Mi chiamo Maya. Sono una donna benestante a cui piacciono gli uomini più giovani. Convivevo con Robert, un aitante brunetto. Con lui c'era una buona intesa sessuale. Non mi aspettavo certo di ricevere le corna che sopraggiunsero come un fulmine a Ciel sereno. Il lavoro di imprenditrice mi costringe ad orari di lavoro piuttosto impegnativi. Per tenere in ordine la casa, decisi di assumere una cameriera, una ragazza di colore di nome Ruanda. La fanciulla è, di sicuro, attraente ma confidavo nella serietà del mio uomo, speravo che non si lasciasse travolgere da bassi istinti. E invece Robert mi pugnalò alle spalle all'improvviso. Quel porco aveva sedotto la neretta e se la scopò di brutto obbligandola a visionare materiale porno, il tutto nell'arco di tempo disponibile antecedente al mio rientro dall'Ufficio. Arrivai a casa troppo tardi, quando ormai lui le stava già sborrando copiosamente in bocca dopo essersela sbattuta pure nel culo. Di fronte alla mia reazione rabbiosa, Robert, al pari di molti uomini vigliacchi, se la diede a gambe. La vergogna lo attanagliò, insieme all'incapacità di affrontarmi. Ruanda tentò di giustificarsi ma sappiamo bene che non mancavano le sue responsabilità, in merito alle corna. Avrei potuto cacciarla fuori a calci subito, toglierle, dunque, il lavoro. Invece, pensai di girare la cattiva sorta in buona. Non ho mai fatto mistero dell'attrazione che provo per le donne e quella era l'occasione adatta per evidenziarlo. La rabbia non si placò, desideravo punirla, ma l'incazzatura folle si mescolò, torbidamente, al desiderio erotico trasgressivo. E così, decisi di portare la ragazza sotto la doccia, poi mi spogliai anch'io. La baciai. Lei credette che volessi farle del male, tremava tutta. Intanto, aprì l'acqua calda, poi mi stesi e da terra, le "infilzai" la figa con le dita dei piedi (con le quali, a tratti frugavo pure il clitoride). La neretta non si aspettava di certo un atteggiamento del genere, restò mezza sconvolta ma quel trattamento cominciò a piacerle e rimase immobile a farsi frugare e sfondare la patata dai miei piedi audaci. Mi eccitai talmente nel vederla godere che cominciai pure io a masturbarmi. La porcata andò avanti finchè lei arrivò all'orgasmo urlando come una matta ed io stessa raggiunsi un piacevolissimo e profondo amplesso dal sapore erotico-vendicativo. Il mio intento era quello di umiliarla e, infondo, riuscì piuttosto bene ma potevo trarne ulteriore vantaggio da quella situazione inizialmente scomoda. Con Robert ormai fuori dai giochi, potevo avvalermi dei servigi della neretta non solo nel ruolo di cameriera ma pure come schiavetta personale per l'appagamento sessuale. La ragazza non disponeva di grande scelta: accettare il lavoro e la sottomissione oppure andarsene via mestamente "con una mano avanti e un'altra indietro", come si suol dire. Posso affermare di averci guadagnato, dopo aver subito il tradimento, perchè adesso ho una bella puttanella servizievole tutta per me!
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