martedì 18 novembre 2025

Vita da porcella

Chissà quante donne fanno le brave e vorrebbero condurre una vita diversa, all'insegna della trasgressione. Mi chiamo Ivana e, tempo addietro, ero una tipa molto riservata. Ma poi, a un certo punto, mi scocciai di vivere quasi come una suora. Il fidanzatino cominciò ad andarmi piuttosto stretto. Bolliva la voglia irrefrenabile di mettere in risalto il mio lato oscuro da puttana, represso per anni. Confidai alla mia miglior amica il desiderio di esplodere e lei cercò di farmi riflettere ma io ero decisa ad osare e mi regolai di conseguenza. Ho sempre sognato di fare la modella. Decisi di accettare l'invito a cena da parte di un tizio che lievitava nell'ambiente della moda e dello spettacolo, Corrado. In realtà, non mi interessava poi tanto una raccomandazione ma piuttosto scopare. Gli mostrai degli scatti, dopodichè sedemmo a tavola. Mi ero già tolta le mutande quando lui, vestito in giacca e cravatta, si avvicinò alla sottoscritta. Si trattava di un chiaro invito per passare direttamente al dessert, un'occasione che lui, di certo, non rifiutò. Dopo la leccata di cappella preliminare, mi adagiai sul suo cazzo a cavalcioni, per poi prenderlo gustosamente a pecorina. Un altro pò di bocchino e la sua sborra mi schizzò in bocca. Tornai a casa a notte fonda, soddisfatta delle mie gesta. Ai messaggi del boyfriend nemmeno risposi. La seconda avventura fu ancora più esaltante. Per un periodo di tempo, fui assunta in un'abitazione come cameriera. I padroni di casa non c'erano mai per cui rimanevo, il più delle volte, in compagnia del figlio Samuele. Il ragazzo invitava spesso a casa l'amico del cuore, Luigi. Giocavano insieme ai videogiochi e non solo. Anche se cercavano maldestramente di nasconderlo, mi accorsi che guardavano contenuti porno in compagnia. I due erano molto complici e dopo vi spiegherò perchè. Ad ogni modo, affamata di cazzo, un bel giorno, col mio bel vestitino da cameriera un pò puttana, afferrai il pisello di Samuele e glielo succhiai. Poco dopo, si aggiunse l'amico così ebbi modo di ciucciare entrambi. Diventò un bel tris sopra il divano, dove lo succhiavo maggiormente a Luigi mentre Samuele mi fotteva. Durante questo mènage a trois, proprio Samuele si lasciò scappare il segreto riguardo alle reciproche seghe con cui si intrattenevano durante la visione reiterata dei contenuti per adulti. Insomma, una fica vera non la vedevano da parecchio, figuriamoci il culo, quello che Luigi decise di spanarmi a pecora. Con le simultanee sborrate copiose che ricevetti in bocca, i due amici stretti si svuotarono pienamente i coglioni. Per il periodo in cui rimasi in quell'abitazione, li resi felici e resi felice anche me stessa, gustando i loro bei cazzoni duri e vogliosi. Dopo di ciò, o meglio, dopo un litigio col fidanzato, al quale erano arrivate alle orecchie preoccupanti voci di corna, decisi di isolarmi un pò in albergo. Proprio lì scelsi la mia terza "vittima", si fa per dire. Si trattava di un cameriere, pauroso di perdere il lavoro. Cominciai a provocarlo in tutti i modi. Diceva che un dipendente non ci può provare con una cliente per questioni di etica professionale ma so come muovermi e non ci volle poi tanto per sedurlo. Dopo una succhiata vigorosa di minchia, si rese ancor più disponibile, naturalmente, pronto a donarmi il suo incantevole uccello. Peccato che, preso dall'eccessiva emozione, schizzò la mia figa piuttosto in fretta: che romanticone! Bhè, mi piace la mia nuova vita, mi diverto un sacco e il mio fidanzato, prima o poi, se ne farà una ragione!





















































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