giovedì 23 ottobre 2025

Venditrice viziosa

Sono Claudia. Il mio è un lavoro particolare: vendo giocattoli erotici a domicilio. Di solito non accadeva nulla di particolare quando mi recavo a casa di ragazze e signore. Sembrava un'attività non diversa rispetto alla commercializzazione di altri prodotti come le creme di bellezza, etc... In realtà, stavo attraversando un periodo di crisi, di scarse vendite e ciò era decisamente frustrante. Un giorno accadde davvero qualcosa di molto trasgressivo, perverso e particolare. Quella signora bionda matura un po' in carne, Teresa, aveva, in effetti, uno sguardo da zoccola ma credevo che il suo atteggiamento dipendesse solo dall'interesse di conoscere a fondo vari prodotti. Tuttavia, quando tirò fuori un bel mazzetto di soldi, affermando di cercare piena soddisfazione, mi trovai leggermente spiazzata. Disse che avrebbe acquistato tutti gli oggetti che portavo nella valigetta ma pretese una prova concreta che fossero validi e cominciò morbidamente a stuzzicarmi. Mi sbottonò la camicetta, disse che dovevo levare le mutandine. Mi invogliò ad un lingua a lingua del tutto inaspettato al quale, peraltro, non riuscì a sottrarmi. Superò la mia titubanza infilandomi diversi soldi nel reggiseno. Ordinò di spalancare le cosce. Poi, prese un dildo nero dei miei e me lo piazzò senza pietà dentro la patata. Non mi ero mai trovata in una situazione simile. Oltretutto, certe cose intime le facevo con gli uomini, mai mi sarei immaginata lontanamente di venir spanata a quel modo da una cliente, tra l'altro non bellissima, ma, in compenso, molto porca. Confesso che mi sentì davvero una gran troia. Godevo come una maiala a farmi penetrare sul divano di casa sua. E quella vocina, maliziosa e beffarda al tempo stesso, condiva il tutto, sentenziando puntuale: "Allora funzionano davvero bene questi gingilli!". Mi stavo praticamente prostituendo pur di vendere e la cosa mi turbava ed eccitava contemporaneamente. Mi spanava e limonava. Poi volle che le leccassi le tettone. Mi infilzò con lo strap-on a pecorina facendomi urlare di piacere e me lo diede pure a candela. Quando mi leccò la figa, esplosi di piacere. Pretese di essere contraccambiata. Infilai la lingua nella sua vulva e, da inesperta, cominciai a leccare con impegno. Dai suoi lamenti, capì che stavo andando bene. Non voleva assolutamente che mi fermassi ed io l'accontentai: slinguazzai fino al suo orgasmo che arrivò tempestoso, quando venne rovesciò la testa all'indietro per l'intensità dell'amplesso raggiunto. Usammo un altro dei miei oggetti per spararcelo nelle aperture figali e, sostanzialmente, ci fottemmo le passere a vicenda fino a godere. Mi sentì davvero sporca ma anche una gran porca! Teresa mi propose di far visita ad una sua amica che avrebbe pagato bene. Sapevo di aver varcato il confine della serietà di una venditrice e che stavo diventando una specie di mignotta per donne mature e bisognose di attenzioni ma non riuscivo a contenere queste perverse pulsioni. Finì per andare a far visita all'amica di Teresa, la signora Marica. A quest'ultima piaceva di più fare l'amore, anzichè usare in modo ossessivo gli oggetti, anche se mi fece provare una sua diavoleria elettronica dove andai sù e giù mentre il cazzo finto mi penetrava. La fistai, lei me la leccò, poi finimmo a strofinarcele in maniera bollente fino a raggiungere profondi orgasmi. Con Marica fu eccitante, fisicamente somigliava a Teresa ma era leggermente più dolce. La signora pagò bene la "compagnia" ma senza acquistare prodotti precisando che potevo andare a trovarla quando desideravo. Mi suggerì anche di rivelare al mio uomo i rapporti che intrattenevo con le donne. Sapevo che Carlo non averbbe capito. Mi confidai durante una scopata, l'ultima tra noi. Mi diede della troia lesbica e non lo potevo sopportare, soprattutto non potevo sopportare i suoi modi da cafone. Fu davvero l'ultima volta che lo vidi, dopo aver chiavato ed essermi fatta schizzare abbondantemente sul sedere. In quel contesto particolare, pensai subito alla mia miglior amica, Vanessa, che non vedevo da un pò. Avevo intenzione di farmela. Conoscendo il suo interesse per le confidenze, le dissi che avrei raccontato le ultime novità. Ci incontrammo qualche giorno dopo a casa sua e le spiegai tutta la situazione che stavo vivendo, comprese le esperienze con le donne mature, ovviamente. Lei, nel clima confidenziale, mi rivelò di avere fantasie verso le donne ma piuttosto blande, rivolte peraltro a cantanti e attrici famose. Colsi la palla al balzo, mi avvicinai a lei e le pisciai sulla gonna rossa, un gesto torbido che non si sarebbe mai aspettato. Le leccai il seno, sditalinandola. Poi, le leccai la figa. A quel punto, Vanessa si sciolse e ricambiò. Afferrai uno dei dildo che vendo e le penetrai la passera con l'oggetto fino a farla arrivare. E così, anche l'amicizia con Vanessa è cambiata. Ora non ci confidiamo soltanto ma passiamo alla pratica tra di noi. Nel frattempo ripresi l'attività. Mi recai a casa di un'altra bionda tettona matura in carne (ormai era diventato il mio prototipo lavorativo) tale Jessica. A causa del seno prorompente, era assediata dagli uomini e cercava un periodo di tranquillità con la masturbazione solitaria tramite giocattoli erotici. Non fu difficile coinvolgerla nell'intimità: le leccai i capezzoli in primis, poi passai alla sua prugna. Seppur meravigliata per il mio comportamento insolito, si sciolse. A quel punto, le venne più facile contraccambiare e leccarmi la patata. Me ne venni. Poi, passai a completare il suo appagamento: le leccai prima abbondantemente la fregna dal basso, poi utilizzai uno dei miei articoli per spanarla come si deve, sia a pancia sopra che alla pecorina. Naturalmente, se ne venne poco dopo urlando di piacere. Sganciò i soldi e io le sorrisi per la soddisfazione promettendo di farle provare nuovi eccitanti prodotti in seguito. Bhè, il lavoro procede a gonfie vele.

lesbo seller












































































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