mercoledì 5 novembre 2025

Guidati nella trasgressione dalla corteggiata

Mi chiamo Michele. Io e Marco corteggiavamo in modo serrato la stessa donna, Emanuela. Non so se quel giorno volle vendicarsi della nostra insistenza oppure se le venne in mente di togliersi uno sfizio. Fatto sta che ci invitò a casa entrambi e chiese che fornissimo una singolare "prova d'amore". Insomma, seppur fossimo rivali, pretese una inaspettata complicità tra maschietti. Nessuno dei due voleva deluderla, nonostante l'imbarazzo della situazione. Marco iniziò a mordicchiarmi l'orecchio. Intanto, sentivo il suo pene che si induriva, sbattere contro il pantalone all'altezza del sedere. Emanuela sembrava soddisfatta e sorridente, quasi a voler pregustare ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Le mani di Marco mi palpavano il petto da dietro e lui continuava a mordicchiarmi l'orecchio per cui fui portato a lasciarmi andare. Emanuela ci mise l'uno di fronte all'altro. A Marco venne naturale ammettere che sono carino ed io ricambiai il complimento. Il contesto trasgressivo e la "spinta" di Emanuela fecero pensare ad entrambi ad un bacio ma c'era qualche evidente ritrosia. Dopo qualche minuto, fu Emanuela a spingere il viso di uno verso l'altro e le mie labbra si unirono con quelle di Marco, per la gioia della donna. Il passo per finire a letto fu davvero breve, ormai si era innescata la curiosità ad altissimo livello. Marco mi fece un pompino mentre Emanuela gli leccava la cappella. E poi accadde la trasgressione più forte: mi ritrovai ingroppato a candela dal mio presunto rivale che, in quel momento, appariva più come un amante. Non mi sarei mai sognato di prendere il cazzo nel culo davanti a Emanuela e godevo come un porco. D'altronde, Marco ci prendeva tanto gusto a ficcarmelo perbene dentro. Quando si aggiunse il pompino di Emanuela, andai proprio in estasi. Continuammo a chiavare tra maschi, di fianco. Non avrei mai immaginato di godere tanto. Emanuela, da gran porcella, calatasi perfettamente nella parte di chi guida il gioco, incitava. Venni col cazzo in culo, segato da lei. Poi, io ed Emanuela, prendemmo un fiume di sborra in faccia (lei anche sulle tettone) della venuta copiosa di Marco che si svuotò completamente i coglioni. Emanuela, conducendomi al lingua a lingua, condivideva con me una parte del seme facendomi sentire una vera puttanella. Probabilmente nessuno dei due la conquistò veramente ma, in quell'occasione, presi, per la prima volta, il cazzo in culo di un uomo.         




















0 commenti:

Posta un commento