Mi chiamo Amina e dovrei etichettarmi come "la cretina". Questo perchè, a volte, sono davvero ingenua. E' proprio vero che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Aspiravo a diventare una modella famosa ma non mi rendevo conto che, spesso, le persone, volevano solo usarmi. In particolare, ricordo due episodi, uno con Roger, un fotografo furfante che promise di lanciarmi nel mondo dell'alta moda. Dopo aver posato nuda, mi convinse a fargli un pompino e doveva rimanere solo quello ma poi lui insistette e mi scopò proprio. Con Mariella,una donna bionda matura, non andò meglio. La conobbi per caso, in un locale. Fu generosa di complimenti. Detti per scontato che fosse una modella/manager e che potesse inserirmi nel cosiddetto giro che conta. Andammo a casa sua, le raccontai di Roger, lei mi fece credere di essere diversa, di potermi aiutare davvero nel coronare il mio sogno. In poche parole, mi fidai di lei. Quel giorno mi sentivo delusa e nervosa per l'esperienza precedente. Mariella ne approfittò per invitarmi ad un sano relax a base di ditalini. Precisai di non voler interagire con lei, ma di toccarci ognuna per conto proprio, da amiche. Si sa, tuttavia, che l'eccitazione cambia il mood delle persone e allenta i freni inibitori. Mi spinse a togliere pure le mutande, dopo che avevamo inziato a masturbarci passando le dita sopra gli indumenti intimi. D'improvviso, venne ad annusarmi tra le gambe. Per quanto fossi eccitata, le suggerì di fermarsi. Lei, a quel punto, modificò la strategia, spalancò le cosce e disse di aver bisogno di un aiuto tra amiche, di essere leccata. Mi sembrò sincera, non volli deluderla, considerando poi che mi avrebbe raccomandata come modella, per cui decisi di accontentarla e leccai, per la prima volta, una passera. Lei gioì e godette. Poi, intrigata dalla situazione, ripresi a toccarmi da sola perchè avevo voglia di venire ma lei insistette affinchè mi avvicinassi e così ci ritrovammo trasgressivamente a 69; io stavo sotto, lei sopra. Usammo sia la lingua che le dita per donarci reciproco piacere e devo ammettere che fu eccitantassimo, pur trattandosi della mia prima esperienza con una persona del mio stesso sesso. Mariella non si accontentò ma mi illustrò anche una pratica diversa, la forbice, ossia quando due donne se la strofinano per godere e sottolineò che così potevamo pure fare a meno degli uomini. Ovviamente, a furia di sfregare, ce ne venimmo entrambe e piuttosto intensamente. Alla fine, Mariella disse la verità frantumando il mio sogno di diventare modella in un attimo. In parole povere, mi prese in giro pure lei, esattamente come Roger.
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