lunedì 4 marzo 2019

La calda amante di mio marito defunto

Mi chiamo Ginevra. A dire il vero non sono mai stata, storicamente, una fanatica del sesso. Sposai Giacomo e pensavo di aver trovato la felicità. Ma a un certo punto cominciai a vederlo distante. Insospettita gli controllai il telefono scoprendo le foto sexy di una bionda misteriosa. Approfondì le ricerche e appurai che si chiamava Marika. Un odio profondo crebbe giorno dopo giorno verso quella donna che, di fatto, scopava con mio marito. Poi, inaspettatamente, accadde la disgrazia: Giacomo, in viaggio per lavoro, ebbe un incidente d'auto mortale. Mi crollò il mondo addosso e non bastarono certo varie sedute di psicologia a rimettermi sù. Odiavo Marika sempre più ritenendola, ingiustamente, la causa della morte del mio amato. La conoscevo solo attraverso qualche foto, così mi prese la curiosità di seguirla per sapere di più di lei. A quanto pare non sembrava troppo turbata per la morte di Giacomo e la osservai vestita molto sexy, con immancabili calze a rete nere, accompagnata sempre da uomini diversi. "Che gran troia!" mormorai. Ci pensai sù molto finchè decisi di volerla conoscere sul serio. Un giorno mi presentai dinanzi a lei sfacciatamente e le dissi:"Ciao, io sono Ginevra, la moglie dell'uomo che ti scopavi...". Marika mi guardò perplessa, mi chiese:"Mica ce l'hai con me?". Le risposi falsamente:"Ma no figurati, è solo che vorrei conoscerti meglio, dato che ha frequentato anche te...". Mi rispose:"Ah, ho capito... sei una nostalgica, vuoi che ti dica qualcosa su di lui?". Risposi:"Qualcosa del genere, perchè non vieni da me uno di questi giorni?". Marika accettò l'invito. Dopo aver bevuto un caffè, la portai in camera da letto e la invitai a spogliarsi un pò con una scusa. Io feci lo stesso. La scusa era:"Vorrei vedere chi è più sexy di noi due...". In realtà lei lo era molto piu di me, in vita mia non mi ero mai sognata di mettere le calze a rete, tanto per dire. Avercela lì davanti mi dava delle possibilità. In un primo momento, presa dalla gelosia retroattiva, pensai di spaccarle qualche vaso in testa, ma più la guardavo e più mi intrigava. Non mi ero mai sognata di fare qualcosa con una donna ma, contravvenendo ad ogni regola e freno inibitorio, presa quasi da un raptus, le slinguazzai il collo appoggiando la mano sulle sue mutandine. Marika non era certo una novellina in fatto di sesso e sembrò accogliere di buon grado quella sorta di provocazione. Mi piazzò la lingua in bocca ed io accolsi quel bacio. A quanto pare il "buon" Giacomo le parlava di me. Sembrò quasi goderci a tirar fuori delle malignità riguardo al fatto che lui si eccitava molto di più con lei. L'avrei quasi strozzata ma cambiai decisamente idea quando cominciò a fare apprezzamenti su di me. Disse che infondo ero carina e che magari Giacomo non ci aveva saputo fare. Mi sentì rivalutata di colpo e lasciai che lei mi accarezzasse il sedere mentre stavo tutta nuda a pecorina sotto i suoi sguardi e commenti di apprezzamento. Cominciai davvero a bagnarmi e persi il controllo quando mi infilò due dita nella figa e la lingua nel culo (tra l'altro aveva il piercing che sentivo lambire le mie carni intime). La lasciai fare per un pò, poi mi alzai di scatto col desiderio di leccare la sua fica. Marika non fece difficoltà ad aprire le gambe ed io mi impegnai per farla godere. Non la mollai finchè arrivò palesemente all'orgasmo, una venuta che sublimai slinguazzandole il culo. Dopodichè fui sua. Con due dita nella patata e le leccate di clitoride col piercing raggiunsi anch'io l'estasi più profonda. Mi piacque così tanto da chiederle di metterci insieme e lei non disse di no. Chi l'avrebbe mai detto che la mia odiata nemica sarebbe diventata la mia amante? E' proprio vero che odio e amore sono sentimenti separati da un filo sottilissimo...


















0 commenti:

Posta un commento