giovedì 20 novembre 2025

Inconfessabili rapporti intimi

Mi chiamo Clorinda. Avevo un fidanzato di nome Fulvio. La relazione procedeva in modo tranquillo finchè lui ebbe l'idea di trascorrere una giornata nei boschi. Il contatto con la natura è meraviglioso. Purtroppo, però, ci imbattemmo in dei brutti ceffi, 5 soggetti poco raccomandabili che stordirono lui per poi approfittare della sottoscritta. Mezza legata, dovetti accogliere i loro cazzoni nelle fessure: nella figa, nel culo e, ovviamente, in bocca. Fui letteralmente sommersa dai peni e obbligata a ciucciarli e svuotarli ricevendo copiose dosi di sperma in faccia e in bocca. Ma quei porci non si accontentarono di fare i loro comodi con me bensì, per umiliarci ulteriormente, decisero di affondare, a turno, i loro piselli pure dentro il culo del mio ragazzo, assicurandosi che io guardassi. Fu uno spettacolo tremendo. Quando finalmente se ne andarono fui più io che dovetti consolare lui. Fulvio non aveva nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia, non solo perchè non era stato in grado di difendermi (del resto, come avrebbe potuto contro quegli energumeni?) ma pure perchè lui stesso era stato pesantemente violato ed umiliato. La vergogna fu tale che decise di sparire, pregandomi di non scendere nei dettagli di ciò che era accaduto, nel momento in cui mi fossi trovata a parlarne con qualcuno, tipo i miei genitori. Passò diverso tempo e decisi di "riaffacciarmi" alla socialità prendendo in mano il portatile per conoscere qualcuno su internet. Mia madre Vanessa, consapevole dell'episodio del bosco, mi pregava di smettere di stare al pc. Un giorno, ci fu una svolta pesante nel nostro rapporto. In un clima di confidenze, mi raccontò di aver subito anche lei molestie, precisamente quando era più giovane, poco dopo il matrimonio, addirittura da parte del fratello di mio padre, Franco, uno zio attualmente defunto. Insomma, se l'era spassata con lei, portandosi dietro alcuni amici e mio padre non seppe mai nulla di tutto ciò, dato che Vanessa decise di tenere il segreto per quieto vivere. Quel confronto con mia madre fu intenso. Ad un certo punto, Vanessa ammise tutto l'amore che provava per la sottoscritta, il che è normale, dato il legame stretto di parentela ma, nell'aria, si avvertiva che c'era qualcosa in più. Forse fu complice anche il fatto di aver vissuto esperienze simili che ci avvicinò ancora di più, in modo quasi morboso. Sta di fatto che, alla fine, scattò il bacio, il lingua a lingua proibito che fu solo il preludio ad un rapporto lesbico intensissimo. Del resto, mia madre è una gran gnocca, fa gola a tutti i miei compagni di classe che la considerano una figa spaziale. Adorai i suoi grossi seni e le leccai pure la figa, nonostante per me fosse una pratica del tutto nuova. Poi fu lei ad occuparsi divinamente della mia. Mi confidò di aver già provato con alcune colleghe di lavoro. Finimmo in una sorta di 69, dispensandoci piacere a vicenda, un gioco intimo dove gli orgasmi non si contavano più. Dopo di ciò, lei si mise sopra di me per insegnarmi le sforbiciate, ossia la strusciata tra passere e lì fu veramente un momento estasiante di ulteriori godimenti ed amplessi. Alla fine, le spiegai il motivo per cui il mio ex era sparito, violando il segreto. Lei apparve contenta di questo, perchè vide la chiara opportunità di tenermi tutta per sè. Non so se in futuro troverò un uomo, se mi sposerò come tutte le ragazze normali. Una cosa è certa: per ora sono la calda amante di mia madre.         
















 
Tempo dopo...






































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