martedì 10 giugno 2025

I soci froci dell'Azienda

Mi chiamo Marika. Nell'Azienda presso cui lavoro come segretaria, il gruppo dirigente è composto da tre soci uomini. In ufficio giravano sempre donne dirette dai capi ma, a un certo punto, cominciarono a diminuire. Evidentemente, i soci persero progressivamente interesse nelle femmine. Elisa, la mia collega, intuì che, prima o poi, avrebbero trovato un "conforto reciproco" e quel giorno, all'improvviso, arrivò. I tre uomini si chiusero dentro a chiave per appagare i sensi con un triangolo omosessuale. Elisa mi avverti' telefonicamente dicendo che avrebbe registrato tutto per preservarci in caso di futuri licenziamenti. Suggerì anche di cercare un addetto delle pulizie da indirizzare lì dopo 2/3 ore perché la stanza dirigenziale si sarebbe riempita di sborra. Trascorse circa 3 ore, andai lì con un operaio pulitore, tale Corrado. L'uomo percepì l'odore forte e notò alcune chiazze a terra e io gli spiegai che si trattava di sperma. Precisai pure che era il frutto di un rapporto tra i 3 soci dell'Azienda. Naturalmente questo lo sorprese, si chiedeva perché uomini ricchi avessero deciso di rinunciare di punto in bianco alla fica. Intanto, disse di avere gusti classici e mi palpò il seno. Poi mi leccò la figa, io gli leccai il cazzo e cominciammo a scopare. Me lo infilò pure nel culo e continuava a provare curiosità sulle gesta dei capi. Il suo interesse crebbe quando seppe che, in combutta con la collega, li avevamo immortalati in un video. Nel frattempo, mi schizzò in faccia e sulle tettone. Presi il cellulare e trovai il video inviato da Elisa. Di solito se un uomo guarda altri uomini farlo tra di loro, possono succedere due cose: o gli si ammoscia o gli si rizza. Avevo un buon sentore per la seconda possibilità e così gli chiesi maliziosamente se volesse vederlo e lui rispose di sì affermando di essere solo curioso. Collegai il telefono al PC in modo che le immagini venissero dirottate sul monitor per una maggior libertà e comodità di visione. Mandai il video avanti, arrivando alle fasi più calde del triangolo. Poi, segai il suo cazzo che, alla vista di quelle scene cominciò sorprendentemente ad indurirsi. Io lo stimolai anche con la lingua, prima di imboccare la fava. Quelle scene gay zozze di trenini, di cazzi in culo e in bocca condite da sborrate, dopo un paio d'ore abbondanti di chiavate, lo mandarono in estasi, al punto che scopammo di nuovo. Stavo sopra di lui a cavalcioni beccando la mazza dura in vagina. Poi glielo segai con decisione fino a ricevere la schizzata copiosa sulle tettone. Pure lui si sorprese, non immaginava di eccitarsi tanto osservando uomini in azione intima. Ci rivestimmo e lui puli' la sborra arretrata e quella attuale, disinfettando adeguatamente. Ma la ciliegina sulla torta doveva ancora venire. Tempo dopo, narrai le vicende dei Capi e quella mia scopata doppia con l'operaio ad un'amica di nome Valéry. Ricordo che stavamo a casa sua. Non credevo che il racconto la turbasse al punto da desiderarmi sessualmente piuttosto intensamente. Non notai subito le voglie proibite della ragazza, tanto è vero che la sera ci mettemmo serenamente a letto per riposare. Ma la tranquillità durò ben poco. Nel cuore della notte, Valéry mostro' la sua libidine nei miei confronti ed io non seppi proprio resisterle. Lei, stesa sul letto, mi cominciò a leccare la patata da sotto. Poi, disse che dovevamo metterci i tacchi, il tutto nel cuore della notte. Dopo di ciò, prese di mira il mio culo e lo leccò mentre stavo a pecorina, prima di inserire dentro oggetti (mi spanò con alcuni erotic toys della sua collezione). Quando stavo per arrivare, mi diede il colpo di grazia leccando il clitoride mentre continuava a trapanarmi il culo col dildo. Dopo di ciò, pretese di essere ricambiata ed io le leccai la bernarda, mentre spingevo un oggettino dentro il suo buco del sedere. Dopo gli orgasmi, crollammo esauste e riprendemmo a dormire fino alla tarda mattinata del giorno seguente. 






































































Nessun commento:

Posta un commento