Mi chiamo Mario. Da un pò non frequentavo più ragazze e accarezzavo l'idea proibita di conoscere una persona del mio sesso per avere rapporti intimi. Per socializzare mi iscrissi in palestra, anche se non facevo follie per gli allenamenti. Notai un tipo con le lenti che mi intrigava moltissimo. Disse di chiamarsi Simone. Il posto giusto per un approccio era negli spogliatoi. Avevo intuito che anche a lui piacessero i maschi. Sudati e vogliosi, potevamo divertirci prima di fare la doccia. Fortunatamente anche io piacevo a lui per cui non si oppose quando allungai una mano sul pacco, sopra ai pantaloncini. In breve fummo nudi. Mi inginocchiai e gli feci un bel pompino. Lui apprezzò. Poi volle mettermi a pecora per ammirare il mio culo, accarezzarlo. Mi leccò il buco, mentre smanettava il pisello. In men che non si dica, fu dentro di me a pecorina. Fu meraviglioso ricevere il suo uccello duro nel retto. Poi scopammo a cavalcioni e a missionaria. Fu proprio a missionaria che cominciammo a sborrare entrambi. Lui me lo mise dentro di nuovo, anche dopo l'eiaculazione. Credo che avremmo continuato ancora se un'addetta della manutenzione non ci avesse beccati. Ce ne disse di ogni genere, spiegando che non si viene per quello in palestra e ci diede ripetutamente dei finocchi. Ma che importa, ormai Simone lo conosco bene e possiamo scopare tranquillamente fuori dalla palestra. E la figura di merda passa.
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