Mi chiamo Gemma, sono una poliziotta. Essendo una donna avvenente, sono abituata a ricevere le attenzioni degli uomini, anche dei colleghi. Ma l'episodio che mi capito' è del tutto particolare. Il Centralino rispose alla richiesta di aiuto da parte di una signora di nome Vera. La donna aveva ricevuto la "visita notturna" da parte di due ragazzi ladruncoli. Pioveva da giorni. Quando giunsi nell'abitazione, mezza inzuppata, la signora mi fece togliere gli indumenti bagnati, offrendo poi la colazione. Intanto, mi spiegò l'intrusione della sera precedente avvenuta infrangendo la finestra della toilette, sottolineando che uno di quei due tipi cercava materiale da sottrarre mentre l'altro se lo smanettava sbirciando la donna sotto la doccia. Poi, i tizi erano fuggiti quando lei si era accorta della loro presenza. In tutto questo, dinanzi alla sottoscritta, se ne stava pure lei mezza spogliata con un bel paio di autoreggenti. Prima di allora mi mancavano esperienze con donne ma la tizia profumava, aveva charme e un modo di parlare da troia piuttosto malizioso e coinvolgente. Accennò alla sua recente separazione, alla poca fiducia che riponeva negli uomini. Quando mi suggeri' di spegnere il cellulare, capì che sarebbe andata a finire in un certo modo, tra noi. Apprezzò le mie tettone, dopodiché, ci fu un ulteriore avvicinamento che culminò con un ditalino da parte sua: infilò le dita nelle mie mutandine con maestria e disinvoltura, fottendose altamente che fossi un'agente. Rovistava alla grande e mi fece bagnare tutta. Ricordo che stavamo nella cucina. Mi abbassò un po' le mutandine e mi diede pure una leccatina alla fica. In sostanza, arrivai. Mi piacque, lo ammetto. Capì, tuttavia, che, la padrona di casa, voleva soprattutto essere ricambiata. Appoggiata al lavello, si tocco' in modo malizioso, sorridendo, poi si sedette sul ripiano in prossimità del lavello e spalancò le cosce. Me la offri' praticamente su un piatto d'argento ed io non potetti esimermi dallo slinguazzare la sua calda fregna sugosa. Dopotutto sono al servizio del cittadino ma anche della cittadina. Il mio lavoretto orale, dettato più dalla foga del momento che dall'esperienza, la condusse ad un intenso orgasmo. Una volta ricomposte, andai via. Mi chiese se magari fossi ripassata, nei giorni seguenti, per prendere il caffè. Ovviamente vuole che le dia un'altra lustratina alla Bernarda e, naturalmente, lo esige da me, non certo dai miei colleghi maschi...















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