmi discutere da sola con la nervosetta genitrice. PROSEGUE

studentessa















0 commenti:

Posta un commento