venerdì 28 novembre 2025

L'accogliente guaina materna

Mi chiamo Mauro. Con le ragazze non mi andava molto bene, ricevevo continui rifiuti. Paradossalmente, fu l'ultima a fornirmi, involontariamente, una dritta. Nonostante i miei tentativi, la ragazza, Clelia, si negò, in più rispose in modo volgare asserendo che potevo eventualmente sfogarmi addirittura con mia madre. Sul momento la redarguì, mi arrabbiai per quelle parole. Poi, tornando a casa, ci pensai su. Per quanto fosse un'idea balorda, cominciai a riflettere sul fatto che rimanevo spesso da solo in casa con mia madre Sara e che lei, in realtà, nonostante l'età e i capelli grigi, è ancora una gran bella donna e non manca mai di indossare le autoreggenti. Le raccontai che non riuscivo facilmente con le ragazze, che non vedevo la passera e lei, quasi scherzosamente, mi lasciò dare un'occhiata al suo boschetto peloso. Iniziai ad eccitarmi e le tirai giù le mutandine, anche se ripeteva che non era il caso. Dagli e dagli, la baciai e lei ci stette. Le spalancai le cosce e leccai la patata come un forsennato. Lei si lasciò andare, godeva di quelle attenzioni intime. Il cazzo si gonfiò parecchio per l'eccitazione. Lei se ne accorse e diede una leccata lungo l'asta. A quel punto fui pronto per infilzarla a candela, di fianco e a missionaria e feci una gran sborrata sui peli della passera. Sfogai tutta la libidine che avevo in corpo alla faccia delle ragazze che dicevano di no. Devo ringraziare Clelia perchè, in un modo o nell'altro, la figa l'ho ottenuta lo stesso!


















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